Lavoro agile dove sei?

Lavoro agile

Con un lavoro agile si perderebbe meno tempo in strada per gli spostamenti. E si risparmierebbe denaro. Una bella cosa visto che quasi un italiano su due (il 40% per la precisione) trascorre più di un’ora al giorno sul tragitto casa-lavoro, mentre a uno su cinque non basta il 10% della propria retribuzione per pagare le spese di trasporto.

Lavoro agile, o smart working, significa risparmiare tempo e soldi. Ma come? Lavorando di più da casa per esempio, cosa che molti italiani già fanno, visto che oggi gli strumenti tecnologici consentono di poter essere connessi e operativi anche lontano dall’ufficio tradizionale.

In Italia, i manager e i professionisti che lavorano da casa con un ufficio o una postazione di lavoro di tipo home office sono il 52,5% del totale. La media mondiale è del 61%. Fonte di questo dato è la ricerca Regus con le interviste a oltre 22mila persone (manager e professionisti) di 100 Paesi diversi, come a dire: cari italiani potete fare meglio. Ecco perché il Comune di Milano dedica per la seconda volta una giornata, il 25 marzo, al tema del lavoro agile.

Un lavoro agile consentirebbe alle persone di eliminare o di abbassare i tempi di percorrenza, offrendo ai lavoratori una quota di tempo maggiore da dedicare a sé stessi, una migliore qualità della vita, più produttività e decisamente meno stress. Nel contempo si avrebbero benefici per la collettività, la città e l’ambiente sotto forma di minor inquinamento.

Ma concentriamoci sul rapporto tra lavoro agile e portafogli, il nostro. Una seconda parte della ricerca Regus, dedicata all’Italia su un panel di 44mila lavoratori, evidenzia che il costo medio ponderato per gli spostamenti tra la casa e l’ufficio è pari al 5% circa della retribuzione annua. Ovviamente incidono i differenti livelli retributivi degli intervistati e altre variabili, come l’uso dell’auto privata o dei mezzi pubblici. Tuttavia, per quasi la metà degli intervistati (43,9%) il trasporto casa-lavoro assorbe una quota di denaro variabile tra il 5% e il 10% della retribuzione.

E quanti sono i pendolari? Per farci un’idea, quelli che vanno a Milano ogni giorno sono 900mila. Molti di loro sicuramente potrebbero lavorare in una sede più pratica e comoda: a casa oppure in un business center più vicino alla residenza, ottimizzando in questo modo il proprio tempo e riducendo lo stress legato al viaggio. La città di Milano avrebbe meno traffico e ci sarebbero benefici per la salute e per l’ambiente.

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Pubblicato da Michele Ciceri il 23 Marzo 2015