Chamaerops: caratteristiche, coltivazione e malattie

Chamaerops
Quando si parla di Chamaerops si parla di palme, ma non di palme qualsiasi perché quelle che appartengono a questo genere sono tra le più diffuse e conosciute, anche in Italia. Nella nostra penisola, soprattutto vicino alla costa, ce ne sono parecchie.



Il nome Chamaerops deriva dal greco “khamai”, che significa piccolo, prostrato, e “rhops” che vuol dire arbusto, cespuglio. Questo nome calza alla perfezione per descrivere il portamento della pianta che è molto contenuto, anche rispetto a quello di altre palme di ridotte dimensioni.

Un tempo i germogli di una specie di Chamaerops, della Humilis, venivano mangiati come fossero una verdura, dopo essere stati lessati. I frutti, invece, sono astringenti e ricchi di tannini, meglio non mangiarne molti. Le foglie non si mangiano ma vengono utilizzate lo stesso, per la fabbricazione di scope, cesti, cappelli, ventagli, stuoie, funi, essendo molto fibrose. Anche le radici risultano molto utili ma non si mangiano neppure queste. Servono attaccate alle piante, quando si tratta di lottare contro l’erosione e la desertificazione.

Sempre la Humilis è al specie che troviamo piantata nell’orto botanico di Padova e non è un esemplare qualsiasi. E’ stata piantata nel 1585 ed è comunemente conosciuta come palma di Goethe in quanto Johann Wolfgang von Goethe durante un suo viaggio in Italia, nel 1786 la vide e ne rimase affascinato, scrivendo poi il saggio Metamorfosi delle piante.

Chamaerops: caratteristiche

Appartiene alla famiglia delle Arecacea, il genere Chamaerops comprende solo due specie di palme e solo la Chamaerops humilis cresce spontanea in Italia. Per trovarla dalle nostre parti dobbiamo andare nel sud Italia e nelle isole principali.

Queste palme sono sempreverdi e hanno radici robuste, fusto eretto ed un ciuffo di foglie in cima. Alla base della pianta si formano, vicino al fusto, dei nuovi getti secondari che possono sembrare dei fusti alternativi.  Le foglie delle Chamaerops hanno un colore verde intenso e al tatto sono coriacee. Se le vediamo nascere, possiamo notare che non hanno la tipica forma a ventaglio ma la assumono dopo, aprendosi e sfrangiandosi. Quelle a cadere per prime, di norma, sono le foglie più esterne ripiegandosi parzialmente sul fusto.

Alla base delle foglie nella bella stagione si formano anche dei fiori, sempre riuniti in infiorescenze a pannocchia, pendenti. Hanno un bel colore giallo ma sono molto piccoli. Dai fiori spuntano i frutti che non sono altro che bacche carnose con un solo seme legnoso all’interno.

Chamaerops

Chamaerops: coltivazione

Il clima è molto importante per queste piante che sono abbastanza adattabili, entro certi confini. Possiamo decidere di allevarle sia in vaso che anche all’aperto se non abitiamo in una zona con clima troppo rigido.

Abbiamo a che fare con delle piante a crescita lenta per cui prendiamocela con calma e non pretendiamo troppo, subito. Prendiamoci invece cura delle foglie, ad esempio pulendole con un panno morbido inumidito e mantenendo sempre umido anche il terreno. Quando il vaso diventa troppo piccolo per la nostra palma, è tempo di rinvasarla procurandoci un buon terriccio di foglie con della sabbia grossolana per favorire il drenaggio dell’acqua di irrigazione.

Una volta al mese possiamo concimare la pianta, nel periodo della primavera e dell’estate, senza esagerare con le dosi e scegliendo un concime che abbia i macroelementi ma anche i microelementi come il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), il magnesio (mg). Quando notiamo che una foglia si secca o viene danneggiata, possiamo levarla, ma in generale le Chamaerops non si potano. Nel periodo estivo fioriscono.

Chamaerops: specie

Esistono solo 2 specie nel genere Chamaerops: la Humilis e la Excelsa. La Excelsa è stata introdotta in Europa dal Giappone dove era stata identificata come “Trachycarpus fortunei”. E’ una palma adatta anche alla terra, oltre che al vaso, e può arrivare anche a un’altezza di oltre 3 metri. Le sue foglie sono a ventaglio ma più grandi e più molli rispetta a quelle della Humilis, e con le punte che tendono a diventare pendenti. Come abbiamo già detto, i fiori che produce sono gialli e riuniti in infiorescenze a pannocchia.

La specie Chamaerops Humilis è l’unica che cresce spontanea in Italia e produce infiorescenze gialle a pannocchia e frutti dalla forma ellittica e di colore rosso o giallo. Nella nostra penisola viene chiamata anche palma di san Pietro o palma nana.

Chamaerops: malattie

Pur non essendo particolarmente deboli e soggette a malattie, le Chamaerops possono avere qualche problema di salute, soprattutto se non le stiamo trattando come dovremmo. Se l’ambiente in cui si trovano è troppo secco, le punte delle foglie si seccano, dobbiamo tagliare la parte danneggiata che poi ricrescerà, per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie. Stiamo molto attenti al rinvaso, se non le stiamo coltivando in terra, perché se non viene fatto al momento giusto, la pianta ne può soffrire.

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Pubblicato da Marta Abbà il 6 Febbraio 2019