Foodsharing: generosità contro gli sprechi

Foodsharing

Il foodsharing è la condivisione di beni alimentari attraverso una piattaforma virtuale: dalla cena preparata per i figli che non sono tornati alle scatole di passata di pomodoro che i negozi di alimentari non hanno venduto, ma anche prodotti freschi e ben conservati che non si farebbe in tempo a mangiare perché si deve improvvisamente partire. Questo è il neo nato sito Foodsharing.biz, totalmente gratuito, assicura Giorgio Mastroianni, il presidente che ha ancora molti progetti in mente sempre per ridurre gli sprechi e soddisfare gli utenti.

1) Come e quando è nato “Foodsharing” ?

E’ nato da una esperienza di vita vissuta: l’eccedenza e lo spreco di cibo all’interno delle nostre abitazioni sono all’ordine del giorno e lo erano anche nella mia famiglia.

Spesso gettiamo beni alimentari presenti nel nostro frigorifero senza che questi vengano consumati; penso ad una madre che compra la cena per i figli e questi non tornano per cena, agli inviti a cena fuori dell’ultima ora o alle infinite volte in cui usciamo dal supermercato con il carrello pieno di alimenti ed in realtà la lista della spesa ne prevedeva la metà. A chi non è mai capitato?



2) Quali sono le vostre principali attività?

Foodsharing è nata come ente no profit con finalità di utilità ed assistenza sociale. Il primo passo è creare una rete di condivisione di beni alimentari, un luogo virtuale dove, tramite la condivisione, si raggiunga un duplice scopo: ridurre gli sprechi e facilitare l’approvvigionamento da parte degli utenti del sito. Abbiamo creato una piattaforma virtuale (www.foodsharing.biz) dove in forma assolutamente gratuita si offre la disponibilità di generi alimentari. Tutti possono condividere, tutti possono approvvigionarsi.

3) Chi può partecipare e come?

Siamo aperti a tutti. Dal privato cittadino al negozio di alimentari di quartiere, dalle aziende della piccola e grande distribuzione ai produttori diretti. Qualunque soggetto fisico o giuridico che condivide lo scopo che è alla base del nostro progetto. Basta andare sul nostro sito e registrarsi per avere accesso a tutti i servizi. E’ possibile inserire annunci di condivisione di prodotti e/o rispondere ad annunci già presenti, effettuare la ricerca per cap, provincia o testo e visualizzare sulla mappa la posizione di chi ha inserito l’annuncio. Tutto gratuitamente.

4) Quante persone/realtà oggi sono iscritte o sostengono Foodsharing?

Il progetto è nato da pochissimo, il 4 maggio scorso, ma stiamo notando già un numeroso seguito. Certo lo scetticismo è forte – “Perché devo condividere ciò che è mio? Perché devo prendere dei prodotti da perfetti sconosciuti? Perché devo far vedere che ho bisogno di aiuto?” – ma tramite social network, il passaparola e la rete ci stiamo facendo conoscere. Le statistiche dicono che abbiamo visite non sono dall’Italia ma anche dal resto d’Europa e da oltre oceano; a breve sarà disponibile infatti la versione in inglese del sito. La battaglia allo spreco non deve avere confini ma pensiamo possa essere globale.

5) Qual è l’identikit dell’utente tipico del vostro servizio?

Non credo ci sia un identikit specifico degli utenti. Penso a chi ha il frigorifero pieno e piuttosto che buttare condivide, a chi lo fa semplicemente per aiutare il prossimo, a chi effettivamente ha difficoltà a fare la spesa; penso al commerciante che a fine giornata ha delle rimanenze da poter condividere o al grande supermercato con prodotti troppo vicini alla scadenza per essere commercializzati. Penso che aiutare ed accettare aiuto sia un diritto e dovere di tutti.

6) Quali sono i prodotti più frequenti?

Sicuramente i prodotti confezionati, inscatolati o comunque sigillati sono i più presenti sul nostro sito. Crediamo però che anche il “fresco” se correttamente conservato e nel rispetto delle scadenze possa essere oggetto di condivisione. Abbiamo inserito nel portale una semplice ed essenziale guida per una corretta conservazione degli alimenti. Vale la regola del: “Non far mangiare agli altri quello che non mangeresti tu…”

7) Avete in mente nuovi sviluppi del servizio?

Non ci limitiamo al portale, vogliamo essere tra la gente, educare e divulgare ad una corretta cultura alimentare, promuovere e sostenere specifici progetti formativi coinvolgendo professionisti ed esperti di settore, progettare incontri sul recupero e riutilizzo degli alimenti durante la preparazione e la cottura. E, non ultimo, la possibilità di avere un magazzino dove poter accumulare e conservare i prodotti alimentari da condividere sul potale. Il progetto è indubbiamente ambizioso ma ci crediamo.

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Pubblicato da Marta Abbà il 27 Maggio 2013