Parco Nazionale dello Stelvio: cosa vedere

Parco Nazionale dello Stelvio

Parco Nazionale dello Stelvio, detto anche Nationalpark Stilfser Joch, in tedesco, è stato istituito nel lontano 1935: inutile dire che è uno dei più antichi parchi naturali italiani. Non è solo per questo, però, che è così noto. Ci sono ragioni molto più green tutte da scoprire che lo rendono una tappa essenziale per chiunque ami la natura. E per chi dovrebbe iniziare ad amarla, molto presto!



Parco Nazionale dello Stelvio: dove si trova

Il Parco Nazionale dello Stelvio si estende fino a proteggere 24 comuni e 4 province, arriva a toccare e a collegarsi, sul lato nord, con il Parco Nazionale Svizzero, a sud invece, tocca il Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e il Parco regionale dell’Adamello. Ne risulta quindi una bella area protetta nel bel mezzo delle Alpi che sfiora l’estensione di 400.000 ettari.

Tra le meraviglie da scovare nel Parco Nazionale dello Stelvio, oltre a quelle riguardanti flora e fauna, ci sono il gruppo montuoso Ortles-Cevedale e le più sconosciute ma altrettanto meritevoli vallate alpine della Lombardia, del Trentino e dell’Alto Adige.

parco nazionale dello stelvio

Parco Nazionale dello Stelvio: cosa vedere

Il sito ufficiale del Parco Nazionale dello Stelvio in una delle sue pagine principali afferma “il Parco esiste per essere visitato”. E’ una affermazione così semplice e netta che non lascia spazio a scuse. Va organizzata una gita nel Parco Nazionale dello Stelvio, anche perché la sua non indifferente estensione gli permette di non annoiare mai.

Una occhiata alla mappa o a una guida e ci si accorge subito che possiamo trovarvi tutti gli itinerari possibili, naturalistici, storici, paesaggistici. E adatti ad ogni tipo di visitatore, dal più esperto al più inesperto, dal più atletico, al pigrissimo turista trascinato nel Parco Nazionale dello Stelvio dalla fidanzata, dall’amico o da qualche parente green.

parco nazionale dello stelvio

Ogni percorso ci porta a spazzo tra paesi, valli, montagne a caccia di scorci da inquadrare con lo sguardo, godere con il cuore e immortalare con la macchina fotografica o lo smartphone. Non è una meta solo estiva, inoltre, il Parco Nazionale dello Stelvio: in inverno soprattutto per chi ama lo sci escursionismo e lo sci alpinismo, ci sono delle proposte allettanti.

Anche chi resta più volentieri a fondovalle ha tante possibilità per passeggiare nella natura tra panorami stupendi, incontrando flora e fauna protette. Il Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio in collaborazione con le Guide Alpine convenzionate, organizza escursioni a carattere naturalistico, a pagamento, con tariffe che variano con la tipologia e la durata.

Parco Nazionale dello Stelvio: flora e fauna

Dai 650 metri ai 3900, ci si può aspettare ogni tipo di animali e di piante visitando il Parco Nazionale dello Stelvio. Per quanto riguarda il patrimonio faunistico di questo paradiso, esso ci propone animali come cervi, camosci, caprioli, stambecchi, marmotte, volpi, ermellini, scoiattoli, lepri ma anche anche tassi e donnole. Più difficili da incontrare ma presenti sul territorio anche lupi, linci, il Marangone dal Ciuffo e gli orsi.

Questi ultimi non sono molto numerosi e arrivano probabilmente dal Parco naturale provinciale dell’Adamello-Brenta che, come abbiamo visto, è molto vicino al nostro Parco Nazionale dello Stelvio. Gli uccelli che nidificano nella zona sono piuttosto numerosi e nella lista non mancano la pernice bianca, il gracchio corallino, il corvo imperiale, il picchio, la poiana, lo sparviero, il gufo e l’aquila reale. C’è da aggiungere anche la speciale presenza del gipeto, non per fare preferenze, ma perché è stato oggetto di un virtuoso progetto di reintroduzione proprio nel Parco Nazionale dello Stelvio.

parco nazionale dello stelvio

La flora è a strati e segue la quota: dai 1000 ai 2000 metri troviamo foreste di conifere, di abete rosso soprattutto, con qualche presenza di abete bianco. Risalendo si fa più presente fino a dominare, il larice, condividendo lo spazio con il pino cembro per poi lasciare le quote più in alto agli arbusti nani che sopravvivono fino a circa 2600 metri. Dai 2800 metri in su: rocce, ghiaioni e nevi perenni, con i coraggiosi e tenaci licheni.

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Pubblicato da Marta Abbà il 24 Giugno 2016