Come fare il barbecue in sicurezza

Come fare il barbecue

Come fare il barbecue senza farsi male? Mettiamo da parte le ricette e le gare di cucina, qui parliamo di sicurezza. La grigliata con gli amici non deve trasformarsi in una gita al pronto soccorso, e quando si tratta di fuoco e fumo bisogna stare attenti.

Se ci sono tanti modi di cucinare una bistecca o un pesce alla griglia, e fiumi di letteratura sull’argomento, le regole su come fare il barbecue in sicurezza sono tre o quattro soltanto; ed è bene mandarsele a memoria.

Come fare il barbecue: la posizione giusta

Il giusto posizionamento del barbecue è importante perché funzioni bene e sia sicuro. Per prima cosa va scelto un punto al riparo dalle correnti d’aria, preferibilmente in un angolo o a ridosso di un muro. Poi bisogna stare attenti a cosa c’è attorno assicurandosi che non si tratti di strutture infiammabili o di oggetti che, esposti al calore, rilasciano sostanze nocive nell’aria.

Attenti alle piante. Nel raggio di qualche metro dal barbecue non devono esserci piante che rilasciano foglie, pollini e fiori che possono cadere sulla griglia. C’è una pianta in particolare, molto comune e diffusa nei giardini, che si chiama oleandro e che contiene una sostanza velenosa nelle foglie. Ebbene, ogni estate capita che qualcuno finisca all’ospedale dopo aver mangiato alimenti cotti sul barbecue contaminati dall’oleandro. State attenti.

Come fare il barbecue: preparare la brace

Il fuoco del barbecue va acceso qualche ora prima di iniziare la cottura per avere la brace pronta al punto giusto. Il momento di mettere gli alimenti sulla griglia è quando la brace diventa completamente bianca e non libera fiamme: i cibi non devono mai essere lambiti dal fuoco vivo perché questo li brucia facendoli carbonizzare all’esterno (con un risultato indigesto e malsano). Se il grasso che cola dagli alimenti provoca il risveglio della fiamma si interviene coprendo la griglia o spruzzando del liquido, acqua o vino per insaporire.

Per fare la brace si usa la carbonella, o carbone vegetale, che si trova in tanti negozi e in diverse qualità. La carbonella non è altro che legno carbonificato, ma da dove arriva questo legno? Se è di buona qualità brucerà bene, se arriva da scarti e rottami legnosi il rendimento sarà un altro. Soprattutto però la carbonella non deve essere di legno contaminato perché in qualche modo le sostanze nocive ve le ritrovate nei fumi. Un prezzo troppo basso può significare materiale scadente. Se invece per fare la brace partite dalla legna, evitate quella di pino e delle resinose in genere perché la resina altera la fiamma e i sapori dei cibi.

Carbonella di buona qualità

Per innescare la carbonella usate i blocchetti che trovate in negozio, meglio quelli ecologici fatti con materiali vegetali. In alternative potete usare l’apposito liquido da carbonella, distribuendolo bene e lasciandolo agire qualche secondo prima di infiammarlo. Evitate assolutamente di usare alcol o liquidi infiammabili diversi da quelli appositamente venduti per il barbecue: con il fuoco non si scherzo!

Accendifuoco ecologico

Come fare il barbecue: l’uso degli insaporitori

Un errore frequente durante le grigliate in giardino è quello di pensare che tutte le piante e le erbe siano nostre amiche. Sappiate che non è così. Ci sono essenze che esalano fumi nocivi quando passano alla fiamma e ci sono erbe che è meglio non usare per insaporire i cibi sulla griglia (vedi l’oleandro di cui sopra). Per aromatizzare i cibi in cottura usate il rosmarino a mo’ di pennello, ma senza farlo bruciare. Per il resto, se non siete dei super esperti, limitatevi agli aromi più noti evitando di improvvisare insaporitori e marinate con fiorellini colti qua e là. Potrebbero essere ‘delicatamente’ velenosi.

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Pubblicato da Michele Ciceri il 30 Maggio 2015