Conophytum: caratteristiche e coltivazione

conophytum
Il genere conophytum comprende all’incirca trecento specie di piante appartenenti alla famiglia delle Aizoacee, tutte originaria della Namibia e del Sud Africa che proprio in virtù delle loro ridotte dimensioni, della loro forma e del colore delle foglie, assomigliano a piccole pietre calcaree, integrandosi perfettamente all’ambiente che le ospita.



Nei prossimi paragrafi scopriremo le principali caratteristiche di questa tipologia vegetale insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poter coltivare la pianta nelle nostre case.

Caratteristiche del conophytum

Il genere conophytum riunisce specie molto diverse tra loro, ma di norma si presentano tutte con le loro colonie di piccole foglie succulente, prive di fusto, che si sviluppano le une accanto alle altre, a formare una sorta di cuscino.

Le dimensioni sono in genere piuttosto modeste. Vanno da alcuni millimetri ad alcuni centimetri. Una colonia di conophytum può raggiungere i 10-20 cm di larghezza e 7-10 cm di altezza. Le foglie appaiate e carnose sono sostenute da fusti tozzi e corti, con al centro un piccolo orifizio, da cui generalmente sbocciano i fiori e cominciano a svilupparsi nuove foglie.

Il nome della specie vegetale deriva dal greco e letteralmente significa “pianta a cono”, in riferimento alla forma che assume. Queste piccole piante perenni non superano qualche centimetro di altezza e tendono quindi a crescere orizzontalmente creando dei bellissimi tappeti naturali, dove le piccole foglioline rigonfie, accoppiate a due a due, assumono la forma di cuori striati o puntinati.

Per proteggersi dal sole, queste piante adottano diversi espedienti: esistono specie ricoperte da una leggera peluria, altre di consistenza cerosa, altre ancora talmente lucide da essere in grado di riflettere i raggi solari. Data la provenienza dall’emisfero australe, il conophytum riesce a rallegrare i nostri spazi grazie alle sue rigogliose e vivaci fioriture invernali.

La pianta fiorisce a fine estate con infiorescenze dalle sfumature rosa aranciato, violetto e rosso. I fiori ricordano le classiche margherite e spuntano tra le coppie di foglie che ne racchiudono il gambo. In alcune tipologie, i fiorellini si schiudono ai primi raggi di sole e si richiudono durante la notte.

Come coltivare il conophytum

Indichiamo di seguito una serie di consigli pratici per poter coltivare questa tipologia di pianta anche alle nostre case, in modo da godere della sua bellezza.

Esposizione ideale della pianta

La nostra succulenta crescerà vigorosa e in salute con temperature intorno ai 10/18 gradi, in aree asciutte e ben ventilate. La luce non dovrà mai scarseggiare, evitiamo tuttavia di posizionare la pianta sotto i raggi diretti del sole.

Terreno idoneo per la messa a dimora del conophytum

La composizione del substrato ottimale, conterrà sabbia fluviale, humus fogliare, argilla rossa in un rapporto di 2: 2: 1. In linea di massima sarà sufficiente usare un terriccio adatto ai cactus. Assolutamente da evitare è invece il terriccio a base di torba.

Nei luoghi d’origine, le piante di conophytum vegetano con temperature comprese tra i 2 ed i 10°C, quindi possiamo coltivarle anche all’aperto, a patto di verificare la giusta dose di umidità che ricevono. Più comunemente il conophytum viene coltivato in serre fresche e ben illuminate.

È buona norma non rinvasare le nostre conophytum troppo spesso, sarà sufficiente ogni cinque anni e l’operazione di rinvaso andrà effettuata a fine estate, momento in cui la nostra succulenta esce dal riposo vegetativo e riparte con la crescita attiva.

Come annaffiare il conophytum

Dalla fine di luglio ai primi di ottobre, la pianta andrà annaffiata solo a terreno completamente asciutto. All’innalzarsi delle temperature sopra i 15 gradi, potremmo procedere con irrigazioni regolari, altrimenti si effettuerà una sola annaffiatura alla fine di marzo per stimolarne il risveglio vegetativo.

innaffiare

Al contrario delle piante succulente a cui siamo abituati, i nostri conophytum richiedono scarse annaffiature nei mesi autunnali ed invernali e nessuna annaffiatura in primavera e in estate. Solitamente, le piccole foglie tendono a raggrinzire quando la pianta necessita di idratazione.

Attenzione a non esagerare con l’acqua: le eccessive annaffiature rappresentano la prima causa di marciume radicale e conseguente morte del vegetale.

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Concimazione della pianta

La pianta di conophytum si semina a fine estate, su un composto da semina integrato con sabbia grossolana e mantenuto completamente umido. Dopo la germinazione si annaffierà più abbondantemente per poi diradare il tutto. La riproduzione avviene per pollone, staccando i nuovi germogli che crescono all’interno della vecchia coppia fogliare, oppure per seme, pressando leggermente gli stessi semi su un terriccio leggero e umido. È preferibile collocare la pianta in zone che abbiano escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Parassiti e malattie del conophytum

La pianta di conophytum è alquanto resistente alle malattie e ai comuni insetti. Raramente è aggredita da vermi, acari e cocciniglia.

Curiosità su questo tipo di pianta

La pianta ha una crescita lenta e limitata e si espande per lo più in larghezza; nei paesi anglosassoni viene denominata pianta bottone. Alcune specie di conophytum sono in via d’estinzione, come la conophytum burgeri, una piccola pianta del Sud Africa dalla particolare forma a cipolla.

Nel linguaggio dei fiori la pianta assume il significato di prudenza.

Pubblicato da Evelyn Baleani il 3 Dicembre 2021