Reflusso gastroesofageo, alimentazione: alimenti consigliati e cibi da evitare in caso di reflusso gastrico. Rimedi, sintomi e indicazioni utili.
Il reflusso gastroesofageo può essere una complicanza dell’ernia iatale ma in tale condizione anatomica del tratto digerente non va individuata l’unica causa.
Il reflusso gastrico può avere cause differenti e la patogenesi può essere caso-specifica e va indagata con il proprio medico di fiducia.
In questa pagina ci soffermeremo sull’alimentazione consigliata in caso di reflusso gastrico. Le nozioni che troverete in questo articolo sono puramente informative e non vanno sostituite al parare medico.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto diffuso caratterizzato da un ritorno di materiale acido dallo stomaco verso l’esofago. In pratica si verifica un rigurgito del contenuto gastrico che risale verso l’esofago. E’ per questo che tra i sintomi più comuni vi è il bruciore e il dolore retrosternale.
Qualsiasi cura, seguita da un medico o auto-prescritta, non può prescindere da una dieta accurata. Vediamo quali sono i consigli degli esperti sull’alimentazione.
Tra i “cibi no” ci sono tutti quelli che influenzano la pressione dello sfintere esofageo inferiore (quello che “sigilla lo stomaco” e impedisce la risalita dei succhi gastrici, del chimo), quindi quegli alimenti più “difficili” e “lunghi” da digerire.
Quindi, sì alle proteine e ai carboidrati ma solo quando gli alimenti hanno un ridotto contenuto di grassi. Tra gli alimenti consigliati abbiamo:
Non solo indicazioni sulla dieta ideale per il reflusso gastrico, ma anche buone abitudini: dopo i pasti è bene fare una passeggiata dolcissima e breve. Il corpo non deve stazionarsi ma neanche affaticarsi.
Mettetevi a letto lontano dai pasti e, quando vi sdraiate, tenete elevata la testa dal letto con un cuscino cervicale di 10-15 cm, del tipo consigliato anche per chi soffre di cervicalgia e mal di testa mattutini (per info: cervicale, rimedi naturali).
Se siete in sovrappeso, sottopeso o obesi, cercate di avvicinarvi quanto più possibile al vostro peso forma.
Dopo aver visto l’alimentazione consigliata per chi soffre di reflusso gastroesofageo, passiamo ai “cibi da evitare“.
Evitate o quanto meno limitate l’uso di cibi e bevande che possono irritare o danneggiare la mucosa esofagea, quindi se soffrite di una intolleranza, rispettate le indicazioni del nutrizionista. In più, ecco gli alimenti da evitare:
In pratica, vanno evitati tutti gli alimenti grassi o ricchi di fibra alimentare (quindi l’uso di prodotti integrali va limitato).
Alcol, aglio, menta e altre erbe aromatiche vanno limitati al massimo perché possono portare a un eccessivo rilassamento dello sfintere esofageo inferiore così da aumentare la possibilità della risalita acida.
Le bevande gassate, compresa l’acqua minerale frizzante, vanno evitate perché causano un aumento della distensione gastrica.
Alcune erbe officinali possono assunte sotto forma di infuso possono assicurare effetti benefici contro il reflusso gastroesofageo, grazie alle loro proprietà lenitive ed emollienti.
La malva è una delle erbe aromatiche più indicate grazie alle sue proprietà benefiche: con le sue foglie e i suoi fiori (qui di seguito una foto di un suo bellissimo fiore) potrete preparare un infuso che porterà benefici tangibili.
Un’altra pianta officinale che ci consigliamo di utilizzare per preparare un infuso è la piantaggine di cui potrete utilizzare le foglie.
Ottimo per dare sollievo ai sintomi di reflusso è anche il succo di aloe vera.
Oltre a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, evitando cibi che possono indurre il reflusso gastrico, per alleviare i sintomi in modo naturale è importante adottare uno stile di vita corretto.
Tra le raccomandazioni più importanti che possono allontanare disturbi allo stomaco vi suggeriamo di prestare attenzione a:
Proprio come per il reflusso gastroesofageo, anche per l’ernia iatale, la principale cura prevede un corretto approccio dietetico.
Al di là di seguire i nostri suggerimenti di base che vi abbiamo linkato qui sopra, il nostro consiglio è di rivolgervi a un medico per una diagnosi del vostro problema e a un nutrizionista per ricevere una dieta personalizzata in base alla vostra condizione.