Platycodon, coltivazione e consigli per la cura

Molto diffusa anche nel nostro Paese, il Platycodon è una pianta della famiglia delle campanulacee: è dunque una specie di tipo erbaceo, che cresce allo stato spontaneo, e che si può trovare a diverse latitudini, dalle zone di mare a quelle di montagna.

Sebbene sia originaria dell’Asia, oggi giorno il Platycodon si può trovare anche al di fuori di questo continente, grazie anche al fatto che dimostra di avere una buona capacità di sopravvivenza in diverse condizioni climatiche (è generalmente sufficiente un terriccio umido), a patto che siano garantite piogge sufficienti (ma attenzione ai ristagni).

Come si coltiva il Platycodon

Il Platycodon è un fiore dal bell’aspetto, con un colore che oscilla tra l’azzurro e il viola. Il calice, ispido e verde, è in parte aderente all’ovario ed è costituito da 5 sepali, più o meno lunghi e sottili. Le foglie sono alterne o opposte, di forma variabile anche sulla stessa pianta.

I fiori spuntano intorno alla parte finale dell’estate  e a quella iniziale dell’autunno, e possono essere piuttosto numerosi, dando così un bell’aspetto molto visibile alla pianta di cui oggi parliamo.

Per quanto concerne le principali attenzioni che il Platycodon richiede, ricordiamo che se il clima è in grado di garantire la sufficiente umidità al terriccio, sarà sufficiente rimuovere i fiori appena si appassiscono, per poter garantire una migliore vitalità a quelli rimanenti e cercare in questo modo di poter prolungare la stagione della fioritura.

Quando l’autunno si sta inoltrando e l’inverno si sta avvicinando, è inoltre opportuno accorciare i fusti, tagliandoli vicino alla base.

Quale terreno per il Platycodon

Per poter assicurare la migliore fioritura del Platycodon è bene intervenire sul terreno mediante un processo di concimazione attraverso un fertilizzante liquido, da somministrare una volta ogni 15 giorni al dal momento in cui nei vasi iniziano a comparire delle abbondanti radici (sebbene non ci sia una tempistica predeterminata per ciò, di norma il tutto avverrà entro 6  settimane dalla prima invasatura). Quindi, è mediamente consigliabile procedere con questa cautela fino al termine della stagione della fioritura.

Per quanto attiene invece il terriccio, per la coltivazione di questa pianta in vaso è sufficiente adottare un comune terriccio universale, mentre se si desidera ottenere un risultato migliore, si potrebbe piantare qualche talea con radici in un piccolo vaso verso la prima parte ella primavera e poi, dopo qualche mese, appena compaiono le prime radici, trasferire le piantine in un contenitore più  grande.

La cura del Platycodon contro le malattie

Le piante di Platycodon generalmente non richiedono un’esposizione solare diretta, anche se hanno comunque bisogno di luce viva per poter crescere sane e rigogliose: solamente con questa attenzione sarà infatti possibile riservare alla pianta una crescita fitta e abbondante.

Per quanto concerne la gestione delle temperature, giova rammentare come durante l’estate i fiori tendono ad appassire piuttosto presto in un ambiente caldo, e dunque le piante di questa tipologia dovrebbero essere tenute in un posto piuttosto fresco all’interno del proprio appartamento.

Per poter garantire una buona umidità alle piante è poi consigliabile riporle su vassoi riempiti di ghiaia bagnata, perché in questo modo avranno l’umidità necessaria per poter sostenere la propria crescita. È bene inoltre ricordarsi, soprattutto nelle giornate più secche, di vaporizzarle giornalmente per poter assicurare un periodo di fioritura più esteso.

Per quanto attiene le cautele durante la stagione invernale, in questo periodo dell’anno sarebbe opportuno collocare le piante a riposo in ambiente fresco, tra i 5 e i 10 gradi. Il riposo potrà cominciare non appena termina il periodo della fioritura, fino  ad esaurimento della stagione fredda.

Per quanto infine concerne la cura contro le malattie, sottolineiamo come sia necessario fare attenzione a evitare i ristagni idrici, perché degli eccessi in tal senso possono favorire la comparsa di malattie fungine come la muffa grigia. Se dovesse essere questo il caso della propria pianta di Platycodon, è evidentemente opportuno intervenire in maniera tempestiva attraverso un apposito prodotto fungicida.

Conclusioni

Come abbiamo visto qualche riga fa, quando si parla di Platycodon si parla  di una pianta che fiorisce in primavera con particolare lentezza. Man mano che la pianta cresce, nella stagione primaverile, si inizieranno a vedere i primi steli fioriferi, piuttosto ramificati  e radi, e alle estremità compariranno dei fiori formati da cinque petali appuntiti (tendenzialmente dall’azzurro al viola, anche se sono disponibili pure bianchi  e rosa), in grappoli.

Nel tempo questa pianta sarà in grado di formare una  rete di radici piuttosto solide. Ad ogni modo, è bene non attendersi alcuna evoluzione rapida in questo senso, perché sono generalmente necessari alcuni anni per poter ottenere un risultato soddisfacente in tal merito.  La pianta è però in cambio molto longeva e, dunque, con un po’ di pazienza e delle cure anche non particolarmente approfondite si sarà in grado di tenerla con sé per tantissimo tempo, a conferma della sua straordinaria capacità di sopravvivenza.

Pubblicato da Anna De Simone il 7 Ottobre 2020