Riscaldamento a idrogeno: uno sguardo al futuro del calore domestico

riscaldamento a idrogeno

Sempre più persone si domandano se nel corso del prossimo futuro il riscaldamento a idrogeno sostituirà o meno le tradizionali caldaie a gas che molti di noi hanno nel proprio appartamento.

D’altronde, sebbene sia vero che l’energia solare, quella idroelettrica e quella eolica stanno svolgendo un ruolo sempre più crescente nel panorama energetico italiano ed europeo, non tutto può essere alimentato in questo modo con l’attuale forza tecnologica.

Di qui, la necessità di guardare in maniera più ampia ed estesa, scoprendo magari che l’idrogeno può essere un combustibile ideale per rinnovare le attuali caldaie a gas, che sembrano essere particolarmente resistenti alle nuove tecnologie rinnovabili.

Ma non solo. Come avremo modo di vedere nelle prossime righe, non solamente si può migliorare l’efficienza delle caldaie a gas passando proprio all’idrogeno, bensì si può incrementare il rendimento minimo delle caldaie attuali con minime variazioni strutturali. Ma come?

Investire nel riscaldamento a idrogeno

Una buona notizia che avvicina il nostro Paese e tutto il Continente al riscaldamento a idrogeno è il fatto che sono sempre di più gli investimenti che sono posti in essere per cercare di capire in che modo far evolvere il riscaldamento delle case in maniera tale che si alimentino a idrogeno.

E, si tenga conto, sono sempre di più le persone che ritengono che in realtà passare all’idrogeno come elemento che potrebbe alimentare i sistemi di riscaldamento domestico sia sempre più vicino al presente.

Ad esempio, una delle ragioni principali per cui è probabile che il riscaldamento a idrogeno sia il futuro, è che richiede relativamente pochi investimenti in infrastrutture rispetto all’attuale condizione. I gasdotti e i raccordi esistenti sarebbero infatti adatti per il passaggio all’idrogeno, rispetto agli attuali combustibili, senza che sia necessario effettuare troppo lavoro sugli stessi elementi. Inoltre, l’idrogeno è un gas ritenuto piuttosto sicuro per l’uso domestico, senza dunque creare alcun cambiamento nell’approccio attuale per la serenità delle utenze domestiche. Inoltre, si prevede che la maggior parte degli elettrodomestici rimarrebbe utilizzabile anche se il passaggio all’idrogeno fosse effettuato oggi.

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I  vantaggi dell’idrogeno

Insomma, tutti gli elementi di cui sopra fanno concludere che il riscaldamento a idrogeno potrebbe essere un grande vantaggio per tutti. E considerato che i grandi cambiamenti nella politica energetica spesso sono costati molto denaro, il fatto di sapere che si può passare all’idrogeno in modo relativamente conveniente potrebbe essere una chiave di volta per accelerare i lavori e svoltare verso un nuovo progresso su un’economia energetica pulita. Con pochi costi iniziali per i contribuenti e i consumatori, il riscaldamento a idrogeno sembra dunque essere molto promettente, con le su basse emissioni di carbonio.

I benefici per l’ambiente

Naturalmente, il futuro non sembra essere così vicino. Ed è un peccato, soprattutto per l’ambiente.

Attualmente, infatti, le caldaie a gas utilizzano gas naturale, costituito per lo più da metano e da alcuni altri idrocarburi. Quando questi vengono bruciati, la CO2 viene rilasciata nell’atmosfera, danneggiando l’ambiente. L’idrogeno è invece “solo” idrogeno, e le emissioni di carbonio provengono principalmente dalla produzione, e non dal consumo.

Insomma, in confronto, il riscaldamento a idrogeno sembra essere un’alternativa di gran lunga migliore rispetto alle caldaie a gas naturale in termini di emissioni di carbonio.

Purtroppo, però, c’è un problema: produrre idrogeno a basse emissioni di carbonio è attualmente molto costoso. Rendere la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio efficace sotto il profilo dei costi è, in parte, l’obiettivo dei nuovi investimenti che si stanno pianificano nel contesto, nella speranza che si possa presto giungere a un risultato finale confortante.

Attualmente, infatti, più della metà della bolletta mensile media delle famiglie italiane proviene proprio dal riscaldamento della casa, che rappresenta il costo più significativo per il consumatore nazionale. Ridurre questo numero è diventata una priorità per molti governi europei e, in essi, anche per quello italiano.

Non ci resta dunque che sperare che si possa realmente pianificare una coerente transizione verso l’idrogeno, quale nuovo elemento utile per poter alimentare delle caldaie di nuovissima generazione che possano permettere un riscaldamento domestico efficace, efficiente, a bassi costi per il consumatore e a basso impatto per l’ambiente.

Per il momento, solo pochi fornitori sembrano esser già pronti in questo contesto. Ma, se le tecnologie dovessero realmente diventare di massa, siamo certi che le cose cambieranno in breve tempo.

Pubblicato da Anna De Simone il 24 Settembre 2019