Etichetta energetica cappe: obblighi, classe energetica e consumi della cappa da cucina. Tutte le informazioni per scegliere bene la cappa aspirante e interpretare la sua etichetta energetica.
L’obbligo dell’etichetta energetica degli elettrodomestici non è partito, in contemporanea, per tutti gli apparecchi elettrici. Ancora oggi, sono esclusi da tale obbligo molti apparecchi elettrici.
L’obbligo di etichetta energetica per la cappa, è stato introdotto solo due anni fa, quando in Italia è stato recepito e attuato il Regolamento delegato N. 65/2014 della Commissione del 1° Ottobre 2013.
Gli obblighi circa l’etichettatura energetica delle cappe aspiranti sono entrati in vigore, in Italia, a partire dal 1° gennaio 2015. Nei prossimi anni, è previsto un adeguamento delle classi energetiche che si concluderà, in via definitiva, nel 2020.
Chi cerca una cappa aspirante di classe A+ o addirittura A++, dovrà attendere. Fino allo scorso anno, in commercio si trovavano solo cappe aspiranti in classe C. Da quest’anno l’etichetta energetica prevede classi di efficienza a più alto risparmio ma i modelli sul mercato sono rari. Oggi, la classe di efficienza più elevata, reperibile in commercio, vede cappe in classe A.
Le cappe aspiranti non sono più considerate un’esigenza da cucina. In commercio, oggi, troviamo modelli molto belli per design e forme. Al momento della scelta di una nuova cappa da cucina, però, non dobbiamo farci abbagliare solo dall’aspetto estetico, è bene controllare l’efficienza del prodotto e leggerne le caratteristiche contenute nell’etichetta energetica.
L’etichetta energetica della cappa aspirante, infatti, non fornisce solo informazioni circa i consumi ma offre una panoramica completa sulle caratteristiche dell’apparecchio. Vediamo subito cosa c’è da sapere.
Sul primo rigo dell’energy label (si chiamano anche così le etichette energetiche) si legge il nome del produttore e il codice identificativo del prodotto. A queste informazioni sono poi seguite:
Come premesso, è da poco che gli apparecchi immessi sul mercato raggiungono la classe di efficienza A.
I consumi della cappa da cucina sono riconducibili soprattutto alla tecnologia di filtraggio e, in secondo luogo, al sistema di illuminazione.
Una cappa da cucina in classe A, consuma solo 37 kWh/anno. La tecnologia che consente i bassi consumi e una classe A, prevede un’aspirazione perimetrale ottenuta grazie a un particolare diffusore/ventilatore, in grado di convogliare i fumi e aspirarli in modo più efficiente. Questi modelli sono anche meno rumorosi.
Come premesso, la classe energetica A per le cappe da cucina è solo di recente introduzione, quindi, tali modelli vedono dei costi d’acquisto molto elevati. Sulla carta, sono previste classi energetiche per le cappe che vanno dalla A+ alla F ma, a conti fatti, in commercio si trovano solo cappe in classe A, B, C e D. Dal 2018 è stata introdotta la classe A++ e solo dal 2020 sarà introdotta la classe A+++.
Niente paura: i consumi elettrici sono piuttosto bassi anche per le classi energetiche B e C. Una cappa da cucina in classe C, vede consumi elettrici di soli 96 kWh/anno e può arrivare a costare meno della metà di una cappa da cucina in classe A che vede consumi di 37 kWh/anno. Nello scegliere la classe energetica, interrogatevi sulle ore effettive di utilizzo e, calcolatrice alla mano, cercate di stimare se l’investimento iniziale davvero sarà ripagato in bolletta.
In tema di etichette energetiche degli elettrodomestici vi segnaliamo le schede e le istruzioni per comprendere consumi e caratteristiche di vari apparecchi elettrici.