Nutraceutica: mais anti-smog e altri segreti naturali

Nutraceutica

Perdonateci il titolo accattivante, ma qui più che di segreti si tratta di evidenze scientifiche. Attorno alla nutraceutica, cioè lo studio delle proprietà dei cibi farmaco, aumentano e interesse e pratica non per scelta di vita ma perché i cibi farmaco funzionano.

Che olio di oliva, aglio, lupini e cioccolato amaro aiutano a prevenire molte malattie lo dicono gli studi, ma la nutraceutica comprende anche gli integratori alimentari, i probiotici e i prebiotici, tutte sostanze naturali che assumiamo normalmente con il cibo.

Curarsi con il cibo è la più antica delle medicine (lo consigliava anche Ippocrate) e vale soprattutto a livello di prevenzione. I cibi farmaco possono essere molto utili anche per combattere un male moderno come lo smog nelle città. È per esempio accertato che gli elevati livelli di flavonoidi contenuti nel mais sviluppano le difese dell’organismo contro le fumotossine, sostanze tossiche originate da funghi ambientali in caso di forte umidità e contaminazioni atmosferiche.

Mais e polenta anti-smog, ma non solo. Cesare Sirtori, professore di farmacologia clinica all’università degli Studi di Milano e presidente della Società Italiana di Nutraceutica (Sinut) sottolinea nel corso dei convegni che gli alimenti nutraceutici esercitano un’attività favorevole sulla salute e sulla durata della vita.

Gli studi di nutraceutica di Bruno Trimarco dell’Università Federico II di Napoli hanno dimostrato che aglio, sedano e lupini sono efficaci quanto i farmaci nella cura dell’ipertensione arteriosa e risultati positivi sono emersi anche per magnesio, zinco, potassio e vitamine B6, C, D, E. Contro l’ipertensione funziona anche un estratto di riso rosso e simsetina, una sostanza di origine vegetale.

Contro il ‘mal di vivere’, l’American Journal of Psychitry ha pubblicato uno studio sui risultati positivi ottenuti con la Sadenosilmetionina, un aminoacido presente in tutti i tessuti animali, in pazienti  depressi che non avevano dato risposta alla terapia standard.

È certo che l’oleocantale estratto dall’olio d’oliva è un antinfiammatorio più potente dell’ibuprofene, il resveratrolo contenuto nell’uva e presente nel vino rosso è un valido antiossidnte e gli omega 3 regolarizzano i trigliceridi e proteggono il cuore.

Ma il punto di forza della nutraceutica, che unisce la scienza dell’alimentazione alla clinica medica, sono la medicina anti-invecchiamento e la prevenzione delle malattie degenerative. Da questo punto di vista, Sinut sottolinea gli studi che dimostrano l’efficacia di un nuovo mix composto da acidi grassi omega-3, melatonina e fosfatidilinositolo nel trattamento dell’Alzheimer (una malattia che secondo l’Alzheimer Association vedrà triplicarsi i casi entro il 2050).

Ma quali sono gli alimenti della nutraceutica? I nutraceutici si possono dividere in quattro gruppi. In primis ci sono i cosiddetti cibi funzionali, cioè alimenti che forniscono calorie utili (sono un esempio l’olio extravergine di oliva, la soia e il lupino con le loro proteine vegetli e il cioccolato amaro). Il secondo gruppo è quello degli integratori alimentari come gli omega-3, acidi grassi polinsaturi estratti dal pesce. Il quarto è quello dei probiotici, colture di batteri che colonizzano l’intestino migliorandone la funzionalità. Nel quarto gruppo ci sono i prebiotici, sostanze organiche non digeribili in grado di favorire la crescita di batteri probiotici. Caratteristica dei nutraceutici è di essere presenti in modo naturale nel cibo che mangiamo tutti i giorni.

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Pubblicato da Michele Ciceri il 6 Settembre 2014