Coralli molli per acquario marino, alimentazione, quali sono pericolosi per i pesci e quali i più facili da mantenere. Elenco completo dei coralli molli.
Le persone inesperte che guardano per la prima volta coralli molli o coralli duri, pensano che si tratta di piante. In realtà i coralli sono animali. A livello descrittivo i coralli subiscono una prima distinzione: quelli che dispongono di uno scheletro calcareo (detto coralli duri) e quelli formati esclusivamente da tessuto molle (coralli molli).
I coralli sono animali costituiti da un tessuto più esterno noto come ectoderma e tessuti interni come l’endoderma o gastroderma. Questi tessuti sono divisi da uno strato intermedio chiamato mesoglea. I coralli possono avere una o più apparati boccali usati per convogliare i nutrienti in una cavità gastrovascolare (una sorta di stomaco ancestrale in cui avviene la “digestione” dei nutrienti). Una serie di tentacoli generalmente circonda la bocca. Piccoli filamenti chiamati cilia trasportano gli alimenti catturati fino alla bocca dove vengono poi trasportati alla cavità gastrovascolare e digeriti, ciò significa che più grandi sono i tentacoli e più esteso è il corallo molle, più grande è il cibo che “possono catturare”.
Per questo prima di introdurre un corallo molle nell’acquario marino è importante conoscerne la sua scheda: cosa mangia? I coralli molli noti come “orecchie di elefante”, per esempio, nella realtà dei fatti non sono coralli molli ma sono anemoni e possono costituire una minaccia per i piccoli pesci come il pesce pagliaccio o i più piccoli gobiodon, ma tutto dipende dalla grandezza del corallo molle o dell’aneomone in questione. Per esperienza, ti dico che molti commercianti propongono orecchie di elefante come coralli molli ma come premesso sono anemoni.
I coralli molli sono per lo più animali sessili, ciò significa che sono ancorati a un substrato e si limitano ad assorbire (filtrare) i nutrienti nell’acqua e nutrirsi di piccoli organismi come copepodi… ma anche piccoli pesciolini, costacei e invertebrati. L’alimentazione dei coralli molle varia di specie in specie.
Alcuni coralli molli sono addirittura “predatori” cioè possono essere “armati” di nematocisti, particolari aggromerati cellulari in grado di “arpionare” pesci, crostacei e altri inverteprati. Altri coralli molli dispongono di filamenti mesenterici in grado di digerire parzialmente la prede all’esterno del corpo prima di inglobarla.
Tutti i coralli molli sono filtratori, quindi vanno sostenuti in vasca con l’aggiunta di fitoplancton e zooplancton o la stessa formulazione di alimenti consigliati per la goniopora (la goniopora è un corallo duro che ha esigenze affini ai coralli molli, quindi possono convivere bene in vasca a patto di somministrare abbondanti dosi di plancton).
I coralli molli non hanno un apparato respiratoio o circolatorio, così, la gran parte si può moltiplicare facilmente per talea o divisione della colonia. In pratica basterà tagliare il corallo molle in due sezioni per ottenerne due esemplari. La velocità di crescita del tessuto dipende dalla specie.
No! Molti coralli molli sono collocati, a livello tassonomico, nel Phylum Cnidaria, lo stesso Phylum delle meduse ma ciò non significa che le meduse sono coralli molli! Le meduse sono molto più evolute e presentano già un primo abbozzo di sistema nervoso.
La distinzione tra coralli molli e coralli duri è solo descrittiva ma a livello tassonomico non vede alcuna collocazione. I coralli molli fanno parte quasi tutti del Phylum Cnidaria, nella classe Anthozoa, che ha tre sottoclassi dove vengono individuati coralli molli propriamente detti, gorgonie, zoantidi e anemoni. E’ bene quindi chiarire che quelli che chiamiamo “coralli molli”appartengono a diverse famiglie e diverse sottoclassi della classe Anthozoa.
Non è esatto dire che tutti i coralli molli sono facili da allevare. In questa sezione ti propongo dei coralli molli molto belli che si adattano anche al neofita ma non perché sono banali, ma perché riescono a tollerare elevati livelli di nitrati nell’acquario.
Altri coralli molli:
Non vengono annoverate tra i coralli molli, ma nell’acquario marino potresti pensare di introdurre delle spugne, soprattutto se hai zone in ombra, alcune spugne nelle zone in ombra ti possono prosperare anche spontaneamente come capita con la spugna gialla e la spugna bianca che può stratificarsi sulle tue rocce vive.
Nella foto in alto, un gambero del genere lysmate su una gorgonia. Nelle altre due foto sono mostrate diverse specie di zoantidi. Per altre foto dei miei acquari di barriera puoi seguirmi sul mio profilo Instagram dove periodicamente posto aggiornamenti sui miei acquari marini.