Come accarezzare un gatto

Come accarezzare un gatto

Senza cadere nel luogo comune sui gatti, descritti sempre come selvatici e asociali, non posso che ammettere che imparare come accarezzare un gatto non è affatto un’impresa banale ma, da padrona di due gatti, posso dire che ne vale la pena perché da parecchia soddisfazione. Calma, serenità, tante fusa e affetto. Qualche graffio ogni tanto, se mi distraggo, ma nulla che non possa scomparire in qualche giorno, mentre l’amicizia col gatto resta, e cresce.



Ci sono dei punti che questi felini preferiscono e dei movimenti che sono loro graditi più di altri, prima di scoprirli uno a uno, ricordiamoci una cosa importante e che potremmo non sapere se non abbiamo un micio in casa. Con questi animali, non dare nulla per scontato. Oggi potrebbero volere le carezze sulla pancia e domani no, perché…. Perché sono gatti, quindi un pochino umorali ma soprattutto particolarmente reattivi alle sensazioni tattili. E’ una questione biologica più che caratteriale, hanno il pelo dotato di peli tattili che servono loro per capire cosa gli sta intorno, aiutarli nella caccia e difenderli da eventuali predatori.

Come accarezzare un gatto

Parliamo di un gatto domestico, nostro o di un amico, ma comunque abituato a stare con le persone e a ricevere attenzioni e carezze. Va precisato che non tutti si adattano allo stesso modo alle coccole umane, molto si può fare abituandoli da piccoli, piano piano, ma è importante anche “l’educazione sentimentale” che hanno ricevuto dalla mamma.

Gradualmente abituiamo il nostro gatto al contatto con noi senza perseguitarlo, e badiamo molto ai segnali che ci manda mentre lo facciamo per prendere la misura e non prendere una graffiata. Ci farà capire molto bene se è stufo, smettiamo prima e riprendiamo in un altro momento. Di solito per dire “basta per oggi” il felino piega le orecchie indietro, ha le pupille dilatate e muove la coda velocemente e a scatti. E’ nervoso, non vuole coccole ma essere lasciato in pace.

Come accarezzare un gatto

Senza prendere le prossime parole come legge, vediamo alcuni dei punti che più probabilmente possiamo accarezzare per far felice il nostro gatto: la testa, sotto il mento, attorno alle orecchie, all’attaccatura della coda.
C’è poi il dilemma a cui rispondere: pelo e contropelo? No, nella maggior parte dei casi il secondo non è gradito affatto e possiamo sperimentarlo solo quando abbiamo già preso confidenza con il nostro animale, per non indispettirlo subito. Se sulla testa e in piccole zone, un po’ di contropelo delicato lo si può fare, sulla pancia e sul dorso è altamente probabile che non sia una buona mossa.

Accarezzare un gatto: punti critici

Ci sono due parti del corpo che sono controverse e quando impariamo come accarezzare un gatto, dobbiamo prestare particolare attenzione. La schiena e la pancia.

La schiena è una parte molto comunicativa, il gatto lo inarca e si struscia sulla nostre gambe se ha fame o se vuole coccole. Possiamo provare ad accarezzarlo, quindi, partendo tra le orecchie con una grattatina leggera e poi proseguire sul dorso fino alla base della coda, con una carezza continua e mai contropelo. La parte finale della schiena è molto sensibile, se la coda si alza significa che le carezze sono gradite anche lì, se invece il gatto ha una reazione strana, nervosa, non soffermiamoci lì e riprendiamo ad accarezzare da capo, partendo dalla testa

La pancia è una trappola per chi sta imparando come trattare un gatto perché lui ce la mostra con aria invitante ma non è detto che desideri che gliela tocchiamo. Se vi è capitato di abboccare, saprete come funziona: il gatto si appoggia sul dorso, con la pancia in su, alza le zampine e ci guarda con aria amorevole, noi lo accarezziamo sulla pancia e ci ritroviamo le sue unghie nella pelle, sulle mani e sui polsi. Bloccati così, aspettiamo che allenti la presa per fare retromarcia. Se avete sperimentato questa trappola avrete anche imparato a non cascarci più.

Come accarezzare un gatto selvatico

Quando si incontra un bel gatto per strada, viene spontaneo andargli incontro e attirarlo a noi con qualche verso, per poi affondare le nostre mani nel suo pelo. Per avere qualche probabilità di accarezzarlo davvero, avviciniamoci a lui con molta calma evitando qualsiasi scatto brusco e facendogli capire che non vogliamo aggredirlo o intrappolarlo: se è un gatto selvatico ci sarà un perché. Allunghiamo una mano, estraiamo un dito e lasciamo che lo annusi per un po’, quando con il muso lo accarezza con fare amichevole, possiamo fare un piccolo passo in più e forse accarezzargli la testa. Centimetro per centimetro, arriveremo a potergli dare una completa carezza.

Come accarezzare un gatto

Quando accarezzare un gatto

Al di là di tutte le tecniche che abbiamo spiegato e potete aver imparato sulla vostra pelle e sul pelo dei gatti, è necessario imparare non solo come accarezzare un gatto ma anche quando. Un movimento al mattino può trovarli predisposti ma alla sera stessa no. Cerchiamo di capire che umore ha proprio come facciamo con il collega d’ufficio al mattino, per sapere se possiamo essere spiritosi o meno, in giornata.

Abbiamo visto che quando il gatto si avvicina e si struscia contro le gambe, può essere ben predisposto, ma è meglio essere prudenti perché magari ha solo fame e non ha assolutamente intenzione di perdere tempo in coccole, vuole la carne della scatoletta o per lo meno qualche crocchetta profumata. Nel dubbio meglio procedere proprio come visto con il gatto selvatico, con il metodo del dito da annusare, come una sorta di momento di interlocuzione in cui chiedere al gatto se gradisce le nostre attenzioni tattili.

Con un po’ di sfacciataggine, il gatto è in grado anche di sedersi sulle nostre gambe o proprio accanto a noi ma pretendere che non lo si tocchi. Anche in questo caso agiamo con prudenza, non partiamo con una carezza lunga e profonda ma con un tocco tra le orecchie per capire come reagisce e semmai continuare.

Come accarezzare un gatto

Quando abbiamo confidenza con il nostro gatto, possiamo acquistare un bel guanto per accarezzarlo e massaggiargli il pelo, levando quello superfluo. Con questo guanto, adatto sia al pelo lungo che a quello corto, può essere utilizzato anche per raccogliere i peli sparsi rimasti sui divani o sui tappeti, resteranno sul guanto stesso e possiamo rimuoverli facilmente come un pezzo intero. E’ un guanto lavabile in acqua tiepida solo con un normale sapone, quindi igiene garantita. Ora che hai imparato ad accarezzare un gatto, ti riuscirà facile capire come accarezzare un cane, ma qualche consiglio può sempre essere utile. Leggili!

Pubblicato da Marta Abbà il 29 Marzo 2020