Fai da te

Cianobatteri in acquario marino

Come eliminare i cianobatteri in acquario marino: pesci predatori e soluzioni definitive per eliminare i cianobatteri. Cause, soluzioni efficaci e rimedi fai da te.

cianobatteri appaiono nell’acquario come una melma rossa fitta che ricopre rocce e fondali. Al contrario delle alghe diatomee, non ricoprono i vetri e hanno un colore più tendente al rossiccio. Sulla superficie di questa melma puoi osservare delle bollicine d’aria, l’ossigeno è infatti il risultato del metabolismo dei cianobatteri. I cianobatteri così descritti sono relativamente facili da eliminare, molto più difficili da trattare sono i loro cugini stretti: i dinoflagellati!

Nel web, tra forum e sentire parlare esperti, si trovano soluzioni disparatissime per eliminare i cianobatteri dall’acquario marino. E’ importante, però, sottolineare che qualsiasi soluzione può essere efficace così come inutile, il motivo? Tutto dipende da come tieni il tuo acquario marino. Ogni acquario marino è un equilibrio a sé, magari la causa dei cianobatteri risiede in errori di mantenimento, in uno spettroluminoso errato, nell’introduzione di nuove rocce vive, nel cambio parziale del substrato… insomma, i cianobatteri possono proliferare per una marea di motivi e magari le soluzioni che ti propongo non vanno agire su ciò che li causa nella tua vasca. In ogni modo… ci proviamo!

Cianobatteri in acquario marino in fase di maturazione: se hai da poco allestito un acquario, sappi che i cianobatteri sono normalissimi in fase di maturazione di una nuova vasca. Sii paziente e lascia che si stabilisca un equilibrio prima di introdurre pesci e coralli, magari limitati a inserire qualche invertebrato.

Il modo migliore per eliminare i cianobatteri in fase di maturazione è aspirarli meccanicamente e fare i periodici ricambi con acqua di elevata qualità.

Come eliminare i cianobatteri in acquario marino

cinobatteri si possono formare anche in una vasca ben consolidata, magari se hai cambiato illuminazione: una bassa intensità luminosa ed elevati livelli di nitrati possono essere la combinazione giusta per la proliferazione di cianobatteri. In questi casi, dovrai semplicemente tenere sotto controllo i livelli di nitrati e adeguare l’illuminazione.

Un altro modo per limitare la crescita dei cianobatteri consiste nell’introdurre “alghe buone” come le diverse specie di Caulerpa che, prosperando, sottraggono ai cianobatteri i substrati di cui necessitano. Anche in questo caso ti consiglio di aumentare l’intensità luminosa.

Vi sono poi altre soluzioni per eliminare i cianobatteri: resine da introdurre nel filtro e una somministrazione più dosata degli alimenti per pesci e coralli.

Uno schiumatoio poco performante può coadiuvare lo sviluppo di cianobatteri. Cosa fare? Se hai uno schiumatoio adeguato, ti consiglio una “schiumazione bagnata” (apri un po’ la valvolina dell’aria) così da consentire al tuo schiumatoio di processare più proteine.

In pratica, per eliminare definitivamente i cianobatteri dall’acquario marino devi fare tre cose:

  • garantire una buona fonte luminosa
  • garantire una buona schiumazione
  • garantire la rimozione dei “nutrienti” dall’acquario (resine per nitrati, fosfati…)
  • evitare di caricare il tuo piccolo sistema

L’acquario è un sistema chiuso, per eliminare i cianobatteri da un lato devi rimuovere i nutrienti che ne causano la crescita e dall’altro devi evitare di introdurli. I pesci hanno molte riserve di grasso, cerca di alimentarli in modo selettivo e scrupoloso, evitando che del cibo avanzato possa deteriorarsi in vasca e soprattutto somministrando una quantità di cibo minima, almeno finché non risolvi il problema dei cianobatteri.

Intanto che fare? Esistono dei predatori naturali dei cianobatteri? Esistono pesci che mangiano i cianobatteri? Sì, la Lactoria cornuta e l’Amblygobius phalaena, quest’ultima si nutre di cianobatteri e altre alghe filamentose, ma attento che può saltare fuori dalla vasca soprattutto nel primo periodo di adattamento.

Qualcuno consiglia l’uso di acqua ossigenata o antibiotici (eritromicina) ma queste soluzioni non sono definitive e sono anche rischiose per la vita del tuo acquario.

Cianobatteri e illuminazione

Come premesso, la luce può diventare un fattore limitante per la crescita dei cianobatteri. I cianobatteri prosperano meglio quando l’intensità della luce è bassa ed è presente luce nella lunghezza d’onda del rosso.

L’obiettivo della tua lampada (se ne hai una di quelle programmabili) deve essere di aumentare lo spettro del blu e del verde e diminuire le lunghezze d’onda nel rosso.

Se hai una di quelle lampade programmabili potresti pensare di aver risolto ma non è così. La spettrometria è una scienza complessa: anche se imposti solo luce bianca (non superiore al 40%), blu e verde, potresti ritrovarti ugualmente con i cianobatteri. Quando i fasci di luce a una lunghezza d’onda nel blu e nel verde si scontrano con l’acqua del tuo acquario, si modificano e in caso di livelli elevati di calcio, magnesio, nitrati e altre sostanze nutritive, le lunghezze d’onda preferite vengono assorbite / rifratte e sul tuo substrato arriva luce rossa, ideale per i cianobatteri.

Controlla la qualità della tua lampada e anche la sua età, magari è giunto il momento di mandarla in pensione.

Foto: Microbiologia Italia

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Pubblicato da
Anna De Simone