Psittacosi: come si trasmette, sintomi e prevenzione

pappagallo

Psittacosi nell’uomo e negli uccelli. Cura e cosa fare. Norme per la prevenzione e quando è necessario allertare le ASL. Animali a rischio e sintomi da notare.

Al contrario della toxoplasmosi o della leptospirosi, la psittacosi è una zoonosi poco conosciuta. Le zoonosi sono quelle malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo. La scarsa conoscenza della psittacosi è pressoché ingiustificata se si considera che pappagalli, canarini e piccioni (vettori della malattia) sono molto diffusi!

Zoonosi uccelli: ornitosi o clamidia

Proprio come cani e gatti, anche i volatili da compagnia possono essere portatori di malattie che possono trasmettere all’uomo. Tra le zoonosi degli uccelli più comuni segnaliamo proprio la psittacosi, anche nota come ornitosi o clamidiosi, anche la salmonella può essere trasmessa dai volatili domestici.

Se hai degli uccelli in casa o in giardino, fai bene a documentarti sulle malattie che possono trasmettere all’uomo. La psittacosi  è una malattia causata dal patogeno della Clamidia. Questo patogeno vive indisturbato nell’organismo di molti volatili, in particolare:

  • Pappagallo
  • Canarini
  • Cocorita
  • Piccioni
  • Comlombacci
  • Galline
  • Pollame…

Sintomi. Il patogeno della clamidia (Chlamydia psittaci), negli uccelli non dà vita a sintomi particolari… tuttavia se tale patogeno viene trasmesso all’uomo, dà vita alla malattia nota come psittacosi (o ornitosi) scatenando un quadro sintomatico che non passa inosservato.

Se hai notato dei sintomi nel pappagallo malato, non si tratterà di psittacosi in quanto il patogeno Chlamydia psittaci è innocuo per pappagalli, canarini, cocorite e altri uccelli da compagnia. Anche i piccino sono vettori immuni alla patogenicità della clamidia.

Psittacosi: come si trasmette

La trasmissione avviene per contaminazione fecale. Come spiegato nell’articolo dedicato alle zoonosi, anche se le contaminazioni e la trasmissione di tipo oro-fecale può sembrare un’eventualità remota, purtroppo non lo è affatto.

Le deiezioni degli uccelli possono diffondere la patologia nell’ambiente e l’uomo può contrarre la psittacosi sia per ingestione di materiale contaminato sia per inalazione di materiale fecale.

Un esempio? Se dei piccioni infetti depositano deiezioni sul raccolto e la verdura in questione non viene lavata in modo accurato, l’uomo finisce per ingerire il patogeno e infettarsi.

Altri esempi eclatanti possono essere correlati non solo alla scarsa igiene ma anche alla superficialità. Per esempio, dopo aver maneggiato la voliera di un uccello infetto, l’uomo può mangiare senza lavarsi prima le mani e aumentare il rischio di contrarre la psittacosi.

Nota bene: esistono diverse infezioni da clamidia. Per non fare confusione, ti ricordo che la clamidia, nell’uomo, è una infezione sessualmente trasmissibile piuttosto comune, causata però da un batterio intracellulare obbligato, Chlamydia trachomatis. Il patogeno responsabile della psittacosi innesca pur sempre un’infezione da clamidia ma si tratta della Chlamydua psittaci.

Sintomi della psittacosi

Nell’uomo, i principali sintomi psittacosi della psitaccosi sono rappresentati dalla febbre, brividi, sintomi influenzali come dolori articolari, dolori muscolari e cefalea. Non mancano sintomi a carico dell’apparato respiratorio (sintomi come difficoltà respiratorie, tosse, apnea…).

Nei casi più gravi, tra i sintomi si manifesta broncopolmonite emorragica, ipertermia continua (febbre molto alta) e vomito.

Prevenzione della psittacosi

La prevenzione della psitaccosi si attua semplicemente facendo attenzione ai contatti con uccelli selvatici e con eventuali uccelli allevati in casa, in particolare i pappagalli.

Quello dei piccioni e colombacci può essere un problema assai sentito in alcune località d’Italia. In queste circostanze sarebbe opportuno richiedere l’intervento delle ASL che allerteranno gli organi operativi predisposti.

In ambito domestico, se hai degli uccelli che ritieni infetti, puoi farli trattare previo parere del veterinario. Per fortuna esiste un trattamento proprio per “mettere al sicuro l’uomo” evitando che il proprio pappagallo possa trasmettergli malattie.

Il primo passo da fare, in realtà, sarebbe quello di acquistare sempre animali esotici o pappagalli correlati da CITES, cioè un documento in grado di attestarne la provenienza e di garantire che quell’animale non ti trasmetterà alcuna malattia.

Conoscere l’origine del proprio pappagallo o degli uccelli esotici che s’intende acquistare è di fondamentale importanza, ti basterà sapere che nella letteratura medica sono state descritte epidemie di psittacosi proprio legate alle massicce importazioni di uccelli esotici.

Tra le altre buone pratiche, se hai uccelli in casa o altri animali che possono trasmettere la psittacosi, ti ricordiamo di:

  • Pulire spesso la voliera eliminando le deiezioni dei volatili, eseguendo questa operazione con i guanti
  • Pulire e disinfettare con prodotti specifici voliere e ricoveri
  • Curare l’igiene personale
  • Evitare di consumare alimenti con mani sporche

Nell’uomo, per la diagnosi dell’ornitosi (o psittacosi) sono necessari esami di laboratorio e strumentali. Una radiografia del torace è utile per mostrare eventuali segnali delle complicanze connesse alla malattia (come la polmonite in caso di marcati sintomi respiratori). La polmonite, tuttavia, viene descritta come atipica.

Antibiotico come cura

L’ornitorisi necessita di trattamento, in genere il medico prescrive antibiotici di tipo sulfamidici che rappresentano una buona cura e riescono a garantire un decorso rapido.

L’antibiotico dovrebbe essere prescritto da un medico a seguito di accertamenti. E’ importante non sottovalutare i sintomi e soprattutto segnalare al medico il rischio di esposizione alla batterio patogeno. Se non trattata, la malattia può condurre a morte nel 20% dei casi.

Pubblicato da Anna De Simone il 1 Luglio 2022