Ornitogallo: curiosità e caratteristiche

Ornitogallo

Nonostante il nome strano, che farebbe pensare ad un animale, l’Ornitogallo è una pianta e fa anche dei fiori molti piacevoli e decorativi, in primavera. Detta anche Ornithogalum, questa pianta è una bulbosa e si può trovare sia sui balconi sia nei giardini di molti di noi, ma può essere utilizzata anche per ornare e riempire di colore le aiuole visto che i suoi fiori possono essere arancioni, color crema, gialli e rossi.



Ornitogallo: curiosità

Prima di andare a conoscere le caratteristiche di questa pianta e come coltivarla con successo, proviamo a raccontare qualcosa di curioso ed interessante, anche per chi non ha il pollice verde. Con il nome di Stella di Betlemme, la troviamo anche nella categoria dei fiori di Bach o floriterapia e il suo “potere” interessa soprattutto a colore che devono superare un dolore fisico-psichico oppure che si trovano ad affrontare stati di nervosismo e di ansia generati da stress emotivo.

Quando si regala un fiore di questi, si da un segnale di riconciliazione, secondo il linguaggio ufficiale dei fiori, ma in verità si tratta di un fiore che è tossico per l’uomo e per gli animali domestici, cani e gatti sorpresi. In tutte le sue parti sono infatti presenti alcaloidi enterotossici e convallatossine.

Fiori di Ornitogallo

Ornitogallo: caratteristiche

Appartenente alla famiglia delle Hyacinthaceae, l’Ornitogallo è una bulbosa originaria dell’Europa ma anche del nord America e dell’Asia. Il nomignolo di “Stella di Betlemme” deriva dalla forma dei suoi fiori, che sembrano di fatto delle stelline, ma anche da un’antica leggenda che vede questa pianta utilizzata per fare da cuscino a Gesù Bambino appena nato. Non ci sono prove ufficiali di questo fatto ma il passaparola ha portato a pensare, nel tempo, che questi fiori fossero benedetti.

L’Ornitogallo ha delle radici tuberose e robuste agganciate a delle foglie basali carnose, dalla forma lanceolata, con consistenza coriacea e di colore verde. Sono disposte a rosetta e assomigliano alle foglie della Phalaenopsis e dell’Amaryllis, dal loro centro crescono dei lunghi steli, eretti, che portano i fiori.

Ornitogallo: fioritura

Durante la primavera, non subito ma con calma, verso maggio o giugno, spuntano i fiori di questa bella bulbosa e molti dicono che somigliano alla cresta di un gallo. Sono fiori che durano parecchio, hanno la forma di una stella e possono essere alti anche 40 centimetri. Solitamente troviamo queste infiorescenze raggruppate in pannocchie di vari colori: bianco, rosso, arancione o giallo a seconda delle varietà.

Alcune varietà di Stella di Betlemme hanno dei fiori a forma di stella regolare a 6 punte, sono così belli e ricercati che vengono spesso utilizzati per realizzare decorazioni floreali, centrotavola e i bouquet da sposa. Altre varietà presentano invece dei fiori tondi, molto grandi che possono sbocciano anche isolati. Per ottenere una fioritura più abbondante che mai, eco un consiglio. Dissotterriamo i bulbi durante il riposo vegetativo della pianta, i risultati ci daranno ragione.

Ornitogallo: come coltivarlo

Il terreno migliore per coltivare questa pianta bulbosa è quello sciolto, soffice, ricco di sostanza organica e ben drenato ma di fatto è in grado di adattarsi al terreno che trova, basta che non sia troppo arido. Al momento dell’impianto possiamo concimare con un prodotto a lenta cessione oppure optando per un concime organico mentre nel periodo della ripresa vegetativa, fino al termine della fioritura, è necessario somministrare ogni 2 settimane del concime specifico per piante bulbose diluito nell’acqua delle annaffiature. Per le dosi, ci si può affidare a ciò che c’è scritto sulla confezione.

Questa pianta è da posizionare in un luogo soleggiato, al riparo dalle correnti fredde. Può tollerare anche la semi ombra ma se è in vaso e non direttamente nel terreno, è necessario impiegare un terriccio universale o da giardino misto a torba e sabbia per essere certi che cresca rigogliosa e che fiorisca con generosità.

Per quanto riguarda le innaffiature, sono da ridurre al minimo dopo la fioritura e quando la pianta inizia il periodo di riposo vegetativo, devono essere assolutamente sospese. Al contrario, in primavera, questa pianta ha bisogno di acqua per prepararsi a fiorire e va annaffiata almeno ogni due settimane.

Ornitogallo: bulbi

I bulbi di questa pianta sono particolarmente preziosi perché solo grazie ad essi si può moltiplicare. La divisione dei bulbi è un’operazione non banale che deve essere svolta ad inizio primavera oppure in autunno, quindi tra febbraio e marzo oppure in ottobre. E’ necessario prendere i bulbi e metterli a dimora in piena terra o in un vaso, con l’apice verso l’alto e alla profondità di circa 5 centimetri, tenendo una distanza di 10 centimetri tra un bulbo e l’altro.

Se invece siamo alle prese con un Ornitogallo da rinvasare, cosa che va fatta ogni 3 anni circa, dobbiamo procurarci innanzitutto un contenitore adeguato, più largo del precedente e più lungo, almeno di 5 centimetri, altrimenti è inutile. Tutte le piante di questa specie devono essere rinvasate con il proprio pane di terra ma va aggiunto anche del nuovo terriccio misto a torba e sabbia. Sul fondo del vaso va messo un sottile strato di argilla, essenziale per favorire il drenaggio dell’acqua delle annaffiature.

Ornitogallo: malattie

Pur essendo una bulbosa molto resistente ai parassiti, ogni tanto può ammalarsi e ciò accade molto spesso a causa dell’eccessiva umidità ambientale che favorisce l’arrivo degli afidi. Può anche essere vittima del marciume delle radici causato dal ristagno idrico e dobbiamo fare di tutto per evitarlo.

Pubblicato da Marta Abbà il 13 Maggio 2020