Hardenbergia: caratteristiche e coltivazione

hardenbergia
Le piante di hardenbergia appartengono alla famiglia delle fabaceae/leguminose, quasi tutte originarie dell’Australia dove dominano habitat differenti: dai boschi, alle montagne spingendosi sino alle zone costiere e a pendii rocciosi. È un tipo di pianta rampicante sempreverde, ma non infestante che, grazie al suo fogliame vigoroso e ai fiori dal colore viola acceso, si rende particolarmente adatta per il decoro e l’abbellimento di giardini e di muretti di recinzione.

Nei prossimi paragrafi scopriremo le sue principali caratteristiche insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poter coltivare questa pianta nelle nostre case.



Caratteristiche dell’hardenbergia

La pianta si presenta con un tronco legnoso che può raggiungere un’altezza massima di tre metri con sostegni appropriati ed è in grado di avvoltolarsi facilmente ai fusti di altre piante vicine. Le sue foglie, lunghe da otto a dieci centimetri a seconda del tipo, possono essere ovali e strette, dure e resistenti, di colore verde scuro-energico con venature appariscenti; le stesse foglie vengono sorrette dai lunghi steli pendenti, quadrangolari, piuttosto fragili.

In natura esistono numerose specie, le più conosciute e commercializzate sono la hardenbergia comptoniana e la hardenbergia violacea.
La pianta sviluppa fiori di piccola e media grandezza che si presentano accorpati a pannocchie o grappoli non ramificati; il colore cambia in base alla varietà e l’infiorescenza esplode in tutto il suo vigore nel mese di marzo. I fiori della hardenbergia in genere sono composti da quattro petali: due grandi petali nella parte superiore del fiore e due petali molto più piccoli nella parte inferiore. La pianta inoltre produce frutti a forma di baccello che racchiude i semi.

Come coltivare l’hardenbergia

Vediamo a questo punto insieme alcuni piccoli trucchi per coltivare questa pianta in maniera ottimale all’interno delle nostre abitazioni.

Esposizione ideale

È una pianta che si adatta bene ai climi mitigati ed oceanici. Beneficia di esposizioni in pieno sole, ma comunque sempre lontana e al riparo da correnti d’aria. Il vegetale non resiste lungamente al freddo degli inverni rigidi.
Occorre inoltre fare attenzione a non sottoporre la nostra hardenbergia alle rigide gelate notturne.

Terreno idoneo per la messa a dimora della pianta

L’hardenbergia necessita di un terreno soffice e ricco di sostanze organiche e microelementi, di tipo gessoso, grasso, sabbioso e argilloso. Il substrato potrà avere un pH: acido, alcalino o neutro.

Come annaffiare l’hardenbergia

È buona norma annaffiare copiosamente la pianta, ma solo a terreno completamente asciutto e nel pieno della stagione estiva. Preoccupiamoci inoltre di garantire il drenaggio del terriccio smuovendolo di frequente in superficie, in modo da permettere all’acqua di venire assorbita in profondità ed impedire il dannoso ristagno radicale.

annaffiatoio

La scelta migliore rimane quella del sistema di irrigazione a goccia che consente di evitare lo spreco di acqua, regolando le dosi in base alle necessità della pianta. La nostra hardenbergia manifesta una notevole resistenza ai lunghi periodi di siccità ma è importante soddisfare appieno le sue esigenze di esposizione in ambienti illuminati e riparati dagli sbalzi termici.

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Potatura

Sarebbe opportuno potare la nostra hardenbergia subito dopo la fioritura, in quanto tende spesso a diradarsi alla base. Dopo la cimatura della pianta, assisteremo alla nascita dei nuovi germogli.

Moltiplicazione della pianta

La pianta si può riprodurre per talea o per semina. Nel primo caso l’operazione andrà effettuata al finire dell’estate, tagliando con delle lame affilate e disinfettate una porzione apicale di pianta di 15 cm circa. A questo punto andremo ad eliminare le foglie che si trovano nella parte inferiore, innestando la base della talea in un composto di sabbia e torba. In seguito si andrà a compattare il terriccio precedentemente inumidito. Per mantenere il grado di umidità costante, si consiglia di proteggere il tutto con un foglio di cellophane trasparente forato. La talea avrà radicato solo allo spuntare dei primi germogli.

Si consiglia la somministrazione di letame organico all’approssimarsi della fine dell’inverno o subito all’inizio della Primavera. Per tutto il resto dell’anno e comunque ogni 3 mesi circa, si potrà concimare con del fertilizzante granulare a lento rilascio.

Parassiti e malattie dell’hardenbergia

L’hardenbergia non rientra in quella categoria di piante soggette a malattie o a stress vegetativo. Raramente gli esemplari di hardenbergia vengono colonizzati dai parassiti. Qualora vi fosse l’esigenza di eliminare gli ospiti indesiderati quali afidi o i comuni pidocchi ci basterà intervenire sin da subito con prodotti sistemici o antiparassitari naturali come ad esempio l’olio di Neem.

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Curiosità sulla pianta

È un tipo di rampicante molto diffuso negli Stati Uniti, dove è stata soprannominata Vite Messicana Lilla, ed utilizzata per il decoro dei cigli stradali e delle piazzole di sosta. Sappiamo inoltre che Il nome di hardenbergia nasce dalla dedica rivolta alla contessa Franziska von Hardenberg, sorella del barone Carl Hugel (1795-1870) botanico ed esploratore.

Nel linguaggio dei fiori il genere simboleggia l’energia.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 13 Novembre 2021