Gatto Soriano: carattere e prezzo
Gatto Soriano forse suona meglio, ma si tratta del gatto di casa, detto anche Tabby. Mi sono proprio simpatici questi felini e non era necessario darsi un nome che mimasse una razza: il gatto Soriano non ha nulla da invidiare né ai gatti giganti né ad altri. Come nome, comunque, non è inventato, deriva dalla Sorìa (Siria) perché è lì che era molto diffuso il gatto selvatico. Anche il termine Tabby ha origine nella geografia, è l’evoluzione inglese del latino medioevale nome di “attabi” perchè l’Attabiyah, attuale Iraq, è la regione asiatica dove si produce una seta striata i cui motivi ricordavano il pelo del gatto Soriano.
Gatto Soriano: aspetto fisico
Abbiamo parlato di pelo setoso, ed è proprio il pelo una delle caratteristiche che rendono riconoscibile il gatto Soriano: è corto e può essere tigrato o striato, di tanti colori. Ecco la bellezza di questo animale che sfoggia un mantello nero grigio o grigio fumo, ma anche rosso, oppure bianco. E se non basta, può anche essere di più colori, a tre arrivano solo le femmine – bianco, nero, castano – per noti motivi genetici.
La “chiccheria” è che con il mantello varia anche la colorazione dei cuscinetti, e degli occhi: quando “la veste” è sui toni del grigio o del castano-marrone allora l’occhio di solito è sulle tonalità del verde tenue. incorniciato dal contorno nero delle palpebre. Wow, un make up naturale! Il gatto Soriano con mantello fulvo, invece, può avere gli occhi verde tenue o avana.
Oltre al colore può variare anche il pattern, il mantello può essere tigrato e sfumato. C’è quello grigio con striature nere, o il grigio – marrone con striature nere o mogano, ma il gatto Soriano che preferisco è quello fulvo: è speciale. Lo dico io, ma non solo io, perché si tratta di un particolare tipo di gatto Soriano, originariamente diffuso in Spagna, che mostra un pelo dal rossiccio al color rame.
Per ogni colore ci sono striature di tono più scuro e di spessore medio-grande che creano un effetto marmo, e poi delle mini-striature spesso decorate da rosette o svirgolature in tinta che si accumulano nelle vicinanze della testa, ai lati degli occhi, sugli arti, sulla coda e sulla schiena. E poi il gatto Soriano non può non avere la striatura a forma di M sulla fronte.
Per quanto riguarda la stazza, un gatto Soriano passa dai 3–4 kg di media femminile ai 5–7 kg maschili: non è un gatto gigante, ma ha una testa piuttosto grossa rispetto al copro che resta comunque robusto, armonico. Il gatto di casa ha forti zampe, è ben piantato per terra e agile nel balzare ovunque. Chi ne possiede uno sa bene che essere gatto di casa non vuol dire essere gatto quieto.
Gatto Soriano: carattere
Molto affettuoso, giocherellone e coccolone, ma indipendente: il gatto Soriano è un gatto, quindi vuole essere accarezzato ma quanto dice lui, vuole la compagnia ma solo se è il momento giusto. Giusto per lui, chiaramente. Pur essendo chiamato “di casa”, il gatto Soriano vuole trascorrere molto tempo all’aria aperta, per sfogare il suo istinto alla caccia e scorrazzare libero. Può anche scappare, è un rischio da correre, ma rinchiuderlo è renderlo triste perennemente.
Se è innamorato, il gatto Soriano maschio non sterilizzato, può fare km e km e anche diventare violento, litigando con altri gatti. Questo quando è in calore, le femmine analogamente invece di andare in giro o attaccar briga si rotolano per terra emettendo miagolii strani, riconoscibili.
Le abitudini del gatto Soriano sono quelle di fare molti pasti al giorno: adora spiluccare e se gli si lascia cibo a disposizione, mangia anche 16 volte al giorno. Non è questione di quanto un gatto deve mangiare, lui fa spuntini.
Gatto Soriano: origini
Il gatto Soriano, furbo come è, già nel medioevo aveva capito come farsi voler bene anche se non di pregiata razza. Infatti ai tempi era considerato un amico degli uomini perché abile cacciatore di topi. Lavorava sulle navi, ad esempio, ma era anche considerato “il re della strada” e tale resta.
Scavando nelle sue origini andiamo al gatto di razza “Felis Sylvestris Lybica”, dal Nord Africa, che è fin dal 2000 avanti Cristo in Egitto veniva addomesticato e condivideva gli ambienti con l’uomo. In Europa il gatto Soriano è sbarcato clandestinamente – ve lo dicevo che era furbo – attraverso le navi fenicie. Se è riuscito a sopravvivere nei secoli grazie alla sua abilità nel cacciare i topi, oggi che ha quasi perso la sua funzione originaria, è comunque amatissimo.
Ha un posto nei cuori di molti e un posto nella casa di molti. Soprattutto dei tipi più frenetici che lo scelgono come compagno “rasserenante”: non chiede nulla o quasi, e da tanto affetto e compagnia. Senza invadere. Smacco ai suoi colleghi di razza, il gatto Soriano è anche ammesso alle grandi esposizioni feline grazie all’esistenza della classe speciale dei “gatti di casa” a cui possono accedere tutti i gatti che hanno compiuto sei mesi.
Gatto Soriano: prezzo
Il gatto Soriano è un animale decisamente sostenibile dal punto di vista economico, anche. A parte i vaccini, non chiede molto altro se non vitto e alloggio in cambio di attenzioni nei vostri confronti, un po’ di buon umore, la sua compagnia e tanto affetto.
Va sistemata la lattiera, pulita e cambiata, come per gli altri, ma il gatto Soriano gode anche di buona salute quindi è poco predisposto ad ammalarsi in modo grave, a differenza di altri gatti a pelo lungo che, molto spesso, soffrono di congiuntivite e altre malattie infiammatorie. Per avere un gatto Soriano a volte basta chiedere, e lo si trova gratis. Oppure a prezzi che non superano i 100 euro.
Gatto Soriano: esemplari famosi
Il gatto Soriano che ho voglia di raccontare, pochi lo conoscono, ma è una bella storia e merita di essere nota. Lui è Mrs. Chippy, sì, lui perchè è un gatto maschio: è spuntato fuori questo nome perché era sempre assieme a Chippy, Harry McNish, il carpentiere della nave con cui Ernest Shackleton nella spedizione Endurance (1914-1917) raggiunse l’Antartide.
Il nostro gatto Soriano Chippy non aveva fatto una bella fine perché, imbarcatosi per cacciare i topi, come tanti suoi colleghi, era stato poi soppresso quando l’Endurance, intrappolata dalla banchisa, non era stata più in grado di navigare. L’equipaggio aveva proseguito a piedi e Chippy il 29 ottobre 1915 era stato sacrificato.
A vendicarlo il suo padrone, con grandi musi lunghi nei confronti di Shackleton che lo aveva poi punito negandogli la medaglia polare. Ma per il gatto Soriano c’è l’happy end: dopo anni e anni, nel 2004, la New Zealand Antarctic Society, ha cercato di rimediare al torto con una statua di bronzo di Mrs. Chippy sulla tomba di McNish al Karori cemetery di Wellington. Non è la prima volta che i gatti si meritano statue: il gatto bobtail giapponese vi ricorda qualcosa?
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Pubblicato da Marta Abbà il 27 Luglio 2015