Desertificazione: cosa pensano gli italiani

campi aridi

La desertificazione per gli italiani, nonostante avanzi, non è un pericolo incombente. Eppure è in crescita, ci sono zone in cui il territorio a rischio supera il 70% delle Regioni ma sembra che la cosa non ci tocchi, che tutto stia succedendo lontano da noi. “not in my garden”: anche in questo caso ci dimostriamo così, magari guardare qualche numero di può aiutare a prendere coscienza.



Cosa significa desertificazione

Quando parliamo di desertificazione ci riferiamo ad un processo climatico-ambientale, causato spesso dalle attività umane, che riguarda la superficie terrestre e porta alla degradazione dei suoli, ma non solo. La biosfera ne resta danneggiata e gli ambienti naturali che tutti noi siamo abituati a vedere diventano deserto, tutto deserto. Quello che è ancora più preoccupante è il fatto che si tratta di un processo solitamente irreversibile e che oggi minaccia l’Italia ma in generale tutti i continenti con intensità ed effetti diversi, anche in località balneari.

Le aree più a rischio sono ovviamente quelle più aride e secche del pianeta e che formano quasi il 40% delle terre emerse, sparse in oltre 100 paesi e che ospitano un miliardo di abitanti. Abbiamo lanciato l’allarme per l’Italia ma in ordine di Paesi a rischio troviamo del continente africano dove oltre i due terzi delle terre coltivate sono a rischio.

Vaste zone a rischio di desertificazione si trovano anche in Asia, Oceania e America meridionale. L’Europa in sé, a parte alcuni tratti, non è messa malissimo e nemmeno l’America settentrionale.

Desertificazione in Italia

Per misurare la desertificazione in Italia e nel mondo si tiene monitorata la copertura vegetale e la produttività del suolo. Ad oggi il 29% del territorio globale è colpito dalla desertificazione e a subirne le conseguenze sono oltre 3 miliardi di persone.

L’Snpa spiega la situazione dell’Italia con qualche cifra: il 10% del territorio nazionale è molto vulnerabile ma ci sono regioni dove il rischio è molto più alto della media come ad esempio la Sicilia, regione più colpita (42,9% della superficie regionale), il Molise e la Basilicata (24,4%) e anche la Sardegna (19,1%).

E’ molto importante tenere monitorato l’avanzamento della desertificazione in Italia e non è semplice farlo per mancanza di fonti di dati. La situazione sembra però in continuo peggioramento e l’Italia, in tutto il continente, sembra essere uno dei Paesi con il maggior numero di aree a rischio. L’erosione del suolo, la carenza d’acqua e le temperature sempre più elevate che aumentano l’evaporazione non fanno che peggiorare le cose, nel Sud Italia come in altre regioni che hanno delle caratteristiche molto simili come ad esempio la Spagna, il Sud del Portogallo, la Grecia sud-orientale, Cipro e alcune aree della Bulgaria e della Romania che si affacciano sul Mar Nero.

A livello nazionale quelli messi peggio sono gli spagnoli con il 44 % del territorio a rischio di desertificazione, i portoghesi con il 33% e gli italiani come i greci con il 20%. A Cipro la situazione è però la peggiore in assoluto con il 57% del territorio in pericolo.

desertificazione

Desertificazione: possibili cause

Nonostante questi numeri molti chiari che prefigurano un vero disastro per il nostro Paese, non siamo stati abbastanza reattivi. I cambiamenti climatici e le pratiche agricole esagerate porgono il fianco alla desertificazione in Italia e rendono il terreno sempre più povero. La percentuale di sostanza organica, contenuta nel terreno, è scesa al 2%, si può iniziare a parlare di deserto.

Una ricerca ci racconta la situazione nelle varie regioni con la Sicilia più preoccupante di tutti (70% di territorio a rischio) seguita da Molise (58%), Puglia (57%) e Basilicata (55%). Nella fascia tra 30 e 50%, certo non particolarmente rassicurante, troviamo Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania.

La causa non è mai unica in questi casi come in tutti i fenomeni ambientali. Per la desertificazione possiamo puntare il dito contro i cambiamenti climatici che hanno modificato le precipitazioni, aumentato la temperatura e gli episodi di siccità. Questo ha portato ad una scarsa disponibilità di acqua per il suolo, per la vegetazione e per le attività produttive. Non è però mancata una pessima gestione delle risorse naturali, dell’acqua, del suolo e della vegetazione e un crescente consumo del suolo, eccessivo

Desertificazione: cosa pensano gli italiani

Gli italiani sostanzialmente non ci pensano più di tanto. In generale non sono molto informati su questo pericolo che li riguarda da molto vicino, oppure non hanno la benché minima percezione che si tratti di un problema grave e che avrà degli impatti sia sanitari che economici molto forti. C’è anche la Giornata mondiale contro la desertificazione ma non sembra bastare per sensibilizzare i nostri concittadini tra cui solo il 10% esprime preoccupazione per la desertificazione oggi, il 19% guardando agli anni a venire. E così non si cambiano i propri comportamenti tanto che in Italia vengono ad esempio +sprecati ogni anno 4,5 miliardi di metri cubi di acqua potabile solo a causa di una rete idrica colabrodo.

Per iniziare a svoltare, sono certamente necessari dei fondi ma anche delle idee intelligenti e concrete per arginare il rischio già presente.

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Pubblicato da Marta Abbà il 16 Febbraio 2021