Come coltivare il mandorlo

come coltivare il mandorlo

Coltivati già nel 4.000 a.C., i mandorli costituiscono un albero originario dell’Asia centrale e sud – occidentale. In tempi successivi questo albero è poi stato introdotto in buona parte del mondo, ottenendo un successo crescente.

D’altronde, tutti noi abbiamo sufficientemente confidenza con il fatto che le mandorle (Prunus dolcis) sono utilizzatissime per la realizzazione di caramelle, prodotti da forno e dolci, e per l’olio che viene estratto dalla sua noce.

Insomma, questi frutti a nocciolo provenienti dalla coltivazione dei mandorli sono preziosissimi sotto il profilo alimentare e… sono altresì noti per aiutarci a contrastare una serie di guai fisici, tanto che finiscono con l’essere parte integrante di una lunga serie di rimedi popolari.

Tuttavia, per quanto siano popolari, non sempre la loro coltivazione è semplice e alla portata di tutti. Abbiamo cercato di saperne di più, cercando di svelare alcuni suggerimenti per una migliore coltivazione del mandorlo.

Cosa devi sapere se vuoi coltivare un mandorlo

Cominciamo dalle basi. Quando si coltivano i mandorli, è utile sapere che gli alberi non tollerano il terreno eccessivamente bagnato e sono estremamente sensibili alle gelate primaverili. Prosperano in inverni miti e umidi ed estati calde e secche in pieno sole.

Se dunque la tua area territoriale non rientra in questi parametri, è improbabile che un mandorlo dia i suoi frutti come da attese!

Inoltre, ricorda che pochissime varietà di mandorlo sono autonome nella fertilizzazione, e quindi necessitano di una impollinazione incrociata per la produzione dei propri frutti. Insomma, dovrai piantare almeno due alberi. Se lo spazio a tua disposizione è molto limitato, potrai anche cercare di piantarne due nello stesso buco: gli alberi cresceranno insieme e si intrecceranno, permettendo ai fiori di impollinare in modo incrociato.

I mandorli sono radicati in profondità e dovrebbero essere piantati in un terriccio sabbioso profondo, fertile e ben drenante. I mandorli dovrebbero essere piantati a 6 – 8 metri di distanza l’uno dall’altro (fatta eccezione per quanto sopra abbiamo avuto modo di anticipare) e irrigati, nonostante il fatto che gli alberi siano tolleranti alla siccità. Un’applicazione di azoto e fertilizzante organico favorirà la crescita: ricordiamo infatti che questi alberi hanno un elevato fabbisogno di azoto (N) e fosforo (P).

Per piantare il mandorlo, è sufficiente scavare una buca più larga della profondità e assicurarsi che le radici si inseriscano facilmente in essa. Dunque, annaffiare in profondità. Potrebbe essere necessario picchettare un piccolo albero se si vive in una zona ventosa, ma è bene rimuovere i pali dopo un anno o giù di lì per permettere all’albero di crescere correttamente.

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Come si curano i mandorli

La cura del mandorlo varia a seconda della stagione. In inverno o nella stagione inattiva, i mandorli in crescita devono essere potati (dicembre / gennaio) per favorire la crescita, permettere la luce e rimuovere i rami morti o malati.

Bene inoltre pulire l’area dei detriti intorno all’albero per eliminare i vermi e spruzzare sostanze apposite per cercare di scoraggiare qualsiasi acaro o altri parassiti che potrebbero infestare la pianta.

Durante la stagione della fioritura primaverile, la cura dei mandorli dovrebbe includere la concimazione degli alberi maturi con letame o piccole dosi di azoto per i giovani alberi. L’irrigazione a goccia dovrebbe essere assicurata ogni giorno per quelli appena piantati, con gli alberi che necessitano di almeno 5 – 8 cm di acqua. Gli alberi già “stabiliti” possono sopravvivere con 5 – 8 cm di irrigazione settimanale in assenza di pioggia e possono richiedere un’irrigazione supplementare durante i periodi di siccità. Inoltre, se l’albero viene piantato in terreni poco profondi o sabbiosi, avrà bisogno di più acqua.

Durante l’estate, bene continuare ad irrigare e fertilizzare alla stessa velocità dell’applicazione primaverile fino al raccolto.

Raccolta dei frutti del mandorlo

La raccolta dei frutti del mandorlo avviene dopo la rottura dei gusci, con il guscio che diventa secco e di colore marrone. Le mandorle hanno bisogno di 180 – 240 giorni per far maturare la frutta a guscio in cui la noce (embrione e guscio) è essiccata, fino a raggiungere il minimo contenuto di umidità.

Per raccogliere le mandorle, è generalmente sufficiente scuotere l’albero, e quindi separare i gusci dalla noce. Congela poi le mandorle per una o due settimane per uccidere i vermi residui e poi conservale in sacchetti di plastica.

Infine, per la cura dei mandorli, ricordati sempre di spruzzare gli alberi durante o dopo la caduta delle foglie in autunno prima delle piogge invernali. Questo ridurrà i danni causati da funghi e altre possibili malattie.

Ricette con le mandorle

Chiarito quanto sopra, siamo certi che non avrai alcuna difficoltà nell’utilizzare le mandorle che avrai così ottenuto in tante gustosissime ricette.

Per esempio, potrai utilizzare le mandorle per poter realizzare delle ottime mandorle, rendendo questi frutti secchi protagonisti delle tue torte, oppure come topping per la tua creazione a base di pere, mele o altro ancora.

Naturalmente, le mandorle possono anche essere degli ingredienti fondamentali per la realizzazione di ricette tradizionali della cucina italiana e, in particolar modo, di alcune sue regioni. Uno dei più noti riferimenti è certamente quello dei cantucci, biscotti secchi tipici toscani, da mangiare accompagnati con dell’ottimo vin santo.

E che dire delle insalate? Con la primavera in avvicinamento, siamo certi che potrai utilizzare le tue mandorle per poter rendere ancora più salutare un’insalata fresca a base di uova, pane, pomodoro, lattuga e altri ingredienti che potrai certamente individuare a tuo piacimento.

Ti consigliamo infine di utilizzare le mandorle per poter arricchire i tuoi secondi piatti. Il pollo alle mandorle – ad esempio – è una ricetta che puoi realizzare in poche decine di minuti, portando poi in tavola un piatto dal sapore intrigante, che non mancherà di allietare il tuo palato e quello di tutti i tuoi commensali.

Pubblicato da Anna De Simone il 24 Marzo 2020