Scoiattolo grigio: caratteristiche e invasività

Scoiattolo grigio

Scoiattolo grigio, in gergo scientifico detto “Sciurus carolinensis Gmelin”, è un roditore appartenente alla famiglia dei sciuridi, è spesso ritratto in cartoni e illustrazioni come un animale carino e vivace, lo è, effettivamente, ma c’è molto da scoprire su di lui, distinguendolo dal suo corrispettivo rosso con cui non va molto d’accordo.

Lo scoiattolo grigio infatti si sta diffondendo nel nostro paese in quanto entra in competizione con il nostro (autoctono) scoiattolo rosso per quanto riguarda le risorse alimentari, rischiando di causarne l’estinzione.

Ulteriore pericolo portato dallo scoiattolo grigio per lo scoiattolo rosso è il Parapoxvirus che può causare una mortalità fino al 100% negli scoiattoli rossi, mentre lo scoiattolo grigio è portatore sano del virus.

Lo scoiattolo grigio può avere anche conseguenze negative per i nostri boschi in quanto si attacca alla corteccia per nutrirsi dei tessuti sottostanti o della linfa, diversamente da quanto fatto dallo scoiattolo rosso.



Scoiattolo grigio: origini

Lo scoiattolo grigio è originario delle foreste della parte orientale del Nord America dal Golfo del Messico al Canada (Quebec-Ontario). In Europa è stato introdotto in Gran Bretagna, Irlanda e Italia. Nel nostro paese sono quindi presenti le uniche popolazioni di questa specie nell’Europa continentale. Le prime introduzioni dello scoiattolo grigio in Italia sono avvenute con rilasci intenzionali nel 1948 in Piemonte, nel 1966 a Genova e più recentemente in Lombardia senza ben considerare i danni potenziali per l’ecosistema.

Mentre la popolazione ligure è stata quasi eradicata negli ultimi anni, alcuni anni fa si è creata una pericolosa popolazione a Perugia, da animali fuggiti dalla cattività, che potrebbero cosi’ diffondersi nel Centro Italia. Altri nuclei in espansione sono stati segnalati in Veneto.

Scoiattolo grigio: caratteristiche

Lungo mezzo metro in totale, cosa compresa, lo Scoiattolo grigio, è quasi per metà composto dalla coda stessa, come cm, mentre in peso, non proprio. Il corpo ha certamente un peso maggiore, il totale sfiora in media i 500 grammi. Sarebbe banale dire che il mantello ha un colore grigio, possiamo specificare che si tratta di una tinta piuttosto chiara e che spesso può mostrare ai più acuti osservatori, o fotografi, delle sfumature rossicce su diverse parti del corpo.

Per questa ragione, talvolta può essere confuso da osservatori poco esperti con lo Scoiattolo rosso ma in ogni caso lo Scoiattolo grigio è … grigio e al massimo ha dei riflessi rossi, come noi quando usiamo l’henné. La zona del ventre e anche la gola di questo animale acrobata sono di colore bianco o comunque più chiare rispetto al resto del corpo.

Scoiattolo grigio

Scoiattolo grigio cosa mangia

Questo roditore è attivo soprattutto di giorno e, alla luce del sole, meglio se tra le ombre dei rami di una verdeggiante foresta, va in cerca di cibo. Si alimenta con semi e frutta secca, non sempre li mangia subito, di solito li trova e li nasconde nelle cavità dei tronchi d’albero o in buche nel terreno che poi ricopre. Come anticipato sopra però, si nutre anche della linfa che scorre sotto le cortecce degli alberi, rischiando di creare danni alle piante.

Lo Scoiattolo grigio non va in letargo nei mesi invernali.

Per quanto riguarda il ritmo di riproduzione di questo animale, teniamo conto che la femmina va in calore due volte l’anno e in questi periodi tra i maschi la competizione diventa molto aspra. La gravidanza dura un mese e mezzo e ogni volta nascono quattro cuccioli, in media, che, una volta svezzati, raggiungono le dimensioni adulte entro i 9 mesi di vita.

Scoiattolo grigio: prezzo

Lo Scoiattolo grigio non ha prezzo e al contrario è una razza considerata specie esotica invasiva per i danni che può causare.

scoiattolo grigio

Scoiattolo grigio: le norme europee contro le specie infestanti

Il 14 febbraio 2018 è entrato in vigore il Decreto Legislativo, pubblicato in G.U. il 30 gennaio 2018. Il provvedimento stabilisce le norme atte a prevenire, ridurre al minimo e mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità causati dall’introduzione e dalla diffusione, sia deliberata che accidentale, delle specie esotiche invasive all’interno dell’Unione europea, nonché a ridurre al minimo e mitigare l’impatto che queste specie possono avere per la salute umana o l’economia.

Gli interventi previsti nel decreto hanno come linee guida:

  • la prevenzione
  • il rilevamento precoce e l’eradicazione rapida
  • la gestione nel caso di specie già ampiamente diffuse.

In Europa gli scoiattoli grigi sono controllati con metodi che prevedono la rimozione degli animali dall’ambiente naturale in genere con la cattura con gabbie o l’abbattimento diretto con arma da fuoco. In Gran Bretagna, dove i danni provocati dalle specie esotiche invasive nel 2015 sono stati stimati intorno ai 2 miliardi di Euro, sono stati utilizzati anche distributori di esche avvelenate dove lo scoiattolo comune non è presente. In Liguria è stata avviata l’eradicazione di una piccola popolazione urbana con sterilizzazione chirurgica e successivo rilascio degli animali. Attività analoga è stata avviata in Umbria dove una parte degli animali è stata sterilizzata.

L’art. 6 del Decreto Legislativo 230/2017 vieta espressamente l’introduzione deliberata o per negligenza nell’Unione Europea, la riproduzione, la coltivazione, il trasporto, l’acquisto, la vendita, l’uso, lo scambio, la detenzione e il rilascio di specie esotiche invasive di rilevanza unionale, come lo scoiattolo grigio.

Il Decreto Legislativo 230/2017 stabilisce agli articoli 18-23 le misure di rilevamento precoce e di eradicazione rapida o per le specie già ampiamente diffuse le misure di gestione finalizzate a contenerne gli impatti, prevedendo espressamente che queste misure devono essere proporzionate all’impatto sull’ambiente e risparmiare il dolore, l’angoscia e la sofferenza degli animali evitabili durante il processo di eradicazione.

scoiattolo grigio

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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Gennaio 2017