Gravidanza dei gatti: quanto dura

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Gravidanza dei gatti: dura una sessantina di giorni e ogni gatta, domestica e di medie dimensioni, può sfornare 4 o 5 gattini alla volta. I siamesi sono leggermente più proliferi, e hanno una gestazione più lunga, mentre i persiani sono meno fertili, ma i tempi sono questi per la gravidanza dei gatti. Ai primi segnali – poi vedremo quali – è necessaria una visita prenatale, di solito consigliata due o tre settimane dopo il concepimento: in tal modo il veterinario può aiutarci consigliandoci cambiamenti di dieta o integratori.



Gravidanza dei gatti: quanto dura

La gravidanza dei gatti, contando i giorni dal concepimento alla nascita, è in media di 65, ad essere precisi, anche se poi la natura è creativa, si può indicare che il parto in genere avviene tra i 63 ed i 69 giorni successivi all’accoppiamento. Se i cuccioli nascono prima dei 60 giorni c’è un serio rischio di non sopravvivenza in quanto troppo immaturi fisicamente.

I tempi della gravidanza dei gatti sono scanditi anche prima della nascita: dal 21esimo al 25esimo giorno, ad esempio, è tempo per un’ecografia mentre prima non si vedrebbe nulla. Non bisogna illudersi di poter comunque sapere, anche a quel punto, il numero di gattini. Per quella certezza bisogna attendere il 45esimo giorno di gravidanza dei gatti, momento in cui ossificano le ossa.

Il 45esimo è anche il giorno in cui è consigliato per mamma gatta mangiare crocchette apposta, che garantiscano un corretto apporto energetico, anche in vista della lattazione, con il minor ingombro intestinale possibile.

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Sempre di tempi si può parlare, per la gravidanza dei gatti, arrivati al momento clou: la velocità con cui i gattini vengono partoriti varia dalle due alle sei ore. Non è una “emissione costante” : i primi nascono più velocemente, in mezzora, gli ultimi sembrano temporeggiare, in verità devono avere il tempo di scendere lungo il corno uterino.

Gravidanza dei gatti: i giorni prima

Facciamo un passo indietro, ora, e vediamo cosa succede a pochi giorni dalla conclusione della gravidanza dei gatti. A pochi giorni dal parto, la gatta diventa più irrequieta, assume un comportamento materno, mostra un anomalo arrossamento dei capezzoli. E’ il momento di prepararle la cesta dove partorire: morbida e piena di cose che le piacciono.

Siano coperte, stracci, stoffe, peluche: deve trovarsi a suo agio, serena. A fini prettamente pratici, il bordo deve essere basso per permetterle di entrare comodamente, ma alto perché i gattini non scappino. Le controverse indicazioni per la gravidanza dei gatti

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Non esistono ancora dei test di laboratorio per diagnosticare la gravidanza dei gatti, ma quando i segnali, e il veterinario, dicono che manca poco, oltre a provvedere alla cesta-nido, è meglio non far uscire la gatta e, in casa, chiudere cassetti, armadi, credenze. Anche la più bella cesta potrebbe essere infatti preferita a qualche altro più originale posticino in cui partorire: si sa che i gatti amano fare scelte indipendenti.

Un giorno prima del parto, i segnali si fanno molto evidenti: la temperatura scende di un grado, la gatta è affettuosa, a volte può perdere appetito. Se tutto torna alla normalità dopo il parto, nessuna preoccupazione, altrimenti avvisare il veterinario.

Gravidanza dei gatti: il parto

Con qualche differenza e molte affinità con quella umana, la gravidanza dei gatti si svolge in modo perfettamente naturale. La cervice si dilata, la muscolatura dell’utero comincia a contrarsi, il respiro diventa più frequente, la gatta potrebbe fare le fusa o ansimare a bocca aperta. Poi si rompono le acque, le contrazioni diventano più frequenti e in un attimo ecco i gattini.

In questa fase della gravidanza dei gatti, la mamma potrebbe stare in piedi o sdraiata di lato, dipende, non c’è posizione consigliata se non quella che lei decide. Chi assiste alla gravidanza dei gatti deve controllare che ad ogni gattino nato corrisponda una placenta espulsa, se ne resta una,potrebbe creare infezioni.

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I gattini si possono presentare o di testa o di posteriore, il parto podalico non crea problemi come a noi umani, complicanze invece sorgono nella gravidanza dei gatti se il piccolo si presenta di traverso di schiena o se è molto grosso. Di solito nella gravidanza dei gatti la madre provvede a rompere il sacco amniotico e il cordone ombelicale, leccando il piccolo per farlo respirare. Se non lo fa lei, dobbiamo aiutarla noi massaggiando vigorosamente ma con delicatezza i piccoli, naso e bocca soprattutto.

Gravidanza dei gatti: complicanze

Nella gravidanza dei gatti si possono verificare situazioni in cui è consigliato, se non caldamente consigliato, contattare subito il veterinario. Ad esempio se al termine della gravidanza dei gatti la mamma mostra perdite di liquidi verdastri in qualsiasi fase. Rosso va bene, pur che non sia troppo abbondante.

Anche l’assenza delle contrazioni durante la gravidanza dei gatti, o presenti ma molo deboli, è una anomalia da segnalare al veterinario come anche il fatto che la gatta, dopo il parto, continui a respirare troppo velocemente o ad ansimare in maniera eccessiva. Una complicanza abbastanza frequente è che il gattino rimanga incastrato nel canale del parto mettendoci troppe ore dalla nascita del precedente.

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Gravidanza dei gatti: allattamento

Nati i gattini, cosparsa la casa di fiocchi azzurri e rosa, la gravidanza dei gatti è conclusa ma la mamma gatta ha il suo daffare. Allatta i gattini generalmente per una cinquantina di giorni dopo la gravidanza dei gatti. A seguire c’è lo svezzamento dalla quarta settimana. Può capitare che, nonostante la gravidanza dei gatti sia filata liscia, la mamma non riesca ad allattare i gattini: si procede con l’allattamento artificiale senza che nulla possa compromettere l’infanzia e la salute dei nuovi venuti al mondo.

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Pubblicato da Marta Abbà il 5 Giugno 2015