Esostosi piede e ginocchio

Esostosi

Esostosi, si manifesta a partire dai due anni e mezzo, ed è una malattia a volte genetica che riguarda le estremità delle ossa lunghe. Spesso viene trattata chirurgicamente. Quello che ne risulta è la deformazione anche visibile di ossa e articolazioni in varie parti del corpo e a vari livelli di gravità.



Esostosi: significato

Viene definita una malattia delle cartilagini di accrescimento, ciò significa che va a coinvolgere gli strati di tessuto cartilagineo che si trovano tra la parte lunga delle ossa e le loro estremità. L’esostosi provoca una deviazione dell’asse di crescita delle ossa lunghe nella parte terminale.

Le ossa lunghe, quindi, quando crescono, con l’età, dai 2 anni e mezzo in poi, possono svilupparsi non perpendicolarmente, per cui nella loro parte finale presentano dei piccoli “rametti” coperti da un cappuccio di cartilagine

Esostosi: piede

Questa malattia può essere visibile anche sul piede, in generale, però, le zone più colpite sono le estremità delle ossa lunghe, nel ginocchio, nel polso, nel gomito, nella scapola e nell’anca.

Esostosi: ginocchio

E’ una delle zone più spesso colpite da esostosi, il ginocchio, come appena accennato, e questo può portare a delle gravi difficoltà motorie. Nel ginocchio come da altre parti, questa malattia si spiega con una mutazione in alcuni geni che sono quelli che fanno da punto di attracco per i fattori di accrescimento della cartilagine.

Se questi geni non fanno il loro dovere, i “pontili” sono più corti e i fattori di accrescimento non riescono a trovare appiglio, restando così in circolazione. Ne consegue la crescita disordinata della cartilagine di accrescimento e una deformazione.

Esostosi

Esostosi multipla

Se l’esostosi solitaria è “solo” un difetto locale della cartilagine di accrescimento, quella multipla risulta una malattia genetica che può anche coinvolgere circa 200 “escrescenze” come quelle descritte, sparse in tutto lo scheletro.

Esostosi: rimedi

Per una diagnosi è necessario rivolgersi a un team multidisciplinare per non limitarsi ad un prelievo di sangue ed effettuare verifiche più approfondite, la diagnosi genetica e la valutazione radiologica. Se si capisce di avere questa malattia, è poi importane sottoporsi periodicamente agli esami controllati e farsi visitare ogni 18/24 mesi.

Come rimedio, ad oggi, c’è solo l’intervento chirurgico, con la rimozione dell’esostosi appena crea problemi oppure anche prima, in modo da evitare che la deformità possa aggravarsi

Esostosi: femorale

L’esostosi femorale è una di quelle che può più frequentemente creare dei disturbi gravi e dei problemi di mobilità. Inoltre, che sia femorale o meno, questa patologia può portare con sé anche dei sintomi sgradevoli dovuti alla pressione esercitata su tendini, sui vasi sanguigni e sui nervi.

Esostosi

Esostosi: bocca

Il cranio è l’unica zona che non può essere colpita da questa patologia perché non ci sono cartilagini di accrescimento. Nella zona frontale possono comparire altre ossificazioni ma non si chiamano allo stesso modo, bensì osteomi e sono causate da un ispessimento della corticale ossea

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Pubblicato da Marta Abbà il 15 Novembre 2017