Gunnera manicata: caratteristiche e coltivazione

Gunnera manicata
La gunnera manicata (conosciuta come rabarbaro gigante o mostro delle paludi) è una pianta perenne, a portamento cespitoso, decisamente imponente, originaria del Sud America, Colombia e Brasile, dove cresce in ambienti altamente umidi, in prossimità di fiumi e corsi d’acqua o sui bordi dei grandi stagni.

Nei prossimi paragrafi scopriremo le principali caratteristiche di questa pianta insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poterla coltivare senza problemi anche nelle nostre case.

Caratteristiche della gunnera manicata

Questo vegetale appartiene alla famiglia delle Gunneraceae ed è caratterizzato da giganti foglie palmate, in grado di svilupparsi fino a 2 metri di altezza per 3 metri di lunghezza; tali foglie possiedono la pagina superiore molto ruvida, mentre quella inferiore mostra un’estesa nervatura in rilievo rivestita da minuscole spine; il picciolo che sostiene le foglie è tozzo e robusto, ancorato a un grosso fusto profondamente interrato. La gunnera manicata si riproduce facilmente da seme dando vita a nuove piante alla base della pianta madre.

La pianta fiorisce a cavallo dei mesi di luglio e agosto. I piccoli fiori di colore giallo-verde molto chiari formano grosse infiorescenze coniche (simili a quelle della Cicas o a quelle dell’Erica). I fiori femminili si dispongono nella parte basale della spiga mentre quelli maschili nella parte superiore, solitamente nella parte centrale si trovano quelli bisessuali.

Come coltivare la gunnera manicata

Ecco una serie di semplici quanto pratiche accortezze per poter coltivare questa pianta anche nelle nostre case, per poter così godere della sua bellezza.

Esposizione ideale della gunnera manicata

La gunnera manicata si adatta bene in ogni posizione, sia in piena luce del sole sia a mezz’ombra e ombra. La pianta mal sopporta il freddo intenso ed è per questo che non può essere coltivata in piena terra nelle zone caratterizzate da climi rigidi. Attenzione alle gelate invernali e alle forti raffiche di vento.

Nel momento in cui le temperature si abbasseranno notevolmente e per tutta la stagione invernale, è buona regola ricoprire la base del cespo della pianta con una spessa pacciamatura di foglie o di paglia.

Terreno idoneo per la messa a dimora della pianta

Per coltivare in salute la nostra gunnera manicata sono indicati terreni di tipo gessoso, grasso e ricco di sostanze organiche, sabbioso e argilloso. La crescita rigogliosa del vegetale si potrà avere solo se verranno soddisfatte appieno le esigenze della pianta in merito all’umidità della messa a dimora. Il substrato potrà avere pH acido, alcalino e neutro. Ogni due mesi dalla ripresa vegetativa, fino alla fine della fioritura, è bene somministrare alla base del cespo un concime a lenta cessione. In alternativa, da marzo a ottobre, ogni 15-20 giorni, diluire del concime liquido universale all’acqua delle annaffiature.

Come annaffiare la gunnera manicata

La gunnera manicata richiede abbondanti e frequenti annaffiature, soprattutto nei periodi estivi e di prolungata siccità.

innaffiatoi

Moltiplicazione della pianta

Tutte le specie di gunnera manicata si riproducono per seme, ma possono essere replicate anche tramite divisione dei rizomi. Le operazioni di semina andranno effettuate in primavera utilizzando vasi o semenzai specifici, con impiego di terriccio composto da torba e sabbia in parti uguali. Dopo la semina, si annaffierà il terreno e si collocherà il contenitore in un luogo ombreggiato con una temperatura costante attorno ai 18 °C. Al fine di favorire la germinazione dei semi (dopo circa 2 – 4 settimane) il terriccio andrà mantenuto costantemente umido e per nessuna ragione zuppo d’acqua, (a tal proposito si consigliano ripetute nebulizzazioni). Le piante ottenute per seme potranno essere messe a dimora definitiva dopo due mesi dalla germinazione, in buche distanti tra loro più di 5 metri allineate in file. La messa a dimora si effettuerà nel mese di maggio.

La moltiplicazione per divisione dei rizomi si effettua a primavera inoltrata (aprile-maggio) staccando i rizomi che si formano alla base di piante adulte. I rizomi, prelevati con radici proprie, andranno poi messi ad attecchire in singoli contenitori collocati in luoghi ombrosi e riparati dal vento.

Parassiti e malattie della gunnera manicata

La nostra gunnera manicata potrà essere aggredita dalle chiocciole e dalle limacce. Se posizionata nei terreni aperti o in serre è potenzialmente soggetta alla colonizzazione da parte di afidi e aleurodidi. A scopo preventivo, trattare la pianta con specifici antiparassitari oppure acaricidi. Al termine della stagione invernale, quando le gemme sono ancora troppo deboli e non del tutto ingrossate, effettuare un trattamento preventivo antifungino a base di fungicida rameico di contatto come la poltiglia bordolese. Durante l’intero ciclo vegetativo, in caso di necessità effettuare interventi antiparassitari sia sull’apparato fogliare che sui fusti.

Potrebbe interessarti anche il nostro articolo correlato: Come combattere i parassiti

Curiosità sulla pianta

In Nuova Zelanda questa specie è considerata una specie infestante (così come in alcune zone del nord Europa), tanto da renderne vietata la commercializzazione. Nonostante il nome volgare, la gunnera manicata non è strettamente imparentata con il rabarbaro, ma si sostiene abbia fatto apparizione sul nostro Pianeta circa 150 milioni di anni fa. Il suo nome le è stato attribuito da un vescovo naturalista norvegese, tale Johan Ernst Gunnerus, lo stesso che ha dato il nome allo squalo elefante.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 16 Marzo 2022