Cactus di Pasqua: cure, coltivazione e come fare una talea di cactus. Consigli utili per la fioritura.
Il cactus di Pasqua è tra le piante grasse da appartamento che non dovrebbero passare inosservate. La pratica dell’ibridazione ci ha regalato una miriade di piante dall’aspetto insolito, perfette per arredare casa o da coltivare in giardino. Il cactus di Pasqua (Rhipsolidopsis gaertneri o Hatiora gaertneri) presenta molti ibridi, proprio come il più popolare cactus di Natale. I loro nomi sono legati al periodo di fioritura che cade in prossimità delle rispettive vacanze. Il cactus di Pasqua, infatti, presenta la sua fioritura più o meno durante la ricorrenza pasquale.
Se il cactus di Natale (Schlumbergera bridgesii) appartiene alla famiglia dei cactus Schlumbergera, il cactus di Pasqua appartiene alla famiglia Rhipsalidopsis. Il cactus di Natale è originario delle foreste pluviali brasiliane, mentre il cactus di Pasqua proviene da zone più secche.
Fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Come il cactus di Natale, anche il cactus di Pasqua presenta steli appiattiti, fatti da singoli segmenti.
Il cactus di Pasqua (Rhipsalidopsis gaertneri o Hatiora gaertneri) è una specie epifita. In particolare, con il nome di “cactus di Pasqua” spesso si identifica l’ibrido Hatiora x graseri. L’ibrido H. x graeseri presenta fiori più grandi dal colore che può variare. Per conoscere esattamente il nome scientifico della pianta venduta come “cactus di Pasqua” è opportuno chiedere maggiori informazioni al vivaio dove si effettua l’acquisto.
La specie è originaria del Brasile sud-orientale, Paranà e Santa Caterina. E’ una pianta epifita e ciò significa che cresce su altre piante. Solo raramente il cactus di Pasqua cresce sulle rocce così come fanno le piante litofitiche.
Il suo habitat naturale è rappresentato dalla foresta pluviale subtropicale.
Si sviluppa come un arbusto senza foglie, gli steli sono “pensili” e costituita da tanti segmenti, la maggior parte dei quali appiattiti. Gli steli sono gli organi fotosintetici della pianta. I segmenti più giovani sono di colore verde opaco, misurano circa 4 – 7 cm di lunghezza per 2 – 3 cm di larghezza. I segmenti più maturi sono di un verde più brillante. I fiori del cactus di Pasqua sono di un rosso scarlatto, presentano una forma a imbuto e con un diametro che va dai 4 agli 8 cm.
Se i fiori vengono fecondati, si sviluppano dei frutti rossi obliqui.
Diciamolo subito: il cactus di Pasqua è più difficile da coltivare rispetto al classico cactus di Natale. Le cure da dedicare a questo cactus prevedono:
Per una coltivazione ottimale, il cactus andrebbe posto all’esterno in primavera e riportato in casa in tardo autunno.
Nel Meridione d’Italia e nelle zone con clima particolarmente mite, è possibile coltivare il cactus di Pasqua in giardino, all’esterno. In questo caso, a inizio autunno è indispensabile somministrare alla pianta del concime a base di potassio. Il potassio rende le piante grasse più resistenti al freddo e all’umidità.
Ogni anno, in vista della primavera, il cactus di Pasqua andrebbe concimato con del concime specifico per cactacee. E’ opportuno evitare il classico concime per piante verdi in quanto potrebbe danneggiare la pianta. Il classico concime per piante verdi, infatti, è eccessivamente ricco di azoto e sarebbe controproducente per le cactacee.
Le cactacee sono piante acidofile. Come qualsiasi pianta acidofila, non va irrigata con l’acqua del rubinetto. L’acqua calcarea fa aumentare il pH del suolo. Il cactus di Pasqua andrebbe irrigato solo con acqua piovana o con acqua distillata (anche ricavata dal condizionatore).
Per la moltiplicazione di questo cactus, basta prelevare un paio di segmenti e farli radicare in un substrato per piante cactacee. Il substrato va mantenuto umido e la talea va tenuta in posizione estremamente luminosa. La moltiplicazione per talea è molto efficace per il cactus e le possibilità di attecchimento elevate anche senza impiegare alcun ormone radicante.