Gynura: caratteristiche e coltivazione

gynura

La gynura è un tipo di pianta erbacea perenne a portamento sarmentoso, ciò significa che possiamo utilizzarla sia come pianta ricadente in contenitori appesi, sia come rampicante, avendo cura di fornirle un piccolo grigliato su cui faremo avanzare i suoi rami.

Nei prossimi paragrafi scopriremo le principali caratteristiche della gynura insieme ad alcuni accorgimenti pratici per riuscire a coltivarla senza problemi anche nelle nostre case.



Caratteristiche della gynura

Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la gynura è una pianta originaria dell’Asia e diffusa allo stato rustico soprattutto in aree feografiche come quelle dell’India e dell’Indonesia. In Europa e in Italia, la pianta di gynura più conosciuta e coltivata in vaso ad uso ornamentale è fuor di dubbio la gynura aurantiaca. Questa pianta presenta fusti semi-legnosi e foglie di forma lanceolata, con margini ampiamente dentati, rivestite da una fitta lanugine color porpora acceso. La famiglia della gynura comprende circa cento varietà diverse, adatte per lo più alla coltivazione in serra o in ambienti al chiuso.

Stagione di fioritura della pianta

Nel periodo estivo la pianta sviluppa piccoli fiori poco appariscenti, simili a quelli del tarassaco che emanano un odore pungente e sgradevole; proprio per questo motivo è consigliabile tagliarli non appena sbocciano, oltre che per conferire alla pianta un aspetto più omogeneo. L’infiorescenza si manifesta a grappolo con tonalità che sfumano dal giallo all’arancione; le piante coltivate in appartamento raramente producono fiori.

Come coltivare la gynura

Ecco una serie di semplici quanto pratiche accortezze che ci aiuteranno a coltivare questa pianta anche nelle nostre case, per poter così godere della sua particolare bellezza.

Esposizione ideale della gynura

La gynura è una pianta che ama esposizioni luminose, spesso anche sotto i raggi solari diretti, anche se la temperatura ideale dovrebbe mantenersi intorno ai 18-21°C, mentre non dovrebbe scendere al di sotto dei 10°C. Nelle stagioni più calde, la pianta necessita di abbondanti annaffiature; nei mesi autunnali ed invernali, al contrario, l’apporto d’acqua dovrà essere ridotto.

Per una corretta crescita e affinché la pianta non perisca, è importante non lasciare il terreno secco per troppo tempo. Le piante di gynura si coltivano bene anche in luoghi semi-ombreggiati, ma ben areati; La luminosità è senz’altro un fattore rilevante per mantenere la pianta con il colore del fogliame intenso, in piena ombra infatti, viene rallentata la fotosintesi ed il vegetale patisce e si decolora.

Terreno idoneo per la messa a dimora della pianta

Gli esemplari di gynura crescono bene in terreni fertili e ben drenati, che vanno arricchiti da poltiglia di foglie decomposte, torba e parte di sabbia grossolana che eviterà la formazione del ristagno idrico con il conseguente marciume radicale. In genere le gynure hanno una crescita alquanto rapida, quindi sarà opportuno rinvasarle ogni 2-3 anni all’inizio della primavera.

Per mantenere la pianta compatta è possibile raderla a terra all’inizio dell’autunno.

Come annaffiare la gynura

Da marzo a ottobre, il terreno della nostra gynura dovrà essere mantenuto umido, annaffiando e nebulizzando con una certa regolarità. Si tratta di una pianta che predilige climi ad alto tasso di umidità; durante il periodo vegetativo è buona regola concimare una volta al mese con un fertilizzante liquido da dosare all’acqua delle irrigazioni.

annaffiatoio e cesoie

Uno scarso apporto idrico porterà le foglie a scurirsi: si suggerisce quindi di riprendere ad annaffiare la pianta con regolarità e in quantità elevate. Ambienti poco luminosi provocheranno malessere alla nostra gynura: le foglie appassiranno e perderanno le loro marcate venature rossastre. Spostare tempestivamente la pianta in una zona con luce naturale diretta.

Moltiplicazione della pianta

La riproduzione dovrà avvenire in primavera, utilizzando delle cesoie ben affilate e disinfettate. L’operazione prevede il taglio di talee lunghe circa 8-12 cm dall’apice dei rami più robusti e vigorosi. I tagli dovranno essere obliqui e praticati sotto un nodo; a questo punto si asporteranno le foglie della parte bassa e si manterranno solo due o tre apicali.

L’estremità recisa andrà cosparsa di polvere rizogena oppure ormone radicante per scongiurare il rischio muffa e accelerare così la radicazione. Successivamente le talee si interreranno per i 2/3 della loro lunghezza in un mix di torba e sabbia dosate in parti uguali. Il vaso con le talee andrà collocato in una zona con una temperatura minima che non sarà inferiore ai 18° C. Per tutto il periodo necessario alla radicazione, mantenere il terreno sempre umido.

Parassiti e malattie della gynura

La gynura non è immune all’attacco di parassiti come la cocciniglia cotonosa: questo comune parassita aggredisce prevalentemente i fusti, entrambe le pagine delle foglie e la base della pianta, preservando invece gli apici. Naturalmente dovremmo intervenire sin da subito con prodotti antiparassitari specifici o con rimedi naturali come l’olio di Neem con proprietà antivirali, antibatteriche, antiparassitarie, antisettiche e antifungine, da impiegare in queste dosi:

  • 100 ml di olio di Neem;
  • 100 ml di alcool etilico;
  • 10 litri di acqua tiepida.

Curiosità sulla pianta

Nel linguaggio dei fiori la pianta assume il significato di femminilità.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 3 Gennaio 2022