Gipsofila: caratteristiche e malattie

Gipsofila

Possiamo trovare questa pianta nei giardini, viene utilizzata per ricoprire le zone rocciose. Si chiama Gipsofila ma possiamo sentirla anche nominare Gypsophila o gissola. Andiamo a scoprire meglio le sue caratteristiche e come poterla coltivare con successo, soprattutto se siamo proprietari di un giardino e abbiamo voglia di sapere meglio come poter utilizzare le sue proprietà per renderlo accogliente e fiorito.



Gipsofila: caratteristiche

Non lo abbiamo dichiarato subito ma questa pianta può essere chiamata anche fiore di gesso per via delle sue sembianze. In effetti può sembrare una sorta di “scultura” fatta di gesso. Arriva a noi dall’Asia e appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae.

Ha degli steli molto lunghi, che possono anche diventare un metro, ma sono molto sottili e hanno diverse ramificazioni oltre alle foglie che, come nella gypsofila repens, hanno una forma lanceolata. Sono sottili e spuntano in modo simmetriche rispetto agli steli, se crescono verso la sommità del rametto hanno dimensioni minori ma sono sempre di un colore verde con dei riflessi argentei. Abbiamo parlato dei fiori dicendo che sembrano delle sculture di gesso ma non li abbiamo ancora descritti.

Possono essere semplici o doppi ma in ogni caso sono minuscoli corpi sferici che, quando sbocciano, vanno a formare una specie di nuvola molto soffice. Nella maggior parte dei casi sono bianchi ma esistono dei casi in cui sono rosa. Vengono detti il “velo della sposa” proprio per l’effetto di bianco e soffice che fanno. Proprio i fiori ma anche lo stelo della pianta Gypsophila, sono tossici, non dobbiamo quindi ingerirli perché possono provocare gravi irritazioni del tratto intestinale.

Gipsofila

Gipsofila: malattie

Le malattie che più di frequente possono attaccare la Gipsofila sono gli afidi neri e il marciume radicale che nella maggior parte dei casi è la conseguenza di cattive cure da parte nostra che hanno permesso si creasse un ristagno idrico.

Gipsofila: usi

In giardino troviamo questa pianta usata come riempitivo, spesso per riempire di fiori e di verde una zona in cui non possiamo coltivare altri fiori. Visti i suoi bei fiori e il suo effetto da “velo da sposa”, viene utilizzata anche per creare delle confezioni floreali nella maggior parte dei casi destinate al matrimonio: bouquet delle spose, tavole dei banchetti nuziale, altari delle chiese. Ultimamente è emersa un’altra tendenza che vede questo fiore utilizzato anche in altre occasioni e non solo in sede di nozze. Le ragazze che si  laureano hanno infatti cominciato a utilizzarlo per la decorazione delle corone tipiche di questa ricorrenza. In combinazione con le rose rosse.

Un altro utilizzo della Gipsofila prevede che venga fatta essiccare. Per procedere in tal senso è necessario raccoglierne dei mazzetti quando i fiori sono per la metà dischiusi, e riporli in un luogo buio ed areato per circa quindici giorni. Per ottenere un risultato esteticamente apprezzabile è necessario sistemare i rametti con le infiorescenze verso il basso.

Gipsofila: coltivazioni

Amante dei luoghi soleggiati e allo stesso tempo riparati dal vento e dalle correnti, la Gipsofila è una pianta che fiorisce a primavera avanzata e continua a farlo fino a quando non arriva l’autunno.

Si adatta a vari tipi di terreno ma preferisce quelli calcarei e ben drenati, le innaffiature non sono poi così obbligatorie, solo in casi di prolungati periodi di siccità o quando il terreno è completamente asciutto sono strettamente necessarie, altrimenti questa pianta se la può cavare anche con l’acqua piovana. A livello di concimi, servono complessi specifici per piante da fiori ma va bene anche quello granulare a lento rilascio, deve essere somministrato in primavera.

Gipsofila: moltiplicazione

Si può moltiplicare per seme oppure per divisione dei rizomi. Se si sceglie a prima strada è importante azzeccare il periodo opportuno. In semenzaio, la semina deve essere effettuata a Febbraio mentre bisogna aspettare la primavera o anche l’autunno se vogliamo mettere i semi in piena terra.

Quando invece si effettua la moltiplicazione per divisione di rizomi è importante ricordarsi che rizomi devono essere impiantati in posizione verticale in buche profonde circa 5 cm lasciando 1- 2 cm del rizoma fuori dal terreno e poi annaffiare.

Gipsofila: trapianto

Quando invece che seminare, si compra una piantina, è importante imparare a trapiantarla in terra. Possiamo usare un qualsiasi tipo di terreno ma se possiamo scegliere, facciamo in modo che sia di tipo nero e acido. Quando la pianta cresce e si sviluppa in modo spontaneo, tende a preferire terreni ricchi di calcare e ghiaiosi mentre soffre molto la presenza di ristagni d’acqua, motivo per cui uno degli elementi essenziali da controllare quando vogliamo trapiantare una Gipsofila, è che il terreno sia ben drenato. Il trapianto deve avvenire quando le piantine arriveranno ad un’altezza di circa quindici centimetri ma non andando oltre la fine del mese di giugno perché poi l’attecchimento potrebbe diventare difficile. Le distanze tra una piantina e l’altra sono da monitorare in modo da garantire a ciascuna di esse lo spazio per svilupparsi come desiderato. Il minimo è di un mezzo metro circa tra una pianta e l’altra.

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Pubblicato da Marta Abbà il 13 Aprile 2019