Come far passare il singhiozzo

Come far passare il singhiozzo: rimedi naturali, consigli e cause. Come viene il singhiozzo e quando preoccuparsi. Dal singhiozzo che arriva dopo un pasto al singhiozzo analizzato come sintomo.

Non importa come viene o in quale momento della giornata si presenta, il singhiozzo è sempre un grosso fastidio! E’ fastidioso sia da un punto di vista fisico (con lo spasmo del diaframma) si da un punto di vista psicologico con quell’involontario rumore che può causare imbarazzo.

Come viene il singhiozzo

Il singhiozzo è causato da uno spasmo del muscolo diaframma, che si contrae in maniera involontaria e anomala generando il famoso “hic”.

Questo  suono è causato dalla glottide quando il diaframma si contrae, a causa dell’aria che compie il suo percorso in maniera veloce. Ora che vi abbiamo spiegato come viene il singhiozzo e come si genera quel caratteristico suono, passiamo alle cause.

Le cause del singhiozzo possono essere molteplici, in genere sono sempre riconducibili a una cattiva deglutizione di liquidi o a uno sbalzo di temperatura.

Inoltre il fumo, i cibi piccanti, un pasto molto ricco, un pasto consumato frettolosamente, ma anche una grossa risata o una forte emozione, sono anche essi potenziali cause della comparsa del singhiozzo.

Un attacco di singhiozzo, generalmente si risolve da solo, senza alcun intervento. Dopo aver visto le cause che innescano il singhiozzo, vediamo quali sono i rimedi.

singhiozzo

Il singhiozzo, talvolta, può essere associato ad alcune cause fisiopatologiche o cattive abitudini, quali:

  • Ingestione involontaria dell’aria mangiando frettolosamente
  • Ingestione involontaria d’aria consumando troppe bevande gassate.
  • Emozioni intense come paura, ansia, eccitazione, euforia, gioia…
  • Consumo d’alcol, pane secco e cibi piccanti
  • Uso di droghe oppiacee
  • Ernia iatale
  • Reflusso gastro-esofageo
  • Tosse
  • Una forte risata…

Come è chiaro, il singhiozzo può essere innescato da una serie di situazioni molto comuni. Solo in rari casi si manifesta come sintomo di condizioni mediche più serie.

Singhiozzo, rimedi

Per far passare il singhiozzo si può ricorrere a rimedi antichi e più o meno efficaci. I rimedi nascono per tentare di ridurre la durata del singhiozzo. Quelli che vedremo in questa pagina sono rimedi popolari tramandati da secoli. Non prevedono alcun trattamento medico che è invece richiesto per far passare il singhiozzo cronico.

Come far passare il singhiozzo

Di seguito riportiamo consigli e rimedi naturali per far passare il singhiozzo.

  • Trattenere il respiro il più a lungo possibile, almeno per una quindicina di secondi. Questo rimedio “dovrebbe” essere quello più valido perché trattenendo il fiato si andrebbe a distrarre il nostro sistema nervoso autonomo dalla irritazione e al contempo a rilassare il diaframma.
  • Bere diversi piccoli sorsi (almeno dieci) senza respirare in quanto seda i nervi.
  • Provocare uno spavento, infatti una sorpresa può scombussolare il nervo vago e far cessare il singhiozzo. E’ un rimedio non proprio amato da chi soffre d’ansia!
  • Otturarsi le orecchie (per almeno 10 secondi) per scombussolare il nervo vago e far cessare il singhiozzo.
  • Gonfiare un palloncino, in quanto si aumenta la quantità di anidride carbonica nel sangue così da agire, in modo indiretto, sul nervo vago.
  • Solleticare il palato sotto la lingua con un cotton fioc.
  • Mettere un cucchiaino di zucchero sul dorso della lingua (quindi non sulla punta). Si suppone che il dolce potrebbe distogliere le terminazioni nervose e far passare il singhiozzo.
  • Assumere  sostanze naturali e calmanti quali la camomilla, valeriana, menta e lavanda. Sono ottimi rimedi per rilassare la muscolatura del diaframma.
  • Fare esercizi di respirazione al fine di rilassare il diaframma. Utile per chi pratica yoga.
  • Ingerire dell’aceto o del succo di limone.
  • Gli amanti delle medicine alternative potrebbero cessare o addirittura prevenire l’arrivo del singhiozzo sfruttando l’agopuntura localizzata al padiglione auricolare (orecchio).
  • L’eruttazione sembra essere un ottimo metodo per togliere il singhiozzo. Cercate di essere soli quando sperimentate questo rimedio naturale!

Esercitare la respirazione diaframmatica può essere un ottimo sistema per prevenire la comparsa del singhiozzo, soprattutto quando questo è correlato all’ansia.

Come prevenire il singhiozzo dopo mangiato

In alcuni contesti, il singhiozzo può essere letto come un segnale di un’eccessiva alimentazione. Provate a ridurre la quantità di cibo ingerita o almeno allungare i tempi di ingestione: masticate e deglutite lentamente!

Il singhiozzo dopo mangiato è molto frequente proprio perché le principali cause che possono innescare gli spasmi diaframmatici si verificano con l’ingestione di cibi e bevande. Per prevenire la comparsa del singhiozzo dopo mangiato, potete seguire alcuni consigli.

  • Evitare di bere troppi alcolici in quanto irritano la digestione e le mucose.
  • Non mangiare velocemente, infatti la cattiva masticazione può provocare degli intrappolamenti di aria che scompensano il nervo vago. Dicasi la stessa cosa se si beve velocemente.
  • Evitare cibi piccanti in quanto irritativi delle mucose.

Da non sottovalutare la masticazione. Masticare bene e lentamente, prestate attenzione alla deglutizione.

Singhiozzo cronico e continuo

Il singhiozzo cronico può avere cause psicosomatiche. In questo contesto è necessario analizzare le possibili cause fisiologiche con un medico competente. In assenza di cause organiche è possibile avvalersi di un supporto psicoanalitico al fine di trattare il singhiozzo come manifestazione di un disagio inconscio.

Singhiozzo, quando preoccuparsi

Il singhiozzo cronico persistente ha una durata di diverse ore e si ripresenta con una certa frequenza.

In questo contesto è opportuno il parere medico: il singhiozzo può essere un indizio di patologie epatiche o renali. In alcuni casi potrebbero esserci correlazioni anche con il tumore al pancreas. Il singhiozzo cronico si ripresenta con una ciclicità di 1 – 2 ore. Si possono registrare attacchi di singhiozzo ripetuti nella stessa giornata e che possono aumentare di intensità.

Singhiozzo come sintomo

Come premesso, il singhiozzo, in rari casi, può essere innescato da malattie rilevanti. A quali malattie può essere correlato il singhiozzo?

  • Insufficienza renale
  • Irritazione del nucleo pre-frenico
  • Disturbi del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla e la meningite
  • Danni al sistema nervoso come una lesione del nervo vago a seguito di un intervento chirurgico

Il singhiozzo occasionale, non correlato a nessuna fisiopatologia, in genere si risolve da solo velocemente. Oltre ari rimedi naturali visti in precedenza, sappiate che il singhiozzo va curato solo quando cronico, persistente o associato ai casi medici appena elencati.

Alcuni farmaci sono usati per il trattamento del singhiozzo ma solo quando correlato a un disturbo specifico. Per esempio, chi soffre di reflusso gastroesofageo o ernia iatale, curando questi disturbi potrà prevenire la comparsa dei singhiozzi.

In caso di singhiozzo cronico che non può essere trattato intervenendo sulle cause, alcuni specialisti potrebbero prescrivere farmaci come il metoclopramide (uno stimolante gastrointestinale), l’aloperidolo (un antipsicotico a effetto sedativo) e altri sedativi come la clorpromazina. Queste farmaci sono usati solo in caso di singhiozzo cronico e intrattabile diversamente.

Prima di assumere qualsiasi farmaco o rimedio per il trattamento del singhiozzo, è opportuno consultare il medico di fiducia.

Singhiozzo nei bambini

In caso di singhiozzo nei bambini è vero tutto quanto scritto fin ora. Il singhiozzo nei bambini è ancora più frequente, tuttavia, se si verifica più volte al giorno è opportuno consultare il parere del pediatra che vi darà la spiegazione circa quel singhiozzo persistente o ricorrente.

In base ad alcune teorie psicosomatiche, nell’infanzia il singhiozzo può esprimersi maggiormente nei bambini introversi e timidi: sarebbe un modo implicito per  esprimere un bisogno” e ricercare attenzioni e cure da parte dei genitori.

Pubblicato da Anna De Simone il 21 Gennaio 2020