Senecio: coltivazione, specie e malattie

Senecio

Il genere Senecio è chiamato anche Cineraria e comprende piante molto diffuse sia nei giardini che nelle case, non solo perché facili da coltivare ma anche perché capaci di fiorire in modo molto spettacolare. Anche in Italia è molto utilizzata questa pianta, a scopo ornamentale, e la zona in cui la sua produzione è più attiva è quella di Savona, Albenga ne è la capitale.



Appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae, questo genere comprende sia piante annuali e biennali, sia piante perenni, che possono essere rampicanti o arbustive, a volte addirittura formano dei piccoli alberi, oppure sono succulente. Troviamo le Senecio in giro quasi in tutto il mondo perché a seconda della specie a cui appartengono, queste piante sanno adattarsi a vari habitat e climi, a terreni aridi o molto umidi.

Pur nella loro diversità, le tante specie hanno delle caratteristiche comuni come ad esempio le foglie che, se basali, sono intere o lungamente lobate, mentre se più in alto, diventano più piccole. Un’altra caratteristica particolare di queste piante riguarda i fiori che sono di fatto molto appariscenti, sia per i colori vivaci che sfoggiano, sia per la loro forma simile a quella delle margherite ma a gruppi.

Senecio: coltivazione

A proprio agio in posizioni luminose, ma dove non batte la luce del sole in modo diretto, queste piante devono essere annaffiate abbondantemente, ogni volta che il terreno si secca, senza quindi esagerare. L’ambiente, al contorno, deve sempre essere umido, quindi è necessario utilizzare un sottovaso della ghiaia.

Il terreno migliore per le Cinerarie è quello fertile, a cui aggiungere torba e sabbia in modo che sia anche drenante, per evitare la formazione di ristagni idrici. Queste piante non devono essere per forza concimate e nemmeno potate, basta togliere le parti secche o danneggiate per evitare che possano diventare veicolo di malattie.

Senecio: specie

Ci sono addirittura più di mille specie nel genere Senecio ma quelle più diffuse si contano sulle dita di due mani. Partiamo subito dalla più nota, la S. Cruentus, conosciuta con il nome comune di cineraria e che fiorisce, come tutti i suoi ibridi, in primavera, tra aprile e maggio.

Originaria delle Canarie, questa pianta forma vistosi capolini di diametro tra 1,5 – 5 cm che di solito sono blu ma possono essere anche rosa. Di Cruentus esistono tantissimi ibridi, i più diffusi sono il Cruentus ‘Stellata’, alto 50-80 cm con i capolini a forma di stella, il Cruentus ‘Grandiflora’, con fiori molto grandi, con capolini doppi o semidoppi, e il Cruentus ‘Multiflora nana’ con capolini a stella.

Oltre a questa specie, ne possiamo citare altre, molto meno note ma particolari.  La S. Rowleyanus, ad esempio, è succulenta strisciante, sembra formata da tante piccole palline e produce capolini di colore bianco puntinati di rosso. Di solito viene coltivata in vasi sospesi, fiorisce alla fine dell’estate-inizio autunno. La S. Maritima è anch’essa succulenta e si adatta ai giardini dove da un tocco di colore con le sue foglie colore grigio cenere che tendono all’argento, un po’ pelose.

Senecio

Senecio: malattie

Tra i nemici di questa pianta, il peggiore sono gli afidi, piccoli insetti biancastri che attaccano le foglie della pianta e che possono essere cacciati solo facendo uso di prodotti antiparassitari specifici.

Senecio: moltiplicazione

Questa pianta si moltiplica solo per seme. La sua semina deve avvenire nel mese di ottobre e per effettuarla servono delle cassette da moltiplicazione riempite di un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali. Una volta sistemati sul vassoio, i semi devono “riposare” in un luogo fresco, con temperature tra i 10°C e i 15°C. E’ importante che il terriccio si mantenga sempre umido per tutto il periodo che precede la germinazione, possiamo utilizzare uno spruzzatore per inumidirlo.

Basterà poco tempo per vedere le piantine spuntare e in un mese saranno già pronte per essere spostate in veri e propri vasi con un diametro di circa 10-15 centimetri. Per favorire lo sviluppo di germogli e fusti secondari può essere molto utile cimare le piante costantemente e mantenere una temperatura di circa 7-10°C, ottima anche per la fioritura.

Senecio: nome e proprietà

Il nome di queste piante, per chi se lo fosse chiesto, deriva dal termine latino “senex” che significa “vecchio uomo”. A che cosa si riferisce? Al ciuffo di peli bianchi che spunta dalla pianta e che sembra davvero la chioma di un vecchio.
Passando alle proprietà di queste piante, notiamo subito che contengono degli alcaloidi pirrolizidinici che possono risultare cancerogeni e epatotossici. Ecco perché il bestiame evita le piante di Senecio quando è al pascolo, ma purtroppo possono entrare nel fieno, provocando danni gravi agli animali. C’è anche il rischio che muoiano, soprattutto se si tratta di animali molto giovani se non lattanti. Attenzione che questi alcaloidi possono contaminare anche il miele e il latte.

In forma molto diluita, però, il Senecio può tornare utile. Lo troviamo utilizzato nella medicina tradizionale come cura contro disturbi mestruali e sanguinamenti dal naso ma è sempre meglio non assumerlo da soli, senza il controllo di un medico.

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Pubblicato da Marta Abbà il 23 Febbraio 2019