Cotyledon: caratteristiche e coltivazione

cotyledon

La cotyledon è una pianta grassa a crescita lenta, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, un ampio gruppo di piante, tutte originarie delle zone desertiche dell’Africa, dell’Arabia Saudita e dello Yemen.

Nei prossimi paragrafi scopriremo le principali caratteristiche della cotyledon insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poter coltivare questa pianta nelle nostre case.



Caratteristiche della cotyledon

Siamo di fronte a una tipologia di vegetale avente un particolare corpo arbustivo caratterizzato da lunghi steli carnosi, dai quali fuoriescono coppie di foglie opposte, a margini dentati, di colore verde con sfumature più scure e piacevoli al tatto.

La cotyledon presenta un apparato vegetativo rigoglioso, grazie al numero di rami che sono in grado di creare un unico cespo. Gli esemplari adulti raggiungono l’altezza di venti centimetri e poi proseguono con uno sviluppo laterale. Le ramificazioni allargano la dimensione del cespo e fanno assumere alla pianta il tipico aspetto a “candelabro”.

Nel periodo estivo e al raggiungimento dei quattro anni di età, la pianta produce magnifiche fioriture. I fiori, caratterizzati da petali arricciati spesso riuniti in grappoli posizionati al centro della rosetta sono a forma di campanula pendente dai colori giallo aranciati.

La cotyledon può essere moltiplicata per talea, per seme o per polloni.

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Come coltivare la cotyledon

Indichiamo di seguito una serie di consigli pratici per poter coltivare questa tipologia di pianta anche alle nostre case, in modo da godere della sua suggestiva bellezza.

Esposizione ideale della pianta

Questo genere di pianta grassa necessita di molta luce durante tutto l’arco dell’anno, optando preferibilmente per un’esposizione solare diretta. È consigliabile collocare la pianta a Sud, piuttosto che a Nord, dato che teme le correnti d’aria e le basse temperature. Purtroppo, quando la temperatura scende al di sotto dei 10°C si determina un repentino deterioramento delle sue chiome. Le temperature invernali ideali devono invece mantenersi tra i 10-15 °C e assolutamente mai non al di sotto dello zero, pena il rischio di veder morire la pianta.

Le cotyledon sopportano bene il caldo, ma se coltivate in esterno, vanno protette non appena le temperature iniziano a scendere. Possiamo sistemare le nostre cotyledon in pieno sole o in appartamento. La disposizione ottimale è in prossimità di finestre o di aperture esposte a Sud. È necessario prestare particolare attenzione al ricircolo d’aria che deve essere presente in quegli ambienti che risultano saturi di umidità.

Terreno idoneo per la messa a dimora della cotyledon

La cotyledon andrebbe trapiantata nei vasi di terracotta, larghi una ventina di centimetri, con i bordi svasati, in modo che i rami possano sporgere delicatamente all’esterno. La pianta necessita di rinvasi periodici nei casi in cui le sue radici non trovino spazio a sufficienza.

È buona prassi utilizzare humus specifico per Cactaceae, unito a sabbia grossolana o a perlite nella misura di 2:1. Occorre inoltre concimare ogni mese per tutto il periodo estivo con fertilizzanti a base di azoto, fosforo, potassio e microelementi.

Una cosa da sapere è che tutte le piante del tipo cotyledon necessitano di un substrato sabbioso e ben drenato, nonché di un rinvaso periodico.

Come annaffiare la cotyledon

La nostra cotyledon deve essere annaffiata ogni qualvolta la superficie del terriccio risulti del tutto asciutta. È buona norma bagnare generosamente il terreno per poi eliminare l’acqua in eccesso ed attendere che diventi nuovamente secco prima di procedere con l’irrigazione successiva.

cotyledon

L’acqua per le annaffiature non deve essere fredda né tantomeno calcarea. In autunno e nella stagione invernale si raccomanda di sospendere le annaffiature.

Parassiti e malattie della cotyledon

La cotyledon, come tutte le piante grasse, non è particolarmente soggetta allo sviluppo di malattie. Qualora il fusto marcisca, è necessario iniziare a moderare le annaffiature. In tale circostanza, occorre per di più pulire la pianta dalle radici marce ed effettuare un nuovo rinvaso con del terreno pulito e aerato.

Nel caso in cui la pianta cominci a perdere il fogliame, la causa deve essere ricercata nelle temperature troppo basse e nei bruschi sbalzi termici. Collochiamo dunque la nostra cotyledon in una zona adatta e riparata. Le muffe e le malattie fungine causate dalla presenza di ristagno idrico causano invece la decomposizione delle foglie.

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Curiosità su questo tipo di pianta

Alcune tipologie di cotyledon risultano essere velenose per gli esseri umani e per gli animali. In Sud Africa la pianta viene trattata al pari di una erba medicinale: la parte carnosa della foglia viene usata per curare e rimuovere calli e verruche.

Il nome cotyledon deriva dalla parola greca kotyledon (cavità) in riferimento alla conformazione incava delle foglie di alcune specie. La pianta è simpaticamente soprannominata “orecchie del maiale” per la forma oblunga delle foglie con i margini rosso/rosa pallido.

I fiori dai colori sgargianti attirano api e uccelli che si nutrono del suo prezioso nettare. Le foglie grigio-argento di alcune varietà, devono gran parte del loro pigmento ad un rivestimento bianco e polveroso che è in grado di riflettere parte delle radiazioni solari al fine prevenire la disidratazione. Si tratta di un vegetale adatto ad ogni ambiente, semplice da coltivare ed estremamente decorativo.

Nel linguaggio dei fiori la cotyledon assume il significato di resistenza alle avversità.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 14 Ottobre 2021