Perché usare la saponetta al posto del sapone liquido

Perché usare la saponetta al posto del sapone liquido

Non è un ritorno alle origini, o una tendenza vintage, ma una precisa scelta ecologista che può avere un impatto importante se fatta da molti. Se vi state chiedendo perché usare la saponetta al posto del sapone liquido, ora lo scopriamo. Ci sono validi motivi per fare questo passaggio che scoprirete essere nemmeno poi così scomodo o sconveniente, anzi! E’ solo questione di abitudini, e forse di qualche convinzione mai verificata. Prima di rifiutarci di cambiare, a priori, convinti che il sapone liquido è troppo comodo per rinunciarvi, provate per qualche settimana la saponetta, dopo aver letto qui di seguito i suoi pregi.



Perché usare la saponetta al posto del sapone liquido

Il sapone liquido è stato introdotto da un po’ di decenni ma prima tutto il mondo si lavava con le saponette. Anzi, era considerato un lusso averne una, era un prodotto per ricchi che si doveva utilizzare con parsimonia, senza ovviamente evitare di lavarsi. Chi pensa quindi di non poter assolutamente vivere senza il sapone liquido, faccia una riflessione sul fatto che se fosse vissuto prima del 1950, non avrebbe avuto scelta.

Certo, mi direte, “se è stato trovato un modo più comodo di lavarsi, perché non utilizzarlo?”. Nulla contro il progresso, ma ogni tanto ci ha portato ad adottare delle abitudini che si sono rivelate a forte impatto ambientale. Ad esempio l’utilizzo del sapone liquido. Rispetto ad una semplice saponetta, inquina decisamente di più con il packaging che si porta dietro. Basta fare un giro in un qualsiasi supermercato, nel corridoio dove vengono esposti i saponi, i bagnoschiuma e i detersivi, per rendersi conto di quanta plastica “inutile” viene prodotta, e poi buttata, per confezionare questi detergenti liquidi.

Come sappiamo, siamo invasi dalla plastica, noi e i nostri mari, per cui ogni anche piccolo gesto che ce ne fa disperdere meno nell’ambiente, è prezioso. Iniziamo da noi, non sempre puntando il dito sugli altri, cambiando le nostre abitudini.

Per ora l’Europa non ha toccato questi prodotti ma sono stati recentemente introdotti dei divieti nell’utilizzo della plastica monouso a partire dal 2021 e non è detto che in futuro anche i saponi e i detergenti in generale non possano essere colpiti da qualche restrizione sulla quantità di plastica con cui vengono confezionati.

Tra i motivi per cui scegliere la saponetta c’è anche la praticità, soprattutto in viaggio. In aereo non crea problemi e in generale è molto più facile da trasportare, non richiede alcuna particolare precauzione.

Perché usare la saponetta: falsi miti

Per prendere in modo consapevole una decisione è importante avere tutti gli elementi per farlo e non fidarsi del sentito dire. Per la saponetta è essenziale sapere che non è affatto più ricca di germi e sporcizia di un normale dispenser di sapone liquido che comunque dobbiamo in qualche modo toccare per fare uscire la dose di liquido che ci serve.

Se si hanno dei dubbi sulla qualità, beh, vale anche per i saponi liquidi. Dobbiamo sempre controllare che tipo di prodotti acquistiamo leggendo gli ingredienti – meno sono meglio è – e controllando che abbiamo un buon INCI.

Perché usare la saponetta al posto del sapone liquido

Come produrre una saponetta da soli

A parità di utilizzo la saponetta è molto più conveniente dal punto di vista economico, rispetto al sapone liquido che tra l’altro siamo più portati a sprecare perché non sempre si riesce a prenderne la giusta dose. Questo chiaramente se non andiamo a comprare delle saponette di lusso e le confrontiamo con il sapone liquido in sconto nei supermercati.

C’è spazio per un ulteriore risparmio se impariamo a produrre le saponette a casa nostra. Non è così difficile come sembra e possiamo anche prenderci gusto. C’è un metodo molto semplice e soprattutto sicuro, che utilizza come ingrediente di partenza il sapone di Marsiglia solido ridotto in scaglie, che può essere un primo passo verso un’autoproduzione abituale oppure un esperimento che avete voglia di fare, giusto per provare a capire come si fa.

C’è di buono, in questo metodo, che non viene utilizzata nemmeno la soda caustica, una sostanza che sappiamo essere molto pericolosa e che va maneggiata con cura, attrezzati con guanti e occhialini per evitare che i vapori ‘caustici’ danneggino la nostra pelle e i nostri occhi.

Per ottenere una saponetta di qualità dobbiamo procurarci materie prima di qualità, compreso il sapone di Marsiglia. Se ne trovano tanti in giro, verifichiamo che abbia un buon INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) e che contenga, in diverse percentuali, di olio di oliva, “sodium olivate”. Non devono esserci invece grassi vegetali, come sodium palmate, che è olio di palma, oppure sodium cocoate, che è l’olio di cocco, grassi animali, descritti come sodium tallowate

Gli altri ingredienti necessari, oltre a 250 ml di sapone di Marsiglia, sono 220 ml di acqua distillata, 5-6 gocce di olio essenziale preferito, coloranti naturali o spezie, 11 ml di olio vegetale (ad esempio olio di oliva, olio di semi, olio di jojoba, olio di mandorle…). Gli attrezzi necessari sono 1 cucchiaio di legno, 2 pentolini di diverse dimensioni e 1 stampo e/o stampini.

Si procede riducendo in scaglie il sapone con una grattugia e poi sciogliendolo a bagnomaria. Mescoliamo con un cucchiaio di legno o un mixer a immersione fino a quando il sapone non inizierà ad addensarsi. Aggiungiamo acqua poco alla volta e poi l’olio vegetale con le gocce di olio essenziale e le eventuali sostanze coloranti. Dopo una mescolata finale versiamo negli stampi e aspettiamo per un mese e mezzo o due.

Pubblicato da Marta Abbà il 28 Luglio 2019