Se avete scelto un albero di Natale da coltivazione (con radici e tagliandino di certificazione che garantisce la salvaguardia dei nostri boschi), avete bisogno di capire come curarlo così da proseguire con la messa a dimora al termine delle festività natalizie.
Chi intende curare l’albero di Natale deve farlo a partire dagli addobbi: se comprate un albero di Natale con radici, evitate di addobbarlo con festoni eccessivamente pesanti o con prodotti che potrebbero rovinarne le foglie (neve artificiale, spray colorati, colle…) e collocatelo in casa, in un luogo fresco, luminoso, lontano da fonti di calore e al riparo da correnti d’aria. Troppo spesso l’albero di Natale non sopravvive alle festività perché collocato in prossimità di termosifoni: ponete l’albero di Natale nella stanza più fresca e ricordate di inumidirne le radici.
Terminate le festività natalizie, gli alberi di Natale con radici possono essere coltivati all’esterno: la messa a dimora può essere fatta in giardino o più semplicemente sul balcone di casa ma ricordate che si tratta di abeti, piante che possono crescere fino a 15-20 metri.
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Gli abeti hanno bisogno di una determinata altitudine e di zone fitoclimatiche particolari strettamente legate alle necessità della specie (la specie è indicata nel tagliandino di certificazione, insieme al luogo di origine). Le zone più adatte alla coltivazione dell’albero di Natale hanno un’altitudine di almeno 1000 metri.
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Chi abita in montagna non avrà problemi a curare l’albero di Natale, stesso discorso per chi vive nell’Italia Settentrionale e in diverse località dell’Appennino toscano. Chi vive in pianura o nell’Italia meridionale può considerare la possibilità di adottare un’alternativa all’albero di Natale, più coltivabile; ci riferiamo ad alberi sempreverde che si adattano bene al clima cittadino. Le alternative al classico albero di Natale sono:
Curare l’albero di Natale:
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