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Polistirene espanso e cappotto termico

Il polistirene espanso, chiamato anche “polistirolo espanso”, è ampiamente impiegato come isolante termico nel settore dell’edilizia. Il polistirene espanso si ottiene immergendo in acqua granuli di polistirene e aggiungendo alla miscela una quantità di pentano che oscilla dal 2 all’8 per cento: il pentano è insolubile in acqua così si diffonde nei granuli, mentre, per l’espansione, viene soffiato del vapore acqueo a circa 120-130 °C provocando un rigonfiamento dettato dall’ebollizione del pentano.

Per realizzare dei blocchi compatti di polistirene espanso (tipici per l’allestimento del cosiddetto “cappotto termico“), viene innalzata ulteriormente la temperatura del vapore e infine i blocchi vengono tagliati in lastre. Questo processo produttivo è riferito al polistirene espanso di sintesi (EPS), ugualmente energivoro è il processo di fabbricazione del polistirene espanso estruso (XPS) dove, a determinare il rigonfiamento del polistirene è la differenza di pressione di un gas insufflato e lo stesso polistirene.

Con il cappotto termico, il polistirene espanso viene composto in una struttura a “sandwich” dove i pannelli di ESP o XPS (polistirene espanso sintetizzato o estruso) vanno a formare dei doppi strati di isolanti. Il cappotto termico può essere realizzato con derivati dal petrolio (come nel caso del polistirene espanso) o con materiali naturali (perlite, lana di pecora, fibra di mais, pomice, sughero, fibroceramica, vetro cellulare…).

Di certo le strutture a sandwich sono perfette per i cappotti termici, esse spesso incorporano uno strato ventilato che pone la bassa conducibilità termica dell’aria al servizio dell’efficienza energetica. In questi termini l’architettura sostenibile non usa solo polistirene espanso, un ottimo esempio di struttura a sandwich è dato da due pannelli in lana di roccia distanziati tra loro da una lastra grecata in alluminio che forma un’intercapedine ventilata.

Un cappotto termico offre numerosi vantaggi: da un lato aumenta il valore economico dell’edificio (aumentandone l’efficienza energetica), in più costituisce un buon isolante acustico, potenzia il comfort domestico, limita il rischio di condensazione e di formazione di muffe e offre un ottimo risparmio energetico in termini di sistemi HVAC.

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Pubblicato da
Anna De Simone