Come combattere l’Alternaria Alternata

alternaria alternata su foglia

Dannoso sia per le persone che per le piante, l’Alternaria Alternata è un fungo che purtroppo possiamo trovare anche negli orti comuni e dobbiamo quindi attrezzarci per combatterlo nel modo più opportuno ed efficace, sia per preservarci dalla nostra salute, sia per l’integrità delle nostre pianticelle che possono finire distrutte sotto un suo attacco.



Soprattutto devono fare attenzione tutti coloro che hanno già delle allergie e che quindi potrebbero essere più propensi a non tollerarne la presenza e, se ha un orto, un giardino o un ricco e florido terrazzo, devono essere particolarmente prudenti e preparati. Se non hanno mai sentito parlare di Alternaria Alernata, è venuto il momento di conoscerlo e di capire come difendersi da questo terribile fungo.

Alternaria Alternata: che cosa è

Esistono diverse tipologie di Alternaria e con questo termine ansiamo ad indicarle tutte. Si tratta di un fungo delle piante che in molti casi è responsabile della formazione di un certo tipo di muffa di colore giallo o verde che possiamo molto frequentemente trovare sulla frutta e sulla verdura quando sono in stato di decomposizione, oppure anche in ambienti dove si riscontra un alto livello di umidità.

Nel vasto genere di funghi di questo tipo, possiamo riconoscere due categorie, quella delle specie parassite e quella delle saprofite. Nel primo caso troviamo tutti i funghi che vivono e proliferano causando danni alle specie che li ospitano, nutrendosi alle loro spalle, nel secondo caso invece si tratta di funghi che si nutrono solo di materia organica in decomposizione o già morta

All’interno di questo genere di funghi troviamo l’alternaria alternata, certamente è una delle specie più note. Produce delle spore all’interno di una zona cava chiamata asco, piuttosto caratteristica, e si tratta di spore davvero piccolissime, e proprio per questo possono facilmente essere inalate. Un po’ come delle piccole particelle di particolato atmosferico possono infilarsi nei nostri polmoni e quindi creare dei problemi alle persone. Si parte dalla tosse e dalla congiuntivite allergica ma a causa dell’alternaria alternata possono verificarsi anche problemi cutanei, disturbi respiratori e rinite allergica.

carota con alternaria alternata

Alternaria: minaccia per pomodori, patate e pere

Ora che abbiamo compreso come non sia affatto piacevole avere a che fare con questo fungo, andiamo a capire dove cresce e come riconoscerlo. Spunta soprattutto sulle foglie, sui frutti e sugli ortaggi come questi

  • broccoli
  • carote
  • cavolfiori
  • cavoli
  • mele
  • rape
  • ravanelli
  • silique

Per capire se siamo in presenza di un attacco di Alternaria Alternata, ecco cosa dobbiamo notare. La presenza di piccole lesioni soprattutto vicino alla zona del piccolo anche se possono comparire ovunque. Di solito hanno una dimensione di circa 2 millimetri e da taglietti si trasformano in macchie che vanno in necrosi e si coprono di muffa, sì, quella muffa verdognola o marroncina che abbiamo descritto e che può presentare anche degli aloni giallastri.

Quando il fungo attacca le foglie di solito è smascherabile per via della comparsa di macchie nere che prima compaiono sparse ma poi diventano una unica macchia scura e necrotica. A lungo andare si può arrivare anche a veder morire la pianta o a vederla essiccare in tutta la sua parte fogliare.

In modo meno frequente ma l’alternaria alternata prolifera ha negli ambienti umidi, ovvero quelli in cui c’è un livello di umidità superiore al 65% e una temperatura rimane compresa tra i 18°C e i 32°C. Le spore girano in aria e possono essere facilmente respirate se il clima è favorevole. In Italia questo accade nella bella stagione, di solito da maggio a novembre anche se il cambiamento climatico ha un po’ rimescolato le carte. Il periodo peggiore di solito è quello tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, quando le spore sono molto presenti nell’aria e se tira un po’ di vento possono anche venir trasportate per centinaia di chilometri dal vento.

Come combattere l’Alternaria

Attacca la frutta e la verdura e anche le piante e arriva a danneggiare anche la nostra salute, è chiaro che è necessario combatterne la presenza ed ecco come possiamo farlo. Il modo migliore per evitare grossi danni è prevenire, perché se l’attacco è già in atto abbiamo solo dei miseri tentativi da fare come quello di eliminare le foglie, i frutti infetti e i residui colturali infetti oppure di liberarci dalle piante intere se troppo danneggiate. Ci sono dei prodotti che possono aiutarci a combattere l’alternaria alternata, sono a base di solfato di rame oppure dei fungicidi idonei. Su Amazon possiamo trovare diversi e tra i più efficaci consigliamo di valutare questo.

Cerchiamo di prevenirlo, però, che è molto più facile e da migliori risultati. Si inizia dalla semina, anzi, dall’acquisto dei semi o delle pianticelle che dovranno essere da un lato certificate e dall’altro anche ben controllate. Ci devono assicurare che non siano stati colpiti da nessuna malattia e da nessun fungo del genere. Per prudenza ciò che è meglio fare è un bagno in acqua calda ai semi che abbiamo comprato, prima di utilizzarli.

Altri consigli utili? Eccoli

  • Rotazione triennale delle colture
  • Trattamenti a base di rame
  • Trattamenti con macerati a base di equiseto
  • Evitare concimazione con letami non completamente decomposti
  • Evitare la creazione di ristagni idrici

Allergia all’Alternaria

All’uomo l’Alternaria Alternata provoca delle reazioni allergiche che possono essere anche gravi. Abbiamo già elencato i sintomi ed è meglio proteggerci prima. Questo significa seguire una serie di indicazioni che sono poi alla base dell’igiene personale e domestico. Conserviamo gli alimenti in modo opportuno e in presenza di muffa, gettiamoli. Puliamo con cura gli impianti di riscaldamento perché la muffa potrebbe essersi formata anche lì dentro. Arieggiamo spesso la casa utilizzando un deumidificatore per abbassare il tasso di umidità interno. Evitiamo di conservare degli abiti umidi nell’armadio o nei cassetti chiusi. Se abbiamo una stufa e un camino e quindi tanta legna, non conserviamola in ambienti umidi

Pubblicato da Marta Abbà il 22 Maggio 2020