Ailanto: pianta velenosa e proprietà

Ailanto

Ailanto: pianta, proprietà e informazioni utili. L’ailanto come pianta infestante (da eliminare) o come albero ornamentale.

L’ailanto può essere considerata una “specie aliena” qui in Italia. Non è originaria delle nostre zone ed è stata importata in Europa, per la prima volta, nel 1740. E’ originaria della Cina dove è popolare per le sue proprietà medicinali.

Se qui in Italia, è conosciuta anche come “albero del paradiso”, in Cina, il suo secondo nome è chouchun, letteralmente “albero maleodorante”, mentre in molte zone d’America è nota come “albero dell’inferno”, nome legato al cattivo odore prodotto dalla pianta.

Ailanto: caratteristiche

Il suo nome scientifico è Ailanthus altssima, questa pianta può raggiungere un’altezza compresa tra i 17 e i 27 metri con il fusto in grado di accrescersi fino a 1 metro di diametro.

La corteccia è liscia, grigio chiaro. Quando l’albero invecchia la corteccia inizia a essere più ruvida. I rami sono di colore rossastro o castano, pubescenti, lisci e robusti. Quando una foglia cade, sul ramo resta una sorta di “cicatrice” detta lenticella, che si mostra come una piccola macchia a forma di cuore.

Tutte le parti della pianta emanano un caratteristico odore descritto come “puzza di noccioline marce”.

Questa pianta cresce bene in pieno sole e tollera poco le zone fortemente ombreggiate.

E’ una pianta molto tollerante all’inquinamento, compreso il biossido di azoto che assorbe dalla lamina fogliare. Resiste alle polveri sottili, ai vapori di cemento, ai residui della lavorazione di catrame o di carbone e può accumulare, nei suoi tessuti, alte concentrazioni di mercurio. Per questa sue caratteristiche, l’ailanthus è stato usato per ri-vegetare le zone che sono state fortemente contaminate da disastri ambientali e drenaggi acidi.

Ailanto: proprietà e benefici

E’ usato come pianta ospite per nutrire i bachi da seta. Per la sua rapidità di crescita si usa per la produzione di legno. E’ considerato un albero ornamentale molto apprezzato in Cina mentre qui in Italia la sua coltivazione è legata alla produzione di miele. Annovera proprietà medicinali: è annoverato nell’elenco delle specie usate nella medicina tradizionale cinese.

Una delle ricette più antiche che mira a sfruttare le proprietà dell’ailanto risale al 684 d.C. In Cina i suoi preparati erano usati per il trattamento di diversi disturbi mentali e per alleviare ascessi e pruriti.

Un antico rimedio naturale cinese vedeva l’impiego delle foglie di ailanto per preparare un rimedio atto a combattere la calvizie (insieme alla catalpa, migliorerebbe la circolazione sanguigna superficiale, richiamando sangue e nutrienti atti a stimolare la ricrescita del capello).

Se i rimedi appena indicati appartengono al passato, ancora oggi, in Cina, viene usata la corteccia di ailanto. La corteccia di ailanto, stando alla moderna medicina cinese, annovera proprietà astringenti e stimolanti. E’ usata per contrastare la diarrea, contro le malattie da raffreddamento.

Tra i suoi principi attivi è annoverato anche un agente antimalarico. Una tintura preparata a partire dalla corteccia di ailanto è usata, con efficacia, nel trattamento della palpitazione cardiaca, dell’asma e dell’epilessia.

Ailanto: pianta velenosa

L’ailanto è una pianta velenosa? Sì.

Sebbene le proprietà dell’ailanto siano molteplici (tanto che questa pianta vede anche usi farmaceutici), è importante ricordare che qualsiasi forma di fai da te è sconsigliata. Questa pianta, infatti, è tossica. La sua tossicità è legata a una lunga lista di sostanze come saponine, aliantine, quassine… Per la sua tossicità, l’ailanto è oggi prescritto in quantità ridotte, mai superiori 10 gr. anche se generalmente comprese tra i 4 e gli 8 grammi.

Ailanto: pianta infestante

L’albero cresce rapidamente fino a raggiungere 15 metri di altezza. Vi sono diverse specie di ailanto nel nostro territorio e, in particolare, l’ailantus altissima (ailanto comune) o albero del paradiso, può essere considerata una pianta infestante.

Come pianta infestante, l’ailanto cresce negli interstizi delle costruzioni edilizie, tra un mattone e l’altro, nelle crepe esterne dei muri… la sua crescita mina fortemente la stabilità dell’intero fabbricato. Questa pianta, infatti, può raggiungere velocemente i 15 metri di altezza.

Perché è considerata una pianta infestante?
Non solo perché cresce tra gli interstizi ma anche perché questa pianta ha una notevole capacità riproduttiva: dall’albero madre si riproducono velocemente diversi alberi figli con una propagazione per polloni. Questa pianta si diffonde in modo aggressivo sia per seme che per polloni.

Ailanto benefici

Come se non bastasse, questa pianta produce una sostanza chimica allelopatica nota come ailantone. L’ailantone inibisce la crescita di altre piante. Estratti di cortecce e radici possono essere usati per inibire la crescita di altre erbe infestanti.

Non solo in Italia, anche negli Stati Uniti, in Nuova Zelanda e in Australia è considerata una specie invasiva difficile da controllare. La sua eradicazione è difficile perché l’albero ricaccia vigorosamente se tagliato.

Come eliminare l’ailanto? 

L’albero del paradiso è difficile da eliminare definitivamente se non si provvede a eliminare le radici. Non basta tagliare il fusto, anche se è molto piccolo, questo potrà riprendere a rivegetare. Per eliminare l’ailanto è necessario sradicare la pianta prestando attenzione a eliminare qualsiasi gemma vegetativa e l’intero apparato radicale.

Altre soluzioni sono l’uso di diserbante totale come il seguente , il più venduto su amazon .  Purtroppo come ci dicono diversi studiosi questa pianta è così infestante da arrivare a ridurre la biodiversità.

Miele di ailanto

Così come per il famoso granchio blu, dalla proliferazione di queste piante infestanti possono comunque nascere delle opportunità alimentari; una di queste ad esempio è il miele. Il miele di ailanto è apprezzato per il suo aroma fruttato, simile al fico e all’uva moscata. Presenta un gusto deciso tanto da potersi abbinare facilmente a macedonie di frutta e gelati. Si può acquistare anche on line: biologico e molto ben recensito come questo dell’Abruzzo

Pubblicato da Anna De Simone il 28 Agosto 2018