Brugmansia: origini e caratteristiche

Brugmansia

Il soprannome di questa pianta è piuttosto divertente e allo stesso tempo iconico: “Trombone d’angelo”. Non trovate? Ma il vero nome è Brugmansia. Questa pianta è di origine tropicale ma oggi la troviamo anche dalle nostre parti, viene utilizzata soprattutto a scopo ornamentale, spesso sistemata in vaso ma anche in giardino. I suoi fiori, come il suo soprannome può farci intuire, hanno la forma campanulata e sono di colore bianco ma, soprattutto, hanno un profumo meraviglioso. Questo vale per tutte le specie di questa pianta che possono però presentare dei colori diversi dal bianco, cosa che non può che far piacere a chi desidera un giardino o un balcone variopinto.



Brugmansia: origini e caratteristiche

Appartenente alla famiglia delle Solonacee, la Brugmansia è una pianta originaria del’America del sud e presenta diverse specie. Le più diffuse e coltivate sono al momento, perché molto decorative e semplici da coltivare, la Brugmansia aurea, la Brugmansia sanguinea e la Brugmansia suaveolens.

La Brugmansia può svilupparsi sia come arbusto che come albero e arriva ad un’altezza non maggiore di un metro mezzo. Ha un tronco eretto avvolto da una corteccia grigio chiaro. Ha molti rami che hanno un aspetto tendenzialmente nodoso e da cui partono delle foglie lanceolate di colore verde chiaro ricoperte da una sottile peluria. Il risultato è una chioma tondeggiante molto bella, anche prima che si riempia di fiori che sono però decisamente spettacolari. Innanzitutto sono lunghi almeno 30 centimetri e hanno una forma particolare: a tromba.

Infatti sono il Trombone d’Angelo. Con queste sembianze non possono che essere fiori penduli, ma solo di giorno perché di sera si chiudono e si raddrizzano. Restano sulla pianta per tutta l’estate e rilasciano un profumo molto forte, che ricorda gli agrumi, in particolare l’arancia.

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Brugmansia: malattie

Il marciume delle radici è una delle malattie fungine che più frequentemente può colpire la Brugmansia, pianta allo stesso tempo molto sensibile all’attacco di vari parassiti animali. Gli afidi sono suoi nemici come anche la mosca bianca, il ragnetto rosso e le cocciniglie che formano ammassi biancastri nelle ascelle fogliari. E poi ci sono i trivellatori della foglia che più che altro fanno dei danni a livello estetico. Per evitare o per lo meno per cercare di limitare i danni delle malattie che abbiamo appena elencato il consiglio è quello di procedere con un trattamento antiparassitario e antifungino specifici e ad ampio spettro

Al di là delle malattie, è importante prendersi cura di questa pianta in modo appropriato, quindi tenendo conto di qualche piccolo accorgimento che risulta importante anche per prevenire le malattie. Non esponiamo mai questa pianta a temperature troppo rigide. Se coltivata in vaso, mettiamola al riparo durante l’inverno, mentre se coltivata in piena terra, proteggiamola il meglio possibile con una pacciamatura alla base, di paglia o foglie secche. Per far sì che la pianta abbia un aspetto sempre ordinato e spumeggiante, ricordiamoci di rimuovere i fiori appassiti e i rami secchi.

Brugmansia

Brugmansia: coltivazione

Le origini tropicali di questa pianta la tradiscono e la rendono sensibile al clima e al posizionamento. La Brugmansia ama infatti le aree dove c’è un clima mite e le posizioni in cui può prendere molto sole o per lo meno stare in semi ombra, sempre però molto riparata dal vento. Ottimo se possiamo sistemarla a ridosso di muri.

Il terreno migliore per questa pianta è quello calcareo, ricco di sostanza organica e ben drenato ma si adatta a quello che trova senza troppe ripercussioni. E’ invece importante che ci sia molto spazio per le radici e, se in vaso, che ci sia un terreno misto ad argilla e pomice. In ogni caso all’inizio della primavera è necessario distribuire del concime granulare a lenta cessione, tenendosi a 30 centimetri di distanza dal trono. In alternativa possiamo anche utilizzare una volta al mese il concime liquido ricco in azoto e potassio, diluito nell’acqua delle annaffiature secondo le dosi riportate sulla confezione.

A proposito di innaffiatura, la Brugmansia deve essere trattata in modo diverso, a seconda di dove viene coltivata. Se in vaso, deve essere annaffiata in modo regolare e costante tutti i giorni soprattutto d’estate e durante il periodo della fioritura, se in piena terra, invece, solo periodicamente, soprattutto durante i periodi di gran caldo e di prolungata siccità.

Brugmansia: potatura

La potatura deve essere effettuata ogni anno, solitamente verso la metà del mese di maggio perché è quando possiamo essere sicuri che non ci saranno delle gelate tremende, per lo meno non fino all’inverno successivo che è ancora lontano. A questo punto devono essere tagliati i rami secchi o danneggiati mentre quelli lunghi lunghi e troppo sottili devono essere un po’ accorciati.

Quando si desidera invece moltiplicare la Brugmansia, si utilizza la tecnica della talea che da dei buoni risultati senza troppe perdite di tempo.

Brugmansia: proprietà

In tutte le piante che appartengono allo stesso genere della Brugmansia contengono alcaloidi tropanici come atropina, scopolamina, iosciamina che causano una sindrome anticolinergica se i fiori vengono ingeriti. Può essere molto pericoloso mangiare in quantità elevata la Brugmansia arborea, può causare tachicardia, secchezza delle fauci, rossore del viso, ipertermia, alterazioni del visus ma anche delirio, allucinazioni, convulsioni e nei casi più gravi coma e morte.

E’ difficile stabilire in quali dosi diventa tossica questa pianta perché dipende dalla specie in esame e ce ne sono davvero tante, se ci si mantiene nelle dosi consigliate, minime, questa pianta può vantare delle proprietà curative di asma e delle malattie respiratorie. Non scorciamoci che gli antichi aztechi e i maya usavano estratti dei semi di Brugmansia per via dei loro effetti allucinogeni.

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Pubblicato da Marta Abbà il 8 Aprile 2019