Coltivazione indoor fai da te: guida e consigli

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Avviare una propria personale coltivazione indoor può essere una utile scelta per poter ritrovare il piacere del giardinaggio anche nei climi più rigidi, e per abbellire una parte del proprio appartamento con un’area verde nella quale rilassarsi e, magari, dalla quale poter ottenere dei prelibati frutti.

Ma come si effettua la coltivazione indoor?

In questa nostra mini guida andremo a riepilogare alcuni consigli utili per avvicinarsi a questo tema con maggiore consapevolezza e sostenibilità. Alcuni consigli introduttivi che, ne siamo certi, ti permetteranno di guardare a questo argomento con maggiore interesse, e che potrai poi approfondire volta per volta!

Lo spazio necessario

La prima domanda che generalmente ci si pone nel momento in cui si pensa di avviare un’attività di coltivazione indoor è: quanto spazio è necessario?

In realtà non c’è una risposta precisa, considerato che un giardino interno può occupare tanto o poco spazio, a seconda di quanto si è disposti a dargli!

Naturalmente, la coltivazione indoor di una pianta di pomodoro può essere fatta su un tavolo. Tuttavia, se vuoi coltivare più piante, e magari coltivazioni più “ingombranti”, non potrai che dedicare un’area più estesa.

Piccolo consiglio: gli scaffali offrono molto spazio per le piante ma occupano poco spazio per gli umani! Fai solo attenzione a non sacrificare le piante costringendole in pochi centimetri: ricorda che le tue piantine hanno bisogno di aria e luce adeguata!

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La luce nella coltivazione indoor

Le piante coltivate indoor hanno bisogno di luce per fotosintetizzarsi e hanno bisogno di fotosintetizzarsi per sopravvivere. In altri termini, senza una luce adeguata, una pianta crescerà alta e spigolosa, perché si spingerà rapidamente verso l’alto alla ricerca di questa fonte essenziale, salvo poi deperire. Inoltre, senza luce sufficiente, non vedrai né fiori né frutti.

Anche le piante cresciute vicino a una finestra probabilmente non riceveranno abbastanza luce durante i mesi invernali per prosperare. Dunque, una lampada artificiale potrebbe essere d’aiuto, a patto di acquistarne e installarne una che abbia le stesse lunghezze d’onda del sole (insomma, una lampadina normale non funziona!).

La luce deve essere il più vicino possibile alla pianta senza bruciare le foglie, e deve essere applicata alle piante per un periodo di tempo compatibile con le finalità che vuoi ottenere. Per esempio, la maggior parte degli ortaggi e delle altre piante danno il loro meglio con 14 – 16 ore di luce solare o luce artificiale.

Ci sono alcuni modi per capire se la tua pianta riceve abbastanza luce o meno. Di norma, se non riceve abbastanza luce, le sue foglie appariranno piccole, gli steli sottili e il colore sarà più chiaro del solito.

L’umidità

La mancanza di umidità in casa può essere una sfida piuttosto ardua da vincere per chi si sta avvicinando alla coltivazione indoor, soprattutto durante l’inverno, che tende ad essere più secco dell’estate, e soprattutto se si fa largo uso di un riscaldamento.

Rendersi conto di avere a che fare con un problema di bassa umidità è semplice. Basterà osservare le proprie piantine: le punte delle foglie diventeranno marroni, le piante sembreranno appassite o raggrinzite, inizieranno a perdere le foglie, e così via.

Per aumentare l’umidità prova a nebulizzare le piante ogni giorno, o più spesso se necessario (a patto che le foglie non siano pelose, perché in quel caso l’acqua rimarrà sulla superficie più a lungo, alimentando potenziali malattie). Metti anche un vassoio d’acqua vicino al tuo giardino interno, e riempilo con rocce laviche per aumentare la superficie per l’evaporazione.

Metti infine le piante vicine tra loro per creare un microambiente con una maggiore umidità relativa e fai funzionare un umidificatore o un regolatore ambientale, che può umidificare o deumidificare a seconda delle tue esigenze.

Coltivazione idroponica

Negli ultimi anni anche in Italia ha trovato largo utilizzo la coltivazione idroponica indoor, una particolare tecnica di coltivazione che invece di usare una miscela di terreno, permette di… fare giardinaggio senza terra. Ma in che modo?

Fermo restando che è ben noto che il suolo contiene sostanze nutritive e fornisce il giusto ancoraggio alle radici delle piante, quando si coltiva in idrocoltura si forniscono le sostanze nutritive direttamente, attraverso appositi integratori.

Alcuni dei vantaggi della crescita idroponica includono la possibilità di dar seguito a una crescita più rapida delle piante (fino al 50% più veloce!) poiché le piante possono accedere facilmente all’acqua e al cibo, e che le coltivazioni occupano meno spazio.

Le piante propagheranno in un ambiente libero da malattie, facilmente controllabile e, dunque, con minore probabilità di infettarsi. Anche nell’ipotesi in cui una pianta dovesse ammalarsi, la patologia di norma sarà limitata a una sola di esse, e non a tutte.

Pubblicato da Anna De Simone il 24 Luglio 2020