Fuoco di Sant’Antonio, rimedi

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Fuoco di Sant’Antonio, rimedi naturali e non per alleviare l’infiammazione e il bruciore da herpes zoster. Collegamento tra herpes zoster e varicella.


Attenzione! In caso di herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio, è importante consultare un medico e non eseguire cure fai da te o auto-prescrizioni. Le informazioni contenute in questa pagina non possono sostituirsi, in nessun caso, al parare di un medico.

L’herpes zoster chiamato comunemente con il nome di Fuoco di Sant’Antonio è una malattia virale. Il fuoco di Sant’Antonio è causato da un virus della famiglia degli herpes, la stessa dell’herpes simplex, cioè dell’herpes labiale o herpes genitale.

Questa malattia è praticamente una riattivazione latente del virus della varicella. Questo vuol dire che il fuoco di Sant’Antonio può verificarsi solo in coloro che hanno in precedenza contratto la varicella.

Herpes zoster e virus della varicella

La prima volta che il virus VZV (virus della varicella) colpisce un individuo, questo sviluppa tale malattia e non il fuoco di Sant’Antonio.

Il virus della varicella così, rimane latente all’interno dell’organismo, sino a quando le condizioni dell’individuo, non portano l’infezione da VZV a riattivarsi e a causare la comparsa del Fuoco di Sant’Antonio.

L’età, lo stress e qualsiasi altro fattore in grado di ridurre le difese immunitarie dell’organismo rappresentano i principali fattori di rischio per la riattivazione del virus.

Prima dell’eruzione cutanea, l’infezione virale porta alcuni giorni di febbre e dolori articolari. Solo dopo la comparsa della febbre, sulla pelle s’inizia a intravedere un rossore simile a quello dell’orticaria. Man mano, che la malattia va avanti oltre al rossore si nota la comparsa di alcune vesciche, ricche di siero.

La febbre di solito non cessa alla comparsa delle vesciche, ma continua per diversi giorni. Se non s’interviene subito con la giusta cura, nel tempo le vesciche peggiorano e oltre al siero compare anche del sangue al loro interno. Solo nel momento in cui queste diventano croste, vuol dire che si è in via di guarigione.

Il fuoco di Sant’Antonio colpisce sia i giovani sia gli adulti, questa malattia inoltre è molto contagiosa, almeno sino al momento in cui le vesciche non si trasformano in croste. Il fuoco di Sant’Antonio solitamente prevede un tempo di guarigione di circa una decina di giorni, a seconda dello stato del paziente e del suo sistema immunitario.

Fuoco di Sant’Antonio, rimedi naturali

Il fuoco di Sant’Antonio essendo un’infezione molto pericolosa, dovrebbe essere sempre vista e curata da un medico. Nonostante ciò, chi non ama le medicine potrebbe provare alcuni rimedi naturali che non comportano nessun effetto collaterale.

Per eliminare l’herpes zoster e riuscire a ridurre l’azione del virus, bisogna utilizzare l’olio essenziale di naiuoli. Quest’olio sarebbe in grado di alleviare il dolore e favorire la scomparsa delle vesciche. Per riuscire a curare questa patologia, bisognerebbe porre 2 gocce di olio essenziale di Naiuoli, diluito in un cucchiaio di olio di oliva, da tamponare sulla zona, almeno per quattro o sei volte al giorno.

Un altro composto naturale che può essere utilizzato per eliminare l’herpes Zoster è il macerato glicerico di Ribes Nero, che può essere trovato in erboristeria e in farmacia. Questo macerato, più che per debellare il virus, serve per alleviare l’infiammazione ed il dolore causato dal fuoco di Sant’Antonio.

Infine, dato che l’Herpes zoster è una malattia è possibile scegliere di rivolgersi ad un omeopata. L’omeopata studierà la migliore terapia per riuscire a eliminare questa patologia a seconda delle condizioni di salute. Infatti, i rimedi omeopatici non sono uguali per tutti i pazienti.

Fuoco di Sant’Antonio, cura

Il Fuoco di Sant’Antonio è una patologia che come altre prevede una cura farmacologica. Per ridurre la sintomatologia e riuscire ad eliminare più velocemente le vesciche bisogna iniziare una cura specifica a base di farmaci antivirali sistemici.

La cura dovrebbe essere iniziata almeno 72 ore prima della manifestazione del rush cutaneo. La cura è molto lunga e c’è bisogno di almeno 10 giorni prima di notare la scomparsa dei sintomi. Nel caso dei soggetti immunocompromessi, la terapia farmacologica dovrebbe essere adottata invece, per via parentale.

Tra le cure mediche utilizzate per curare il Fuoco di Sant’Antonio ci sono: Aciclovir, Famciclovir, Valaciclovir.

Nel caso in cui la febbre sia troppo alta, oltre a questi farmaci è possibile anche prendere una tachipirina o si può optare per dei rimedi naturali per far abbassare la febbre.

I rimedi farmacologici, dovrebbero essere adottati sempre solo sotto consiglio del medico curante. Infatti, questi medicinali per essere acquistati in farmacia, hanno bisogno di essere accompagnati dalla ricetta del medico di base.

 

Pubblicato da Anna De Simone il 12 Dicembre 2017