Semina pomodori: come e quando

Semina pomodori

La cucina dei pomodori è piuttosto facile ma non si può dire altrettanto della semina dei pomodori, non certo un’operazione banale da compiere. Anche se i pomodori sono uno degli ortaggi più coltivati negli orti, è necessario imparare come farlo e non improvvisare.



Su tutte le nostre tavole questo ortaggio è molto presente, lo si mangia spesso in insalata, soprattutto in estate, ma è anche l’ingrediente principale di tante salse che nella tradizionale cucina italiana troviamo impiegate per condire la pasta o la pizza.

La pianta che produce i pomodori è una pianta solanacea abbastanza esigente in termini di sostanze nutritive, di temperature e di esposizione solare, chi vuole degli ottimi risultati deve imparare a seminare al momento giusto e deve essere fortunato ed abitare in un luogo in cui il clima è quello a loro gradito. In questo articolo cercheremo di fornire informazioni e consigli per avventurarsi nella semina dei pomodori nel modo migliore possibile.

Semina dei pomodori: periodo

Se si desidera effettuare la semina dei pomodori direttamente in campo è necessario di norma attendere il mese di aprile, se non quello di maggio, a seconda della zona in cui si abita. Questo perché la temperatura ideale per la semina è di poco superiore ai 20 gradi. Questo ortaggio, per crescere bene, non deve assolutamente soffrire il freddo, è quindi essenziale essere certi che la temperatura non scenda sotto i 12 gradi, né di giorno né di notte.

Verso febbraio o marzo è possibile effettuare la semina dei pomodori solo se si ha un semenzaio a disposizione, in questo modo ci portiamo avanti di un paio di mesi facendo nascere le piantine che poi dovranno essere trapiantate nell’orto. Questa operazione di trasferimento è sempre collegata alla temperatura che all’esterno non può essere mai sotto i 12 gradi fatidici, quelli che potrebbero uccidere le piantine appena nate. Perché anticipare e poi aspettare?

Perché si allunga il raccolto perché si allunga il periodo in cui la piantina può regalarci i suoi frutti.

Semina pomodori

Se parliamo di periodo della semina, non si può non accennare all’influenza della luna che molti ritengano ci sia su tutti gli ortaggio da frutto e il pomodoro lo è. Si tratta forse di credenze contadine, ma è bene esserne al corrente. La fase lunare crescente sarebbe quella in grado di favorire lo sviluppo perché proprio la luna invierebbe le energie presenti dei vegetali verso l’alto proprio in questo periodo. Questo varrebbe non solo per i pomodori ma anche per foglie, fiori e frutti di altre piante.

Parlando di influenza della luna, va detto che è meglio precisare come non ci siano delle conferme scientifiche riguardo a tali convinzioni. Non tutti seguono questa regola, c’è chi la ignora e invece chi, nel dubbio la rispetta. Direi che è a discrezione personale la decisione.

Semina dei pomodori: semi

Ci si può produrre i semi direttamente da soli, dalle proprie coltivazioni, anno dopo anno, non è un’operazione particolarmente complessa. Vanno presi dai frutti e lasciati seccare perché possano essere utilizzati l’anno seguente. Trattandosi di una “materia viva”, vanno conservati in un luogo non umido e posizionati lontano da fonti di calore, se procediamo correttamente otterremo dei semi di pomodoro che potranno durare anche quattro o cinque anni.

Se vogliamo essere comodi, possiamo comprare i semi sia in qualche negozio specializzato nella nostra zona, sia on line, l’importante è fare attenzione e scegliere sementi certificate biologiche, evitando invece le varietà ibride indicate con la sigla F1. Se ci troviamo di fronte a tante varietà tra cui scegliere, puntiamo sugli ortaggi più antichi che di solito sono i più resistenti e vanno meglio anche nell’orto biologico.

Semina dei pomodori: terreno

Il terreno che si prepara ad accogliere i semi di pomodoro non può essere un terreno qualsiasi ma deve avere delle precise caratteristiche se vogliamo essere certi di poter cogliere dei frutti polposi e buoni. E’ necessario quindi lavorare il terreno prima della semina con la vanga, anche per due o tre settimane di seguito, per smuovere il terreno troppo compatto. La zappa ci può servire, in aiuto alla vanga, per rompere le zolle e le radici che potremmo trovare nella nostra area.

Vanno infatti eliminate erbe spontanee che potrebbero disturbare le piantine, alla radice. Un mese prima della semina, circa, è necessario procedere con il letame (o il compost) incorporandolo al terreno aiutandosi con la zappa, per poi spianare il terreno con un rastrello. E’ il tocco finale e serve anche per eliminare eventuali sassi troppo grossi per restare.

Semina dei pomodori: consigli

Date le piccole dimensioni dei semi di pomodoro, conviene piantare più di un seme in ogni vasetto o in ogni postarella e posizionarli a poca profondità nel terreno. Teniamo conto che in ogni grammo di semente si trovano circa 300 semini.

Se è ancora febbraio e abbiamo deciso di seminare in semenzaio possiamo utilizzare dei contenitori alveolati o vasetti riempiendoli con terriccio adatto alla semina e humus di lombrico. L’operazione in sé è semplice: si mette il seme sulla superficie e si copre con uno strato leggero di terra per poi compattare leggermente il terriccio con le dita. Il semenzaio ci permette di anticipare il momento della semina di circa due mesi, quando trapianteremo poi le piantine nell’orto non dovremo preoccuparci della presenza di “buchi” che potrebbero invece comparire nell’orto, in caso alcuni semi non dovessero germinare.

Verso aprile possiamo invece seminare in campo, evitando così di dover poi più tardi trasportare le piantine. I semi anche in questo caso vanno interrati a poca profondità, massimo mezzo centimetro. Di solito la semina diretta in campo è consigliata solo a chi abita in zone con un clima molto mite per essere certo non si verifichino improvvise gelate, ciò accade di solito nell’Italia del Sud o sulle coste.

Per quanto riguarda il posizionamento delle piantine, possiamo calcolare una distanza di circa mezzo metro tra una e l’altra e una distanza di circa un metro tra diversi filari, questo se si tratta di varietà rampicanti, per le altre è invece bene aumentate entrambe le misure rispettivamente a 70 e 120 centimetri.

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Pubblicato da Marta Abbà il 23 Gennaio 2019