Maranta: caratteristiche, coltivazione e malattie

Maranta

Ci sono piante che richiedono pazienza e dedizione, altre invece danno delle soddisfazioni anche a breve termine, senza troppo impegno. Tra queste ultime ci sono le Maranta, appartenenti alla famiglia delle Marantaceae e originarie della foresta equatoriale del Brasile e della Guyana. Si tratta di piante che spuntano soprattutto nelle zone più ombrose del sottobosco e crescono molto rapidamente, senza avere la necessità di particolari cure. Ecco perché sono perfette per chi desidera un po’ di verde e un po’ di fiori, in giardino, senza però dover sacrificare il sabato a curarlo.



Maranta: caratteristiche

Sono piante sempreverdi, erbacee con delle foglie molto particolari, riconoscibili facilmente per via della forma un po’ arabescata e colori molto sgargianti. Oltretutto, sempre le foglie, durante la notte restare erette mentre di giorno si piegano, non è un atteggiamento ribelle ma un modo, del tutto istintuale, per conservare l’umidità, preziosa per le piante come questa. I fiori di questo genere sono piccoli e poco appariscenti, di solito di colore bianco e raggruppati in spighe.

Maranta: coltivazione

Le Maranta sono da coltivare in luoghi ombreggiati, facendo in modo che le temperature di mantengano, al di là della stagione, tra i 20°C e i 28°C. Un altro parametro da monitorare in questo caso è l’umidità, sempre al 90% e non meno, L’ombra è una condizione essenziale soprattutto per la buona salute delle foglie che, al sole, nel periodo tra aprile e settembre, potrebbero soffrire e seccarsi.

Nel periodo primaverile, ed estivo, inoltre, è molto importante innaffiare la pianta con molta generosità perché il terreno deve restare perennemente umido, ci può aiutare l’uso di un sottovaso riempito con dell’argilla espansa o della ghiaia in modo che le radici della Maranta non entrino in contatto con l’acqua che evaporando garantirà un ambiente umido. Per i restanti mesi possiamo bagnare meno le Maranta ma sempre tenendo sotto controllo l’umidità del terreno. Un’altra importante azione è quella di nebulizzare la chioma, soprattutto in estate quando le temperature sono ben sopra i classici 20°C.

Essendo una pianta a rapido accrescimento, la Maranta va rinvasata molto spesso ed bene imparare a farlo senza danneggiarla o comprometterne lo sviluppo. Di solito il ritmo di rinvaso è ogni due anni, all’inizio, poi ogni tre o quattro, quando il diametro del vaso comincia a diventare maggiore di 20 centimetri. Come terriccio è perfetto un mix di torba e foglie di faggio, soffice e poroso, a cui aggiungere un po’ di sabbia grossolana per favorire il drenaggio dell’acqua di irrigazione. Bisogna fare di tutto perché non si creino dei ristagni idrici, molto pericolosi per questo genere di piante.

Maranta

Per questo motivo è meglio usare vasi di terracotta, che favoriscono la respirazione della terra, e mettere sul fondo del vaso dei pezzetti di coccio, che favoriscono lo sgrondo delle acque in eccesso.

Il periodo di concimazione della Maranta inizia in primavera e dura fino all’estate. Ogni due settimane possiamo mescolare del concime liquido all’acqua di irrigazione, altrimenti basta farlo una volta al mese. In primavera sbocciano anche i primi fiori, non lo si nota subito perché sono piccoli e piuttosto timidi, bianchi, riuniti in spighe. Se la pianta è in casa, potrebbe anche non fiorire, non fatevene una colpa. Che fiorisca o meno, non potate la Maranta, non è necessario, l’importante è eliminare le foglie vecchie o morte per lasciare spazio ai nuovi germogli ed evitare che diventino vettore di malattie parassitarie.

Maranta: moltiplicazione

Si moltiplica semplicemente dividendo la pianta o per talea di stelo. Nel primo caso si agisce a febbraio – marzo, togliendo la pianta dal vaso e separando le radici con delicatezza. Le nuove piantine devono essere messe in vasetti a parte e posizionate in un luogo caldo e luminoso fino a quando non inizieranno a comparire i nuovi germogli.

La moltiplicazione per talea è più complessa, le talee devono misurare almeno 10 centimetri e possono essere sistemate nel terreno ma poi ricoperte con un foglio di plastica trasparente che le mantiene protette e all’umido fino a quando non iniziano a comparire i primi germogli.

Maranta: specie

Esistono numerose specie di Maranta, vediamone alcune. La M. Makoyana ha delle foglie ellissoidali con lunghi piccioli e una consistenza cartacea, sono verdi ma con screziature rossastre. Le foglie della M.Garundinacea sono invece molto lunghe, anche 30 centimetri, e screziate, oppure bianche per la varietà ‘Variegata’. C’è infine la specie più diffusa e con molti ibridi all’attico: la M. Leuconeura, piccola e con foglie lunghe intorno ai 15 cm.

La Leuconeura ‘Kerchoveana’ ha delle preziose foglie vellutate di colore grigio-verde e produce dei fiori bianchi graziosi, la Leuconera ‘Erythoneura’ si differenzia per via delle sue nervature rosse e la sua pagina inferiore, delle foglie, color rosso intenso. C’è anche la Leuconera ‘Massangeana’ con foglie dalle sfumature argentate.

Maranta: malattie

Quando l pianta viene attaccata dalla Cocciniglia farinosa dobbiamo procedere a pulirla manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool oppure lavandola con acqua e sapone. Se a danneggiarla sono stati gli acari delle piante dobbiamo aumentare la frequenza delle nebulizzazioni e usare un insetticida specifico.

Può anche capitare che le foglie diventino marroni, ciò significa che stiamo tenendo la pianta a temperature eccessivamente basse, basta spostarla perché si riprenda. Se le foglie invece perdono colore, stanno prendendo troppa luce e vanno spostate in un luogo più ombreggiato.

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Pubblicato da Marta Abbà il 1 Febbraio 2019