Domenica a spasso sulle Ferrovie Dimenticate

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Un buon programma per domenica 2 marzo è una passeggiata sulle Ferrovie Dimenticate approfittando degli eventi organizzati in tutte le regioni d’Italia. Domenica si celebra infatti la 7a Giornata delle Ferrovie Dimenticate e gli organizzatori di Co.Mo.Do – Confederazione della Mobilità Dolce – hanno accolto le proposte di numerose iniziative.

Per scegliere il vostro programma andate sul sito delle Ferrovie Dimenticate dopo aver letto questo articolo (arrivando in fondo trovate il link) selezionate La Giornata Nazionale dal menu, cliccate la regione e scegliete tra i programmi proposti.

A piedi, in bici e anche a cavallo. Dietro a ogni singolo evento della Giornata delle Ferrovie Dimenticate c’è un’associazione del territorio (di cui trovate i riferimenti) a cui potete eventualmente chiedere altre informazioni se non le trovate sul sito. Trattandosi della settimana edizione, la macchina organizzativa è decisamente collaudata.

La Giornata delle Ferrovie Dimenticate è una delle iniziative, non l’unica, organizzate da Co.Mo.Do. da quando si è costituita, cioè dal 2006. Scopo della Confederazione è promuovere una rete della mobilità dolce attraverso il recupero non solo dei tratti ferroviari dismessi ma anche delle strade arginali e dei percorsi storici, l’integrazione del trasporto pubblico con la rete dell’ospitalità e la separazione della rete stradale ordinaria dedicata ai veicoli inquinanti.

Altra importante iniziativa di Co.Mo.Do. è la petizione per la manutenzione delle linee ferroviarie chiuse al traffico. Il problema è ahimè attuale: dopo lo stop all’emorragia di linee ferroviarie seguita agli anni della motorizzazione di massa (e in cui anzi le ferrovie riaperte hanno superato le chiusure) la crisi economica sta colpendo le infrastrutture su rotaia e dal dicembre 2011 il traffico passeggeri è cessato su circa mille chilometri di ferrovia.

Alcune delle Ferrovie Dimenticate, ma qui è il caso di dire soppresse, sono autentici gioielli. Per esempio la Sulmona-Castel di Sangro, la più alta ferrovia italiana, la Mortara-Casale-Asti, interrotta a causa di una frana nei pressi di Moncalvo, oppure la Castellamare-Gragnano, dismessa solo perché alcuni passaggi a livello non piacevano a certi amministratori locali. C’è anche, tra le altre, la ferrovia Caltagirone-Gela, aperta nel 1979 e quindi non vecchia, interrotta per il crollo di un ponte mai ripristinato.

Firma la petizione per la manutenzione delle linee ferroviarie chiuse

Pubblicato da Michele Ciceri il 28 Febbraio 2014