Gatto Ocicat: carattere e allevamenti

gatto ocicat

Gatto Ocicat, un felino made in USA dal mantello a dir poco meraviglioso. Il nome della razza è non per nulla derivante proprio dall’Ocelot, il Leopardus pardalis, un felino selvatico che vive nelle fitte foreste equatoriali del Centro America e del Sud America.



Rispetto a questo più selvatico e “scontroso” animale, il nostro Gatto Ocicat è elegante e grazioso, anche nei modi, ha l’aspetto atletico ed elegante dei suoi parenti ma sa comportarsi anche in ambienti civilizzati e domestici lasciandosi accarezzare da chi gli sta simpatico. Come sempre fanno i gatti, selezionano, soprattutto se hanno un meraviglioso mantello maculato come l’Ocicat.

Gatto Ocicat: caratteristiche

Il pelo di questo gatto è corto e lucido, ben aderente al corpo e soffice al tatto, tutti pregi ben considerati ma che nessuno considera mai nel caso del Gatto Ocicat, tutti restano incantati dal colore del mantello. Le macchie che lo arricchiscono devono essere il più possibile nette e mai devono congiungersi, ma sono ammesse in colori diversi: nero, ad esempio, o cioccolato, color cannella, blu, lilla e fulvo, con o senza sottopelo argentato.

Il colore degli occhi va di pari passo con quelli del pelo ma può variare solo tra il verde e l’ambrato, la forma è ovale, da gatto orientale. Pelo a parte, il Gatto Ocicat ha una corporatura piuttosto robusta, è considerato di taglia grande, può pesare anche 7 kg, ma sa muoversi con eleganza anche con questa massa importante.

L’ossatura è possente, gli arti lunghi, con zampe ovali, e la coda risulta affusolata allungando la silhouette un po’ squadrata. Anche la testa è sottile e sulla fronte compare una caratteristica M, molto netta, facile da riconoscere, e vi spuntano le orecchie, distanziate.

La M non ce l’ha ma è altrettanto bello un altro felino che vi invito a conoscere: il Margay o gatto di Wied

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Gatto Ocicat: carattere

Anche con il mantello da animale della foresta, questo micio ha un carattere socievole e da gran giocherellone. Il Gatto Ocicat è sempre attivo, se non iperattivo, e ama anche la compagnia e le coccole, non va quindi affatto bene per chi desidera un felino che poltrisce sul divano spostandosi solo per mangiare le crocchette.

Questa razza vuole essere coinvolta nella vita in famiglia e fa sì che la vita sia vitale, mossa, allegra, mai “mogia”. In compenso, l’Ocicat non da problemi nella convivenza con altri animali da compagnia, sia cani sia gatti, anzi, li coinvolge pur di non essere lasciato solo perché soffre tremendamente la solitudine.

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Gatto Ocicat: allevamenti

Non essendo una razza ancora molto diffusa, anche se apprezzata, non esistono numerosi allevamenti che se ne curano, in Italia. Vicino a Milano c’è l’allevamento Degli Ocicatti, ma è possibile che rivolgendosi ad allevamenti di razza simili, si possano ottenere maggiori informazioni. Iniziamo ad imparare le origini di questa razza prima di cercarla: tutto è cominciato con un gattino maculato nato dall’incrocio tra un Siamese Poit Chocolate e una femmina con sangue siamese e abissino.

Durante il lavoro di selezione sono stati inseriti anche gatti Americani a pelo corto, per introdurre anche la varietà Silver, la razza è stata selezionata nel Michigan intorno al 1964 e nel 1987 è arrivato il riconoscimento ufficiale. Negli Stati Uniti è abbastanza nota e diffusa, in Europa, Italia compresa, è ancora raro vederne in giro.

Gatto Ocicat: foto

Prima di avere la fortuna di incontrare i padroni di un Gatto Ocicat che ce lo facciano ammirare e accarezzare, accontentiamoci di qualche foto. Il pelo è innegabilmente uno spettacolo e non esige nemmeno molte cure: basta spazzolarlo una volta alla settimana con un pettine a denti fitti, se se ne vuole mantenere la lucentezza, è sufficiente una passata con un panno di camoscio.

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Gatto Ocicat: prezzo

La bellezza si paga, spesso, e se è anche rara, si paga il doppio, o quasi. Così accade per il Gatto Ocicat che può costare attorno ai 900 Euro, difficile trovarlo a meno. Non è poi semplice indicare una cifra valida visto che dipende anche dalla varietà di colore scelta e dal pedigree.

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Pubblicato da Marta Abbà il 24 Settembre 2016