Zone Climatiche nel mondo

duna di sabbia

Zone climatiche nel mondo, sulla terra ce ne sono molte perché svariati sono i fattori che le determinano. Vento e montagne, latitudine, correnti marine e oceaniche e chi più ne ha più ne metta. E ci si mette anche l’uomo insediandosi, costruendo e coltivando ad influire sulle zone climatiche. E’ quindi stato necessario semplificare ed individuarne alcune che indicativamente descrivono situazioni emblematiche a cui fare riferimento.



Le zone climatiche indicano ciascuna quella fascia della Terra con un determinato tipo di clima, ci sono quelle temperate, tropicali, polari e le zone climatiche anche subpolari, e poi le sottocategorie. Il clima nelle zone climatiche dipende dai seguenti fattori: la latitudine, da cui dipende l’angolo di inclinazione dei raggi solari che colpiscono la terra, l’altitudine, la presenza di rilievi, mari e correnti, venti, attività umana industriali e agricoli. E poi la composizione dell’atmosfera che influisce su come le radiazioni solari vengono filtrate.

La Terra e la natura sono troppo complicate per essere catturate con uno schema – vero – ma le zone climatiche danno una impressione di ordine in una meteorologia in continua evoluzione.

Zone climatiche della Terra

Combinando i fattori che definiscono il clima si ottengono quasi come fosse una formuletta matematica, ma in modo molto meno preciso, le varie zone climatiche nel mondo. E sono tantissime. Per limitare la descrizione e renderla utilizzabile si è scelto di basarsi sulle diverse condizioni di irradiazione dovute all’inclinazione dell’asse terrestre, unita al moto di precessione della Terra, leggero e ondulatorio. Si ottengono così tre zone climatiche, composte da cinque zone distinte delimitate da 4 paralleli.

La zona tropicale ed equatoriale si estende dal Tropico del Cancro al Tropico del Capricorno ed è torrida: fa costantemente caldo, le notti durano 12 ore, i raggi solari arrivano perpendicolari e “picchiano”. Al variare del grado di umidità si hanno regioni umide, regno delle foreste pluviali, aride, con la savana e un po’ di vita umana, e le regioni desertiche con zero vegetazione ad eccezione delle oasi.

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Zone climatiche temperate

Questa tipologia è presente in due zone, quella tra il Circolo polare artico (Boreale) ed il Tropico del Cancro e quella tra il Tropico del Capricorno ed il Circolo polare antartico (Australe). In queste aree le 4 stagioni sono ben riconoscibili, i raggi arrivano sulla Terra obliqui dando origine a varie sotto zone climatiche, con regimi di volta in volta di tipo mediterraneo, oceanico, montano e continentale.

Sul mediterraneo siamo tra i 10 °C e i 25 °C, gli inverni sono brevi e miti e piovosi, le estati lunghe e secche. In zone così crescono gioiosamente alberi da frutta e la macchia mediterranea, l’uomo si occupa con soddisfazione di allevamento e agricoltura. Quando il clima è oceanico, con inverni miti ed estati fresche, e temperature tra gli 8 °C e i 15 °C, piove tutto l’anno per cui il paesaggio è verdeggiante e favorevole a pascoli, campi coltivati e boschi di piante.

Le zone climatiche caratterizzate da un regime montano, dove si balla tra i 15 °C e i -8 °C, hanno inverni rigidi, estati fresche e forti escursioni termiche diurne. La vegetazione tipica è composta da boschi di castagne e querce a foreste di conifere, ma dove fa più freddo regnano pascoli a roccia e ghiacciai. Di solito non sono aree molto popolate, ci vive chi si occupa di pascoli o turismo.

Il clima continentale può essere fresco o freddo, nel primo caso le temperature sono tra i -6 °C e i 25 °C, piove frequentemente e si trovano boschi di aghifoglie e latifoglie, e molti uomini impegnati in attività di allevamento e all’agricoltura. Il clima continentale freddo, freddo da -10 °C fino a 20 °C, è adatto a conifere, querce, faggi e betulle, la popolazione è meno numerosa in zone climatiche come queste e si coltivano segale, avena e patate.

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Zone climatiche polari

In questo caso, come prevedibile, abbiamo la versione Nord e quella Sud, in corrispondenza dei due poli e con il Circolo Polare Artico e il Circolo Polare Antartico a delimitare il tutto. Il clima è ovviamente molto rigido e ci sono ghiacci perenni a tutte le quote, si passa dal giorno polare, di sei mesi, alla lunga notte polare, lunga anche lei sei mesi.

La zona artica è abitata da popolazioni che allevano renne o pescano, in inverno si sta a -15 °C d’inverno, c’è una banchisa e alcune zone di terraferma coperte da una calotta polare dove, nel disgelo estivo, spuntano muschi e licheni, più a sud tundra e taiga. Al polo Sud, zona antartica, c’è un vero e proprio continente fatto da colate glaciali ma sopravvivono numerosi animali.

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Zone climatiche in Italia

L’Italia è divisa in sei zone climatiche etichettate con lettere dalla A alla F: ciascun comune appartiene a una delle zona climatiche indipendentemente dalla Regione in cui si trova, a seconda di Gradi Giorno. Detto GG, è un parametro che per ogni località indica il fabbisogno termico necessario mediamente per mantenere un clima confortevole nell’abitazione.

Si calcola considerando un periodo annuale convenzionale di riscaldamento e sommando le differenze giornaliere tra la temperatura convenzionale ideale in casa (20°C) e la temperatura media giornaliera all’esterno dell’abitazione. Se il GG è basso, non occorre un riscaldamento intenso e prolungato, viceversa se è alto. Si parte dalla zona A, zona alpina, con GG non superiore a 600, poi c’è la B, padana, con GG da 600 a 900, segue la appenninica C da 900 a 1.400, la zona adriatica settenrionale D con GG tra 1.400 e 2.100. LA E è la zona tirrenica, con GG da 2.100 fino a 3.000, se infine il GG è ancora maggiore siamo nella zona F, sud-orientale e delle isole.

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Zone climatiche europee

Anche in Europa abbiamo differenti zone climatiche, se ne contano nello specifico cinque, dovute all’ampia estensione in latitudine del continente. Partiamo dal clima subartico o di alta montagna, tipico del nord d’Europa, con scarse precipitazioni, nevose, e temperature sopra lo zero solo in estate: anche a causa dei venti freddi la vegetazione in zone climatiche come questa scarseggia.

Il clima continentale è quello prevalente a livello europeo, caratterizzato da una breve estate e afosa che si alterna con l’inverno freddo e nevoso. Quando il clima è atlantico, come in Gran Bretagna, Irlanda e anche Svezia, Norvegia e Portogallo, oltre che sulle coste di altri paesi, piove molto e le temperature restano miti.

Quando invece il clima è montano, nelle catene di vette situate nell’Europa centro-meridionale, troviamo inverni rigidi e nevosi ed estati fresche e piovose. Il nostro clima è nella zona climatica mediterranea dove troviamo tutti i paesi che si affacciano al nostro mare e godono di inverni brevi e miti e di estati lunghe e calde. Piove molto poco in primavera e in autunno, tra maggio e settembre c’è pericolo di siccità.

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Pubblicato da Marta Abbà il 29 Dicembre 2020