Bracco ungherese, appartenente al gruppo sette, ai sette cani da ferma continentali, è stato selezionato come cane da caccia tra i più efficienti e docili. Esistono due varietà: il più diffuso è il bracco ungherese a pelo corto, l’altro bracco ungherese, più raro, è a pelo duro. Sono entrambe riconosciute ufficialmente dalla FCI e adatte per la caccia di selvaggina a pelliccia e a piumaggio, in Ungheria è da sempre considerato il cane dell’alta società, ai tempi solo i più ricchi potevano averlo.
Non c’è ancora tana chiarezza ma è confermato che questa razza arriva dall’Ungheria ed esiste già dal IX secolo, quando il popolo ungaro è arrivato nell’attuale Ungheria. I predecessori del bracco ungherese sono stati subito incrociati con il segugio di Pannonia di cui ha preso molte caratteristiche morfologiche, poi tra il XIV e il XV secolo, con l’invasione ottomana, il nostro bracco ungherese si è incrociato con il bracco tedesco, il “cane giallo turco” e il levriero arabo.
Il successo per il bracco ungherese arriva nel XVIII quando inizia a spopolare nelle famiglie aristocratiche per le sue abilità come cane da caccia, poi rischia di estinguersi durante le guerre mondiali e si riprende anche grazie agli incroci con setter e pointer inglesi e bracchi tedeschi.
Nel 1936 il bracco ungherese diventa una razza ufficialmente riconosciuta dalla FCI e arriva, e piace molto, negli Stati Uniti, già all’inizio del ‘900, l‘American Kennel Club lo ha riconosciuto poi nel 1960. In Italia il bracco ungherese giunge grazie a Jolanda Savoia, appassionata ed esperta cinofila.
Quando è stato incrociato con il cane giallo turco, il bracco ungherese si è trovato appiccicato al suo pelo, corto o no che sia, un nomignolo. “Vizsla”. La parola è legata al concetto di cercare e significa “vigile”. Perfetto per un cane da caccia che deve stanare selvaggina, con un olfatto ben sviluppato. Un altro nome che gli hanno appioppato in tempi moderni è quello meno simpatico di cane velcro. Per il suo morboso attaccamento al padrone: provare per credere.
Il bracco ungherese è molto apprezzato per le sue doti da cane da ferma, è equilibrato e lucido sempre, mai lascia trapelare segni di nervosismo. Si distingue tra i colleghi per la grande intelligenza unita a una forte predisposizione al lavoro, poi per il padrone stravede e ciò lo rende molto facile da educare.
In generale con chi conosce è sempre dolce, buonissimo e molto affettuoso, i bambini li adora e loro adorano lui, per lo stesso motivo per cui è molto adatto alla Pet Therapy. C’è un risvolto un po’ negativo nell’attaccamento morboso nei confronti del padrone del bracco ungherese: è perennemente un cane alla ricerca del contatto fisico e visivo del padrone. Per fortuna abbaia raramente e sta anche in giardino senza soffrire il freddo.
Il bracco ungherese ha una taglia medio grande, è alto tra i 50 e i 60 cm e pesa massimo 30 kg. Ha quindi, facendo due conti, un fisico armonico, elegante, con ossatura e muscolatura ben sviluppati. Il cranio è largo ma il muso affusolato e appuntito, la coda è stretta e lunga e gli occhi sono di forma ovale e color castano chiaro, in tinta con il colore del mantello.
Abbiamo visto che il pelo può essere corto o duro ma è sempre dorato. Come portamento il bracco ungherese è agile e molto elegante, si vede che ha una sua predisposizione alla corsa e che è adatto a tutti i tipi di caccia e a tutti i tipi di terreno. Non scordiamo che ha delle utili zampe palmate, da ottimo nuotatore.
Per sfruttare la predisposizione alla corsa del bracco ungherese, potete leggere la guida: Come correre con il cane.
La diffusione del bracco ungherese si concentra soprattutto in Ungheria, Germania, Inghilterra e Stati Uniti. In Italia, invece, è arrivato ma come se non lo fosse, o quasi. E’ un cane ancora molto poco diffuso, negli anni recenti sembra mostrare una maggiore presenza, possiamo sperare che anche qui come oltreoceano cominci a mietere successi. Sarebbe ottimo, dato che è un cane molto apprezzabile e non soffre neanche di malattie particolari, non si lamenta spesso se non perché deve fare moltissimo movimento, ma al dolore resiste senza dire nulla.
Fin da cucciolo il bracco ungherese ha in sé il concetto di capobranco, lo identifica e non lo perde mai di vista. Lo segue nelle lunghe passeggiate, sviluppa subito un legame affettivo unico e assolutamente indiscutibile. Questo amore incondizionato per il padrone rende il bracco ungherese un cane molto facile da educare ed è infatti molto incline all’apprendimento fin da cucciolo.
Già a due mesi circa gli si possono insegnare le prime associazioni: dove fare i bisogni fisiologici, ad esempio. Dal terzo mese mostra una forte curiosità e vivacità da sfruttare per farlo famigliarizzare con odori e mansioni da cane da caccia. Se invece è da compagnia, impara da subito la famiglia qual è e non la molla più, prende il suo ruolo di cane di casa, sa chi è il capo, e rispetta le regole.
Il prezzo di un cucciolo di bracco Ungherese con pedigree è piuttosto variabile e si aggira intorno agli 800-1200 Euro.
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