Grassi idrogenati: cosa sono

Grassi idrogenati: cosa sono

La riduzione di grassi idrogenati all’interno della dieta può aiutare a ridurre il rischio di varie malattie ma… che cosa sono? Come funzionano?

Cosa sono i grassi idrogenati

Esistono due grandi tipi di “grassi” negli alimenti: i grassi naturali e quelli artificiali. I grassi naturali sono quelli prodotti in alcuni animali e negli alimenti prodotti a partire da questi animali (ad esempio, latte e prodotti a base di carne). Di contro, i grassi artificiali come quelli idrogenati sono creati attraverso un processo industriale che aggiunge idrogeno agli oli vegetali liquidi per renderli più solidi.

Perché i grassi idrogenati sono così diffusi?

I grassi idrogenati sono facili da usare, economici da produrre e durano a lungo. Possono peraltro conferire agli alimenti un gusto e una consistenza desiderati dal produttore, tanto che molti ristoranti e fast-food utilizzano grassi idrogenati per friggere gli alimenti, visto e considerato che possono essere fruiti in diverse occasioni di cottura.

Ad ogni modo, anche in virtù dei potenziali pericoli per la salute, in alcuni Stati c’è una limitazione all’uso di tali grassi, e alcune aziende di principale ribalta internazionale hanno anche scelto autonomamente di farne a meno.

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In che modo i grassi idrogenati possono influire sulla salute?

I grassi idrogenati possono aumentare i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e abbassare i livelli di colesterolo buono (HDL). Mangiare grassi aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiache e ictus. È anche associato ad un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2.

Nonostante tali pericoli, i grassi idrogenati sono diventati molto popolari in cucina. Il motivo è principalmente da ricercarsi nel fatto che prima degli anni 90 si sapeva molto poco su come i grassi potessero incidere sulla propria salute. Solamente in tempi più recenti il loro uso e consumo è diminuito.

Quali alimenti contengono grassi idrogenati?

I grassi idrogenati possono essere trovati in molti alimenti – come molti cibi fritti e prodotti da forno tra cui torte, crostate, biscotti, pizza surgelata, cracker, margarine e altre creme da spalmare. È possibile determinare la quantità di grassi in un particolare alimento confezionato guardando la confezione, alla ricerca degli elementi nutrizionali.

Attenzione, però: spesso i prodotti che affermano di avere 0 grammi di grassi, in realtà possono contenerne piccole tracce per porzione.

Esistono grassi naturali?

Piccole quantità di grassi transgenici sono presenti naturalmente in alcune carni e in alcuni prodotti lattiero-caseari, come la carne di manzo, la carne di agnello e altro ancora. Non ci sono stati studi sufficienti per determinare se questi grassi trans naturali abbiano gli stessi effetti negativi sui livelli di colesterolo dei grassi idrogenati, ovvero quelli che sono stati prodotti industrialmente.

Come limitare l’uso di grassi idrogenati

È possibile limitare in autonomia l’uso di grassi idrogenati assumendo l’opportuna attenzione di verificare quali sono gli elementi nutrizionali degli alimenti che si comprano al negozio. Quando si mangia fuori, in ristoranti e altri locali, è possibile richiedere i cibi sulla base dell’olio in cui sono cucinati. Sostituire i grassi idrogenati nella propria dieta con grassi monoinsaturi o polinsaturi potrebbe essere d’aiuto per garantirsi una migliore salute.

Secondo diverse ricerche, gli adulti potrebbero trarre un importante beneficio in termini di abbassamento del colesterolo LDL riducendo il proprio apporto di grassi idrogenati e limitando il consumo di grassi saturi al 5-6% delle calorie totali.

Per far ciò è consigliabile:

  • approcciare a un modello dietetico che enfatizza frutta, verdura, cereali integrali, latticini magri, pollame, pesce e noci. Bene anche limitare il consumo di carne rossa e gli alimenti e le bevande zuccherate;
  • utilizzare più spesso oli vegetali non idrogenati e naturali, come la colza, il cartamo, il girasole o l’olio d’oliva;
  • acquistare gli alimenti trasformati con olio non idrogenato piuttosto che con oli vegetali parzialmente idrogenati o idrogenati o grassi saturi,
  • utilizzare la margarina light o similari come sostituto del burro e scegliere margarine soft (liquide o in vaschetta) rispetto a quelle più dure. Cercare sempre l’etichetta nutrizionale “zero grassi” e l’assenza di oli idrogenati nell’elenco degli ingredienti;
  • limitare la frequenza con cui si mangiano ciambelle, biscotti, cracker, muffin, torte e altri prodotti tipicamente in grado di contenere grassi nocivi per la salute;
  • limitare gli alimenti fritti e i prodotti da forno realizzati con oli vegetali parzialmente idrogenati. Non solo questi alimenti sono molto ricchi di grassi, ma è probabile che il grasso sia anche di origine idrogenata.

Pubblicato da Anna De Simone il 20 Ottobre 2019