Fratturazione idraulica: il fracking

fratturazione idraulica

Fracking fratturazione idraulica: cos’è, come funziona e che attinenza c’è con i terremoti. Fracking in Italia e terremoto in Emilia.

Non tutti i substrati sono uguali e talvolta i giacimenti di petrolio o gas sono posti in “rocce di scisto”, cioè suoli che si sfaldano facilmente e non consentono agli idrocarburi di essere estratti in modo efficiente.

Fracking

La traduzione del termine fracking è “fratturazione”, in geotecnica, il termine viene tradotto come “fratturazione idraulica” per indicare la pratica di sfruttamento della pressione di un fluido per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso del sottosuolo.

In termini pratici, si esegue una perforazione in una formazione di roccia contenente idrocarburi. Si pratica un grosso foro in prossimità di un giacimento di gas o petrolio. In questo modo si aumenta la permeabilità al fine di migliorare l’estrazione del petrolio o del gas contenuto nel giacimento e incrementare l’efficienza di recupero.

Se il giacimento esiste, perché si pratica il fracking? 
Per migliorare la resa di estrazione.

Il fracking è praticato soprattutto quando gli idrocarburi si devono estrarre da rocce a bassa permeabilità come terreni compatti, arenarie cementate o argille. Quando gli idrocarburi sono “intrappolati” in rocce non permeabili, il processo di estrazione tradizionale diventa sconveniente da un punto di vista economico in quanto il petrolio ottenuto avrebbe un valore commerciale inferiore degli investimenti necessari per la sua stessa estrazione.

Per esempio, in caso di rocce bituminose, sarebbe davvero difficile estrarre del gas naturale. Le rocce bituminose sono estremamente impermeabili e le fratture indotte andrebbero ad aumentare la permeabilità della roccia intorno al pozzo di estrazione. In questo modo, aumenterebbe la resa di estrazione.

Fratturazione idraulica

La frattura è detta “idraulica” perché viene creata dal pompaggio di un fluido fratturante nel pozzo (ad alta pressione). Il fluido può essere acqua, gel o schiuma ma più di frequente si usa un gas compresso come l’azoto, il diossido di carbonio o miscele gassose.

Il fracking non è una pratica “recente”, questa controversa tecnica era impiegata -anche se in modo meno diffuso- già all’inizio del Novecento.

Come funziona?

Si perfora il terreno fino ad arrivare al giacimento (alle rocce che contengono il gas naturale o il petrolio da estrarre) e, successivamente, si inietta un getto ad alta pressione di un fluido (gas o liquido) misto a componenti solidi (sabbia quarzosa, microsfere ceramiche…). I componenti solidi hanno il compito di mantenere la frattura aperta anche quando la pressione inizia a calare. Grazie alla frattura creata si ottiene l’emersione in superficie del gas o del petrolio da estrarre.

fracking

E’ dannoso per l’ambiente?

L’uso massiccio della fratturazione idraulica ha destato l’interesse degli ambientalisti. In primis, il fracking vede un fabbisogno idrico elevatissimo (si usa un enorme quantità di acqua che deve essere trasportata fino ai siti di esplorazione), altro fattore non trascurabile, si usano molte sostanze chimiche che sono potenzialmente dannose per la salute umana e che possono contaminare falde acquifere presenti intorno al sito di estrazione.

Da un lato il fracking spreca una grossa quantità d’acqua e dall’altra, rischia di inquinare le falde acquifere con sostanze chimiche di varia natura.

Fracking: terremoto

La fratturazione idraulica potrebbe coadiuvare gli eventi sismici. I casi che hanno fatto discutere sono tanti. Ricordiamo il terremoto dell’Emilia del 2012 e, nell’anno precedente, il terremoto dell’Oklahoma del 6 novembre 2011 quando una scossa di magnitudo 5,7 ha colpito lo stato americano proprio in seguito all’insufflaggio di fluidi ad alta pressione nel sottosuolo.

I giacimenti in rocce di scisto si trovano anche in Italia ma nel nostro paese la commissione Ambiente della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione che vieta ogni attività legata al fracking in Italia. La conclusione è stata raggiunta sfruttando un “principio di precauzione” che potrebbe vedere una connessione tra fracking e terremoti.

Se ti stai chiedendo se c’è una correlazione tra fracking e il terremoto in Emilia sappi che in Italia la fratturazione idraulica è una tecnica che non è mai stata praticata. Nelle zone in Emilia vi sono dei siti di estrazione di idrocarburi ma non prevedono la pratica della fratturazione idraulica.

Nelle aree interessate dal sisma, in Emilia, al momento del terremoto, si registrava l’attività dell’impianto geotermico di Casaglia e del campo di estrazione di idrocarburi di Cavone, nei dintorni di Mirandola. Se il fracking è da escludere come causa del terremoto in Emilia, non è possibile escludere (ne’, però accusare) che gli altri impianti di estrazione abbiano potuto avere un ruolo nell’innescare quei terremoti stimolando una faglia già vicina al punto di rottura.

Il fracking, in generale, può essere pericoloso quando svolto in prossimità di zone a rischio terremoto, in presenza di faglie. La correlazione tra terremoto e fracking nell’Oklahoma si è ipotizzata su basi più solide. In teoria, qualsiasi attività perforativa (compreso il fracking) potrebbe coadiuvare un evento sismico quando una faglia è in condizioni delicate.

Danni ambientali

Anche se l’attenzione mediatica è concentrata principalmente sulla correlazione “fracking terremoto“, bisogna sottolineare che se su questo fronte non vi sono forti certezze, indubbi sono i rischi di contaminazione delle falde acquifere, inquinamento idrico, gli sprechi d’acqua, i danni alla fauna acquatica e l’inquinamento del suolo causato dalla fratturazione idraulica.

Pubblicato da Anna De Simone il 15 Aprile 2019