Lombricoltura: come allevare lombrichi

Lombricoltura

La Lombricoltura, come suggerisce la parola, non è altro che l’attività di allevamento di lombrichi. Si tratta di una pratica che può portare discreti guadagni, partendo da dei costi davvero bassi di avviamento e senza l’esigenza di procurarsi dei particolari strumenti o delle attrezzature costose.



I lombrichi nell’orto sono in grado di trasformare scarti vegetali in fertile humus e risultano quindi molto utili. Se ci dedichiamo in modo sistematico al loro allevamento possiamo anche farlo diventare una delle nostre principali fonti di reddito, tutto dipende dalle dimensioni della nostra attività e dalla nostra abilità non solo di allevatori ma anche di venditori. Vediamo meglio come guadagnare con la Lombricoltura e a che costo possiamo avviare questa attività.

Lombricoltura: chi può farlo

Non è un lavoro per tutti, quello del Lombricoltore, valgono le stesse considerazioni che si fanno quando si parla dei lavori agricoli o legati alla natura. E’ necessario essere costanti e tenaci, perché non si tratta di attività che fanno guadagnare con poco sforzo. Questo non significa che non vale la pena di provarci cercando di impostare al meglio l’attività fin dall’inizio perché possa essere redditizia.

La Lombricoltura non richiede troppa fatica fisica, soprattutto rispetto ad altri lavori contadini, ma è necessario essere molto costanti e attenti. Ci sono diverse operazioni da compiere nel quotidiano che fanno la differenze, è molto importante anche restare sempre aggiornati e documentarsi, chiedendo anche consiglio a chi svolge questa attività da molti anni.

Lombricoltura: ricavi

Non è così ovvio cosa significhi guadagnare dai lombrichi, meglio esplicitare in che modo si possono fare soldi allevandoli, non trattandosi certo di animali pregiati e da vendere come animali da compagnia. Allevando lombrichi si può guadagnare vendendo l’humus, vendendo gli stessi lombrichi o oppure lavorando e smaltendo i rifiuti organici. Non dobbiamo per forza scegliere una delle tre strade, limitandoci, perché si possono portare avanti in parallelo aumentando le nostre possibilità di ricavo.

Partiamo dalla vendita dell’humus. Questa sostanza è un ammendante ammesso in agricoltura biologica che viene usata anche come terriccio per vasi e semenzaio. E’ sempre più richiesto dagli agricoltori e la cosa migliore è cercare di venderlo direttamente al cliente finale senza passare per troppi intermediari.

Ci si può rivolgere ad esempio a chi tiene un orto per hobby o come secondo lavoro e desidera utilizzare sostanza naturali per mantenerlo. Per capire quanto la vendita di humus può rendere, in un anno, considerate che ogni metro quadro di lettiera ne produce circa 4/5 quintali e che può essere venduto a circa 60 euro al quintale al dettaglio, all’ingrosso invece a circa 25 euro al quintale.

Anche i lombrichi possono essere venduti e alcuni si mostrano particolarmente resistenti e prolifici, quindi non si fa fatica ad ottenerne un buon numero da offrire a potenziali clienti senza far spopolare il nostro allevamento. Tra i più performanti, in tal merito, c’è il rosso californiano. Chi compra i lombrichi? Altri allevatori o agricoltori, ma anche qualche pescatore che lo può usare come esca. Teniamo conto che un metro quadro di lettiera produce circa 1 kg di lombrichi da vendere poi a circa 25 euro/kg. La terza via di guadagno è quella del trattamento degli scarti come letami animali e scarti vegetali, questi animaletti possono infatti aiutarci a smaltire questi rifiuti.

Lombricoltura: costi

Prima di partire, con tutte e tre le linee di business, meglio valutare i costi, quelli per l’avvio dell’attività, e quelli per il suo mantenimento, per capire se possiamo buttarci in questa nuova avventura.

La spesa iniziale è legata soprattutto all’acquisto dei lombrichi, poi ci sono i costi di gestione, piuttosto bassi. Il terreno su cui si parte non è un grande problema perché questi animali non sono schizzinosi e stanno bene ovunque, anche all’aperto, senza bisogno di strutture di protezione.

Se abbiamo un terreno agricolo, quindi, nostro o affittato, possiamo partire senza dovere tra l’altro ottenere particolari permessi, spesso necessari per allevare altri animali, anche per le galline. Gli attrezzi di cui dobbiamo dotarci sono pochi e poco costosi: un badile e una carriola. I lombrichi possono costare circa 20 euro al chilo quindi la spesa iniziale dipende dalla dimensione dell’attività che abbiamo intenzione di avviare. Se cominciamo prudenti, possiamo anche limitarci a spendere un paio di centinaia di euro, mentre ce iniziamo pensando subito in grande, allora la spesa può arrivare a mille o tremila euro.

La lettiera di cui hanno bisogno i lombrichi costa circa 150/200 euro al metro quadro e poi c’è bisogno del cibo, ovvero gli scarti, quindi, gratuiti. Non restano che alcuni piccoli costi accessori e le minime spese di gestione ordinarie, e poi il conto e fatto. Pronti per partire?

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Pubblicato da Marta Abbà il 9 Marzo 2019