Coltivazione del pistacchio: consigli e tecniche

pistacchio

I pistacchi sono un frutto molto popolare, utilizzabile per le nostre ricette tutto l’anno, o degustabili da soli, generalmente tostati e salati. Considerato ciò, è inevitabile pensare che molti giardinieri in erba si stiano interessando a coltivare i propri pistacchi ma… è bene procedere con particolare attenzione nei confronti di questa ipotesi. Scopriremo insieme che non è semplicissima ma che, non per questo, dobbiamo demordere!

Cos’è la pianta del pistacchio

L’albero del pistacchio (Pistacia vera) è un componente della famiglia delle Anacardiaceae, ed è imparentato con l’anacardo, il mango e il sommacco, oltre che con l’edera e la quercia.

I pistacchi sono un piccolo albero cespuglioso a foglie caduche originario dell’Asia occidentale e dell’Asia Minore, dalla Siria al Caucaso e all’Afghanistan, che cresce lentamente fino a moderate altezze, che raramente vengono toccate… considerato che vengono generalmente potati per evitare eccessivi sviluppi.

L’impollinazione e la coltivazione del pistacchio

Gli alberi di pistacchio sono dioici, il che significa che gli alberi producono solo fiori maschili o femminili. Dunque, è necessario sia un albero maschio che uno femmina per produrre quelle piccole noci (evidentemente, sull’albero femmina), con l’impollinazione favorita dal vento. Un albero femmina non produce noci a meno che non ci sia un albero maschio che cresce nelle vicinanze, e per massimizzare le possibilità di impollinazione, l’albero maschio dovrebbe essere meglio piantato sopravento, ogni 10 – 15 alberi femmina.

Si tenga inoltre conto che i pistacchi hanno un lungo stadio giovanile, e di solito non producono molte noci per i primi cinque anni, raggiungendo invece la piena produzione dopo 10 – 12 anni. Un’altra caratteristica dei pistacchi è la tendenza alla coltivazione biennale, che porta alternativamente molti frutti un anno, e poi molto pochi l’anno successivo.

Il terreno

Gli alberi del pistacchio sono piante con un sistema radicale profondo che permette loro di estrarre il terreno in profondità e di attingere l’acqua da vicino alla falda acquifera. Questo adattamento permette ai pistacchi di sopravvivere a lunghi periodi di siccità. Sono anche considerati più tolleranti al sale rispetto a molte altre specie di frutta a guscio e alberi da frutto. Dunque, è possibile coltivare i pistacchi anche laddove il terreno è molto arido, quasi desertico.

Naturalmente, i pistacchi si comportano meglio in condizioni di terreno favorevoli, preferiscono terreni con un pH vicino al neutro e con discreta profondità.

Il clima

La più grande difficoltà nella coltivazione dei pistacchi è il loro fabbisogno climatico. I pistacchi richiedono infatti estati lunghe, calde e secche e inverni moderati. Più precisamente, per crescere e produrre le loro piccole noci richiedono estati molto calde (più di 600 ore sopra i 30 gradi) e inverni molto freddi (più di 1.000 ore di freddo sotto i 7 gradi), il che si traduce in un periodo di dormienza invernale di circa 6 settimane con temperature sotto i 7 gradi.

Quali luoghi hanno queste condizioni climatiche uniche? In Italia è evidente che queste caratteristiche siano soddisfatti prevalentemente in Sicilia e in alcune zone dell’Italia meridionale, che possono non solamente  garantire l’irraggiamento e la temperatura necessaria, quanto anche una condizione di terreno semi-desertica.

Non è comunque escluso che si possa coltivare il pistacchio ad altre latitudini, sebbene i pistacchi diano il meglio di sé e producano il maggior numero di noci in climi aridi semi-desertici che hanno estati lunghe, calde e secche, con bassa umidità e inverni freschi ma non rigidi. Durante la stagione della crescita, i pistacchi prosperano con il caldo, con temperature estive di circa 37 gradi Celsius  che producono grandi quantità delle migliori noci.

Ricorda inoltre che essendo alberi semi-desertici, i pistacchi non amano l’umidità durante la stagione della crescita. L’elevata umidità, dovuta ad esempio alle piogge estive e autunnali, favorisce le malattie fungine, che svernano sugli alberi e li infettano l’anno successivo. L’impollinazione è anche influenzata da forti venti secchi, piogge di tarda primavera e gelate.

Conclusioni

A margine di quanto sopra abbiamo condiviso, la dura realtà che i futuri coltivatori devono affrontare è che ci sono pochissimi posti che sono abbastanza caldi d’estate, ma abbastanza miti d’inverno per coltivare alberi di pistacchio!

Ma allora cosa fare?

Il problema sulla sostenibilità o meno della coltivazione del pistacchio nel proprio territorio di riferimento dovrebbe essere assunta quanto prima, e noi speriamo che con queste poche e primarie informazioni i giardinieri possano decidere con maggiore cognizione di causa se sia o meno possibile coltivare alberi di pistacchio dove vivono!

Non farti dunque trarre in inganno da chi dice che proprio vicino al tuo terreno ha coltivato un albero di pistacchio: coltivare un albero e ricavarne la produzione sono infatti due cose completamente diverse, e dovresti pertanto ben accertarti di che cosa si intenda.

In linea di massima, a meno che tu non viva in un luogo che possa soddisfare pienamente le esigenze di un albero di pistacchio e che abbia spazio per almeno due alberi (maschio e femmina), il nostro consiglio sarebbe quello di scegliere un albero più appropriato, che sia meno impegnativo e più adatto alla gamma climatica in cui verrà coltivato. Buona fortuna!

Pubblicato da Anna De Simone il 12 Agosto 2020