Cosa fare con le foglie di malva

fiori e foglie di malva
La natura ci offre una moltitudine di frutti, di piante e di fiori dotati di innumerevoli proprietà utili per il benessere del nostro organismo. Tutti questi doni possono essere utilizzati in svariate maniere: per fare decotti, tisane, pietanze succulente e molto altro.

In questo articolo scopriremo cosa fare con le foglie di malva.



Che cos’è la malva

La malva, il cui nome scientifico è Malva officinalis, è una pianta erbacea dai fiori rosa con sfumature lilla originaria dell’Europa e dell’Asia ma presente anche in Australia e in America. La pianta cresce sui prati, negli spazi incolti, nelle siepi e lungo i muri di cinta dei cortili. Le sue foglie si raccolgono durante la primavera, mentre i fiori nel periodo estivo.

Proprietà della malva

Tra i principali componenti della malva si possono evidenziare le mucillagini, note per la loro azione calmante. La pianta è inoltre ricca di oli essenziali e di flavonoidi. Si contraddistingue per un alto contenuto di niacina, di tiamina e fi riboflavina.

Nel ventaglio di sostanze presenti nella malva troviamo poi l’acido clorogenico e linoleico. Tra i minerali, invece: il sodio, il selenio, il calcio, il potassio, il magnesio, il ferro, il rame, lo zinco e il fosforo. Nella pianta non mancano infine svariate vitamine, come la vitamina A,  la vitamina C e la vitamina E.

La malva è rinomata per le sue numerose proprietà. Tra queste possiamo ricordare:

  • l’azione lenitiva;
  • l’azione antinfiammatoria;
  • l’azione cicatrizzante;
  • l’azione lassativa;
  • l’azione disinfettante;
  • l’azione depurativa.

L’uso curativo della malva risale a molti secoli fa. Già lo scrittore romano Plinio il Vecchio ne decantava le proprietà, sostenendo che bere un bicchiere di succo di malva al mattino, a stomaco vuoto, regalava un benessere in grado di perdurare per l’intero arco della giornata.

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Come usare le foglie di malva

Che cosa fare con le foglie di malva? È innanzitutto opportuno sapere che le foglie della pianta possono essere usate sia da fresche sia da essiccate, in combinazione o meno con i suoi fiori. Ecco alcuni utilizzi particolarmente diffusi.

Infuso alla malva

Quando si pensa a cosa fare con le foglie di malva, uno dei primi impieghi che vengono in mente sono gli infusi. Per preparare un infuso con questa pianta, occorre mettere una manciata di fiori e di foglie freschi o essiccati in acqua fredda, lasciando poi macerare il tutto per una notte. Questa operazione serve per estrarre le mucillagini della malva. Tra i vari effetti a esse correlate, le mucillagini sono in grado di agire sulla nostra mucosa gastrica creando una sorta di barriera lenitiva che protegge la mucosa irritata nelle situazioni di iperacidità. Una volta ottenute le mucillaggini, l’infuso di malva può essere preparato con il classico procedimento che si segue per le tisane, ovvero:
portando in ebollizione dell’acqua e trasferendola successivamente in una tazza da tè;

  • aggiungendo le erbe, nel caso specifico i fiori e le foglie di malva;
  • lasciando in infusione il tutto per almeno 5-10 minuti.

L’infuso alla malva può essere poi consumato dopo averlo filtrato. Esso può essere sorseggiato per più volte nel corso della giornata in presenza di disturbi quali stipsi e irritazioni a carico dell’apparato gastrointestinale ma anche in caso di tosse e di mal di gola, in virtù delle proprietà lenitive ed emollienti tipiche della pianta.

infuso alla malva

L’infuso alla malva è inoltre consigliato come bevanda calmante e distensiva che può essere assunta alla sera per rilassarsi e per dormire meglio ma anche dopo i pasti in funzione di digestivo naturale.

Impacchi e lavande alla malva

Una volta raffreddato, l’infuso con le foglie e i fiori di malva può essere usato con efficacia per effettuare gargarismi e risciacqui del cavo orale. La sua azione risulta inoltre molto utile per realizzare lavande vaginali esterne, in modo da alleviare le irritazioni delle mucose.

L’azione lenitiva della malva può essere per di più sfruttata in presenza di irritazioni cutanee, di secchezza della pelle, di prurito e di arrossamento. In simili circostanze, si ha la possibilità di effettuare impacchi di malva con l’ausilio di cotone imbevuto con l’infuso da applicare localmente per qualche minuto.

Pediluvio alla malva

Il decotto di malva può essere aggiunto all’acqua per il bagno o per realizzare un pediluvio rilassante ed emolliente. Il pediluvio può assicurare una serie di benefici alla pelle dei piedi, contribuendo ad esempio a eliminare i cattivi odori ma anche ad ammorbidire la cute ispessita, così da contrastare la comparsa di calli e di duroni.

Usare le foglie di malva in cucina

Quando coltiviamo la malva o abbiamo la possibilità di raccoglierla, possiamo avere a nostra disposizione foglie fresche della pianta da utilizzare in vari piatti. Un tipico esempio è l’aggiunta nelle insalate. Le foglie di malva in cucina possono essere usate anche per preparare gustosi risotti, in combinazione con i fiori della pianta. Il risotto alla malva è senza ombra di dubbio un primo piatto delicato e raffinato, dalle piacevoli note aromatiche.

I fiori e le foglie di malva in cucina trovano un interessante utilizzo nella creazione di zuppe. Anche in questo caso il sapore risulta estremamente delicato e può essere reso perfetto con una spolverata di formaggio, come ad esempio di pecorino romano.

A livello gastronomico, le foglie fresche di malva trovano infine un eccellente uso come ripieno di frittelle fatte in casa.

Come conservare le foglie di malva

La raccolta delle foglie di malva per uso commestibile deve essere fatta prima della fioritura. Le foglie vanno evitate nel caso in cui presentino macchie color ruggine che segnalano la presenza di un fungo. La raccolta va inoltre effettuata in ambienti puliti. La pianta tende infatti ad assorbire con una certa facilità le sostanze inquinanti, tra cui i nitrati contenuti nei fertilizzanti chimici.

Dopo la raccolta, le foglie di malva possono essere lavate e successivamente asciugate con una centrifuga da insalata. Si procede poi con la essiccatura che deve essere realizzata all’aria aperta, in un luogo caldo, ombreggiato e al riparo dall’umidità. Le foglie, in questa fase, vanno collocate su graticci a trama fitta o dentro cassette della frutta foderate con carta del pane.

Una volta concluso il processo di essiccazione, le foglie di malva possono essere conservate in barattoli di latta, in vasi di vetro al riparo dalla luce o in sacchetti di carta, da mantenere sempre in un luogo asciutto.

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Pubblicato da Evelyn Baleani il 30 Aprile 2021