Riduzione dei rifiuti: una (prima) settimana di impegni concreti

 

Logo EWWRAl via la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (17 – 25 novembre) presentata a Ecomondo-Rimini e contenuta nel Programma Life+ della Commissione Europea. Anche per questa quarta edizione la speranza è che l’iniziativa serva a sensibilizzare le persone sull’importanza di ridurre la produzione di rifiuti a ogni livello e migliorare i sistemi di raccolta differenziata e di riciclo. Ce n’è tanto bisogno in effetti, come evidenziano i numeri snocciolati nel corso degli Stati Generali della Green Economy ospitati da Ecomondo.

La produzione di rifiuti urbani in Italia cresce più del PIL e dei consumi, si legge negli atti conclusivi degli Stati generali. Il metodo di smaltimento preferito è la discarica per circa il 49%, ma ci sono 10 regioni, dalla Liguria alla Sicilia, che mandano in discarica più del 60% dei rifiuti urbani. Ci sono invece in Europa sei paesi a discarica zero, o quasi zero, che hanno tassi di riciclo pari al 60%. L’ Italia ha un recupero di materiali che arriva solo al 33%, un dato che indica che c’è un grande spazio per la green economy.

La raccolta differenziata fa risparmiare tutti. Nelle regioni italiane dove è più spinta la raccolta differenziata è minore il costo di smaltimento dei rifiuti: in Lombardia con il 47% di RD si è speso 24,65 centesimi di euro per gestire un chilogrammo di rifiuti; in Veneto con il 56,2% di RD 25,88 centesimi;  nel Lazio invece con il 17,8% di RD 31,84 centesimi; in Sicilia con il 7,1% di RD 29,83 centesimi al chilogrammo. Infine il dato sull’occupazione: gli occupati totali nella gestione dei rifiuti in Italia sono circa 120.000, e potrebbero aumentare se la gestione del rifiuto fosse organizzata meglio.

La partita si gioca su due fronti dove protagoniste sono comunque le persone, a livello singolo e collettivo: da una parte ci sono le persone-singoli-consumatori che devono farsi carico di una maggiore attenzione nella gestione degli scarti, a cominciare dalla raccolta differenziata domestica, anche se questo comporta un po’ d’impegno (giusto in questi giorni – evviva – a Milano città inizia la raccolta differenziata dell’umido).

Dall’altra ci sono le persone-aziende-produttori (singoli aggregati in un’impresa) a cui si chiede di privilegiare materiali ecologici-riciclabili per la confezione dei prodotti, e un packaging che renda possibile la raccolta differenziata: se ciò non avviene, è bene che i singoli-consumatori diano un avvertimento alle imprese-produttori.

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti in fondo è questo: 1. Impegnarsi più di prima a differenziare i rifiuti perché possano essere riciclati e diminuisca il quantitativo di essi che finisce in discarica;  2. Evitare i prodotti che aumentano la produzione di rifiuti o rendono impossibile la differenziata, come quelli con un eccessi di imballaggi o dove i singoli materiali (carta, plastica, metallo, vetro…) non possono essere utilmente separati.

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti si rivolge a persone e istituzioni con un programma di azioni comuni alle quali è possibile dare il proprio contributo da ogni parte d’Italia.

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Pubblicato da Michele Ciceri il 16 Novembre 2012